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Lacune nel sistema sociale svizzero

Secondo gli esperti, la cooperazione fra i servizi di sicurezza sociale dovrebbe essere migliorata Keystone

Nel reinserimento sociale dei disoccupati e nel sostegno alle persone in difficoltà, lo Stato sociale elvetico assolve i propri compiti in modo insoddisfacente.

Secondo uno studio condotto a livello nazionale, i mezzi finanziari a disposizione devono essere utilizzati in modo più mirato ed efficace.

«Lo Stato sociale elvetico presenta delle lacune». È quanto afferma il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS), che punta il dito in particolare sulle misure di reintegrazione dei disoccupati e sul sostegno alle persone che vivono al di sotto della soglia di povertà.

La fondazione ha presentato giovedì a Berna le conclusioni del suo programma nazionale di ricerca «Problemi dello Stato sociale».

Fra le ricette del FNS per rendere più efficace il sistema sociale, vi sono delle misure di reinserimento alla vita attiva personalizzate, l’utilizzo di mezzi finanziari supplementari e una maggiore fluidità fra i vari enti sociali.

Aiuto sociale

Nello studio si evidenziano diverse lacune delle misure di reinserimento delle assicurazioni disoccupazione e invalidità (AI) e dell’assistenza sociale.

«In Svizzera, il sistema sociale offre un sostegno insufficiente alle persone con redditi bassi e a chi si trova in difficoltà», constata il FNS.

Le persone vicine alla soglia della povertà presentano spesso, oltre a difficoltà finanziarie, anche problemi di salute o nell’instaurare relazioni sociali.

Riguardo agli aiuti finanziari, gli esperti ritengono che vadano concepiti «in modo tale che valga la pena lavorare».

Sostegno ai disoccupati

In Svizzera, le persone poco qualificate, le donne e i giovani hanno maggiori difficoltà a trovare un impiego.

Le persone che faticano a trovare un posto di lavoro o che possono ambire soltanto a redditi molto bassi devono poter beneficiare – secondo il FNS – di maggiori possibilità di assunzione.

Per favorire la reintegrazione dei disoccupati nella vita attiva, soprattutto di coloro che da lungo tempo sono alla ricerca di un lavoro, gli studiosi ritengono necessari degli investimenti finanziari supplementari.

«Tralasciare il problema del reinserimento per motivi finanziari genera, a termine, dei costi per la società», si legge nella nota.

Le conclusioni della ricerca evidenziano che, se non si adotteranno misure più efficaci per aiutare le persone in difficoltà a reintegrarsi nel mondo del lavoro, esse si troveranno sempre più emarginate. Un fenomeno che rischia di fare lievitare la richiesta di aiuti sociali.

Solidarietà sociale

Il FNS propone inoltre altre misure, che dovrebbero permettere di meglio conciliare la vita professionale e quella familiare, nonché di correggere le disparità fra i redditi bassi nel settore della sicurezza sociale.

Anche il sistema di ridistribuzione dei redditi dovrebbe essere modificato. Questa osservazione riguarda in particolare i redditi più elevati che possono dedurre dalle imposte montanti importanti per la previdenza professionale o per la costituzione di un terzo pilastro.

Siccome chi dispone di un reddito basso non può beneficiare di questa possibilità, gli esperti ritengono che «tali deduzioni non si giustificano dal punto di vista della sicurezza sociale».

Le famiglie con bassi redditi e quelle con figli necessitano inoltre di un maggiore sostegno: «I costi per i figli devono essere sostenuti in maniera più equa dalla società», si afferma nello studio.

Il sistema sociale elvetico potrà essere reso più efficace solo se si migliorerà la collaborazione e la coesione fra i diversi sistemi di aiuto e di integrazione, quali ad esempio l’assicurazione sociale e l’aiuto sociale, conclude il FNS.

swissinfo e agenzie

I progetti scientifici di questo programma nazionale di ricerca (PNR 45), avviati nell’autunno del 2000, sono durati quattro anni.

Il PNR 45 era dotato di 10 milioni di franchi.

Sono stati condotti 35 studi su 4 grandi temi: mercato del lavoro / disoccupazione, handicap / invalidità, salute pubblica e politica sociale.

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