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Le donne s’interrogano sulla terapia ormonale sostitutiva

Immagine di un'ecografia ginecologica. www.ecogin.it/www.tvcultura.com.br

Donne svizzere in menopausa preoccupate dopo la pubblicazione di uno studio USA su rischi e benefici delle terapie ormonali sostitutive .

In Svizzera sono oltre 500 mila le donne in menopausa che si sottopongono a trattamenti ormonali sostitutivi. In pratica sei donne su dieci hanno accettato di seguire questa terapia, prescritta dai ginecologi per il trattamento ormonale della menopausa.

A scatenare il panico sono stati i risultati di una ricerca epidemiologica effettuata negli Stati Uniti dal Women’s Health Initiative (WHI), un’istituzione che si occupa di tutelare la salute delle donne.

Studio pilota

La ricerca, condotta in collaborazione con l’istituto nazionale americano della salute, il National Institutes of Health (NIH), ha interessato un campione di all’incirca 27 mila donne. L’importanza dello studio è data dal fatto che rappresenta una pietra miliare nell’ambito della determinazione delle conseguenze derivanti dall’assunzione combinata d’estrogeni e progestinici.

Nomi familiari alle donne in menopausa: sono infatti gli ormoni naturali e di sintesi assunti per ovviare alla cessata produzione da parte del corpo femminile. Fino alla divulgazione dei risultati dello studio americano, il loro utilizzo è stato associato alla prevenzione dei rischi legati alla menopausa ed all’eliminazione dei disturbi ad essa correlati.

Risultati scioccanti

Lo studio del Women’s Health Initiative, i cui risultati sono stati resi noti prima della conclusione della ricerca prevista per il 2005, ha evidenziato i rischi legati ai trattamenti ormonali sostitutivi. Fattori finora sottostimati, quali l’aumento d’incidenza del carcinoma della mammella, sono stati rivalutati nella ricerca statunitense.

Il bilancio tra benefici ed aumento dei rischi ha mostrato come le donne in menopausa che seguono una terapia ormonale sostitutiva hanno sì meno tumori al colon (una donna ogni 1.670 che seguono il trattamento) e meno fratture alle anche (una ogni 2 mila donne in trattamento), ma anche più probabilità di contrarre il cancro al seno (una donna ogni 1.250 in trattamento), essere colpite da infarto (1 ogni 1.430 donne in terapia), ictus (una donna ogni 1.250) o embolia (una donna ogni 560 che segue la terapia ormonale sostitutiva).

Preoccupazione tra le pazienti

La divulgazione dei risultati della ricerca, che evidenziano con precisione rischi e benefici dei trattamenti ormonali sostitutivi, ha messo in allarme l’oltre mezzo milione di donne svizzere in menopausa che seguono questo genere di trattamenti farmacologici.

Un numero crescente di donne in trattamento chiedono lumi ai ginecologi. “Nelle ultime due settimane abbiamo effettivamente registrato un aumento delle chiamate da parte delle pazienti della Frauenklinik – conferma a swissinfo il dottor Bruno Imthurm, libero docente presso la Clinica di endocrinologia presso la Facoltà di medicina dell’Università di Zurigo.

L’interruzione immediata del trattamento senza consigliarsi prima col ginecologo è sconsigliata dai medici. “Molte donne sono preoccupate. A tutte consigliamo di parlarne direttamente al loro ginecologo di fiducia, il quale saprà valutare se interrompere o proseguire il trattamento. Questo perché i risultati dello studio statunitense sono molto interessanti ma non possono essere semplicemente trasposti alla Svizzera. I medici devono tenerne conto, valutare caso per caso la soluzione migliore per la paziente”.

26 farmaci contro la menopausa

In Svizzera i farmaci per la terapia ormonale sostitutiva in commercio sono 26. L’autorizzazione a metterli in vendita viene rilasciata, rinnovata, sospesa o ritirata da Swissmedic, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici. Il compito di quest’organismo pubblico è proprio quello di garantire che vengano messi in commercio solamente agenti terapeutici di elevato valore qualitativo, sicuri ed efficaci.

“Abbiamo deciso di sottoporre i risultati definitivi dello studio del Women’s Health Initiative alla valutazione di una commissione di esperti prima di prendere decisioni -dichiara Jean Christian Krayenbühl, responsabile a Swissmedic della sezione Medicamenti su prescrizione medica ATC.

“Abbiamo infatti bisogno di ulteriori conferme e dati sugli effetti di terapie ormonali sostitutive combinate, le terapie HRT, quelle che prevedono l’impiego di estrogeni e progestinici in combinazione con gli androgeni. Noi vogliamo risposte anche sui rischi ed i benefici legati agli schemi di trattamento, che prevedono vie di somministrazione differenti da quella orale valutata nello studio americano. In Svizzera la terapia viene infatti somministrata anche per via transdermica e vaginale”.

Tra le donne svizzere comincia intanto a rivalutarsi la posizione di chi si pone di fronte alla menopausa come ad una naturale tappa della vita che va vissuta ed accettata, così come lo sono l’adolescenza, l’età adulta e la vecchiaia.

Sergio Regazzoni

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