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La Svizzera progredisce nelle tecnologie dell’informazione

L'importanza attribuita alla formazione (nella foto una scuola di Zurigo) è uno dei fattori considerati dal WEF Keystone Archive

Un ambiente economico di "prima categoria" ha permesso alla Svizzera di passare dal 9° al 5° rango nella classifica sull'utilizzo delle tecnologie dell'informazione stilata dal Forum economico mondiale (WEF).

Il primo posto è occupato dalla Danimarca, dove il governo ha condotto una politica “lungimirante”.

La Svizzera è tra i primi paesi al mondo in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), stando al “Networked Readiness Index 2006-2007”.

L’indice, elaborato dagli esperti del Forum economico mondiale (WEF) di Ginevra, misura in tutta una serie di categorie la propensione dei paesi a sfruttare le opportunità offerte dalle ICT per lo sviluppo e l’aumento della competitività.

La Confederazione si situa al quinto posto, guadagnandone quattro rispetto agli anni 2004-2005 e facendo registrare uno dei balzi in avanti più marcati.

Strumento essenziale

“La competenza tecnologica della Svizzera – si legge nel comunicato del WEF – è favorita dal suo contesto economico di prima categoria, nonché dall’efficiente ‘e-leadership’ dimostrata dal settore aziendale e, in misura minore, dalla società civile nell’uso e nell’innovazione delle ICT”.

“Lo sfruttamento delle ICT è sempre di più uno strumento essenziale per i paesi e per i principali attori economici nazionali al fine di assicurare un benessere costante alla popolazione”, osserva l’economista Irene Mia.

In testa alla classifica si trova la Danimarca, che avanza di due posizioni rispetto al biennio precedente.

Secondo il WEF, la Danimarca ha beneficiato della lungimiranza del governo nei confronti delle ICT, di una forte penetrazione di internet e di un mercato interno molto sviluppato.

I paesi nordici si trovano in generale in buona posizione – la Svezia è seconda, la Finlandia quarta e la Norvegia decima – grazie in particolare alla notevole importanza attribuita alla formazione, “che ha permesso la creazione e lo sviluppo di istituti molto efficienti e di una cultura dell’innovazione”.

Al terzo posto si classifica Singapore. Anche in questo caso il governo si è focalizzato precocemente sulle tecnologie d’avanguardia.

Carenze

Da osservare ancora il crollo degli Stati Uniti, scesi di sei posizioni al settimo posto, soprattutto a causa del deterioramento del contesto politico e normativo.

L’Italia, al 38° posto, è uno dei paesi industrializzati più arretrati in materia di utilizzo delle tecnologie dell’informazione. Il WEF sottolinea però che il paese negli ultimi due anni ha iniziato a risalire la china, guadagnando quattro posizioni.

I paesi in via di sviluppo continuano invece a perdere terreno anche se la penetrazione dell’informatica sta aumentando, constata il WEF.

Una mancanza di infrastrutture, un basso livello educativo e un quadro economico troppo regolamentato contribuiscono in Africa a frenare i progressi delle tecnologie dell’informazione.

swissinfo e agenzie

Nel 2006, in Svizzera più di una persona su due di età superiore ai 14 anni utilizzava internet ogni giorno. Nel 1997, il tasso era solo del 5%.

Il 73,5% della popolazione ha un accesso privato alla “rete delle reti”.

Il numero di allacciamenti internet a banda larga è in costante aumento. Alla fine del 2005 erano quasi 1,7 milioni, una cifra 10 volte superiore rispetto al 2001.

In un paragone internazionale, la Svizzera si situa al quarto posto per, con quasi 23,1 allacciamenti a banda larga ogni 100 abitanti.

Fanno meglio solo la Corea del Sud (25,4), l’Olanda (25,3) e la Danimarca (25).

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