La Svizzera sta cuocendo
Troppo caldo. Troppo asciutto. Il mese di giugno che sta per terminare si rivelerà il più torrido degli ultimi 250 anni.
Un balzo climatico estremo che preoccupa gli esperti, minaccia l’ecosistema alpino e l’agricoltura. In certe zone ora scarseggia pure l’acqua.
Punte massime da record: 36.5 gradi a Ginevra, 36.1 ad Aarau, 36 all’aeroporto di Zurigo-Kloten, 34.8 a Lugano. Temperature nordafricane.
Da inizio mese, in molte aree del paese si sono già registrati 19 giorni tropicali, caratterizzati cioè da temperature superiori ai 30 gradi. Decisamente insolito. Il record precedente del mese di giugno 2002, già eccezionalmente caldo, era infatti di “soli” 7 giorni tropicali.
La temperatura media di questo bollente giugno 2003 potrebbe quindi situarsi 6-7 gradi al di sopra del normale. “Se così fosse, si tratterebbe del giugno più caldo dall’inizio delle misurazioni, nel 1753!”, precisa Christian Pfister, professore di storia ambientale presso l’Università di Berna.
È ormai siccità
Si suda. Ma non solo. “Dall’inizio della primavera constatiamo infatti un importante deficit a livello di precipitazioni”, dice a swissinfo Stephan Bader, climatologo presso MeteoSvizzera. “Al momento è caduto l’80% in meno di pioggia rispetto alla media pluriennale”.
E se da una parte è sempre più allarme incendi, l’aridità del terreno e della vegetazione comincia a preoccupare pure il settore agricolo. In alcune regioni, come in Ticino, in Argovia o nel canton Vaud, popolazione ed agricoltori sono invitati ad economizzare acqua.
Spazzati via 700 anni
“È evidente che il clima del nostro paese si sta riscaldando”, rileva Stephan Bader.
Ne è convinto pure Christian Pfister: “Questo inaudito mese di giugno s’inserisce nella tendenza al surriscaldamento atmosferico che, in Europa centrale, è iniziato negli anni ottanta”.
Un processo che sta subendo un’accelerazione mostruosa. “Il balzo climatico registrato nell’ultimo decennio è superiore a quello dei precedenti 700 anni!”. I dati scientifici sono chiari. Così come lo sembrano essere le conseguenze di un continuo rialzo delle temperature nella regione alpina.
“Il permafrost, la parte di suolo perennemente gelata, si scioglie, i pendii scoscesi diventano instabili, i ghiacciai si ritirano. Il tutto accompagnato da catastrofi naturali, ad esempio alluvioni, più frequenti dovute a forti ed improvvise precipitazioni”, ci dice il professore bernese.
Senza dimenticare le delicate prospettive per tutte quelle stazioni invernali situate al di sotto dei 1800 metri di quota. In futuro, potrebbero infatti dover fare i conti con un’insufficiente (o inesistente) coltre nevosa.
È pur sempre bel tempo…
Per il momento tuttavia i turisti sembrano gradire quest’insolito mese di giugno. Sia la Federazione svizzera degli albergatori che Svizzera Turismo si rallegrano della situazione.
“Non abbiamo ancora dati definitivi, ma non crediamo che l’ondata di caldo possa avere ripercussioni negative sul turismo. Anzi, grazie alle giornate soleggiate molti svizzeri rinunciano a partire all’estero e trascorrono le vacanze da noi”, sottolinea Svizzera Turismo. “Dal nostro punto di vista sarà un buon mese!”.
Piangono patate e fragole
“La situazione non è ancora drammatica ma sta diventando precaria”, rileva invece Joseph Wuest, portavoce dell’Unione svizzera dei contadini. “Attendiamo con ansia la pioggia!”.
È tuttavia certo che le patate soffriranno. Se la temperatura del terreno supera i 20 gradi cessano infatti di crescere. Quest’anno saranno dunque più piccole e meno numerose.
Stesso risultato, ma a causa della scarsità d’acqua, per frumento, fagioli e fragole. Queste ultime già scarseggiano. I grandi distributori come Migros o Coop hanno già aumentato i loro prezzi del 10%.
Pomodori e ciliegie stanno invece maturando troppo velocemente, ciò che mette i produttori di fronte alla difficoltà di raccoglierli e smerciarli per tempo.
In controtendenza la vigna. Una pianta mediterranea, che ama il calore e che sta crescendo bene, come raramente ha fatto in passato. Per la presumibile fortuna della prossima annata vinicola, il cui inizio è previsto già per la metà di settembre. Cioé, 2 o 3 settimane in anticipo rispetto ad annate ordinarie.
swissinfo, Marzio Pescia
Giugno 2003: il più caldo da 250 anni;
Temperatura massima in Svizzera: 36.5 gradi a Ginevra;
19 giorni definiti “tropicali”;
Media mensile superiore di 6-7 gradi a quella storica;
Quantità di pioggia: negli ultimi mesi l’80% in meno rispetto alla media pluriennale.
Il mese di giugno che sta per chiudersi sarà ricordato come il più caldo da 250 anni a questa parte.
La temperatura media dovrebbe superare di 6-7 gradi quella della media pluriennale.
Gli esperti sono concordi nell’affermare che l’avvenimento è eccezionale, ma che s’iscrive in un trend di lunga scadenza: il surriscaldamento atmosferico.
Una tendenza che potrebbe incrementare la frequenza di catastrofi naturali nell’ecosistema alpino.
Per il momento i turisti sembrano tuttavia gradire il tempo bello e caldo. Preoccupati invece gli agricoltori.
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