Libri troppo cari nella Svizzera francese
Il consigliere federale Pascal Couchepin ha invitato lunedì gli editori francesi a ridurre i prezzi dei libri venduti nella Svizzera francese.
Il ministro svizzero dell’interno ha incontrato a Parigi anche il ministro francese della cultura Renaud Donnedieu de Vabres.
“Non riusciamo a capire il sistema di prezzi imposto dagli editori francesi in Svizzera. Le differenze rispetto ai prezzi praticati in Francia sono troppo grandi”, ha dichiarato Pascal Couchepin, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Parigi.
Lunedì il ministro dell’interno, responsabile tra l’altro del settore della cultura in Svizzera, si è recato a Parigi per difendere la causa dei librai e dei lettori svizzeri.
I libri pubblicati dagli editori francesi vengono infatti venduti nelle librerie elvetiche con un sovrapprezzo del 25 – 35% rispetto ai listini applicati in Francia. Questa differenza è tutt’altro che irrilevante per i lettori svizzeri, dal momento che l’80% dei libri messi in vendita ogni anno dalle librerie elvetiche provengono dall’estero.
Riduzione dei prezzi
“Gli editori francesi sanno che sono determinato a risolvere questo problema. Una nuova riunione dovrebbe aver luogo prossimamente”, ha affermato Pascal Couchepin dopo aver incontrato il ministro della cultura francese Renaud Donnedieu de Vabres e alcuni editori francesi, tra cui Antoine Gallimard e Alain Cook del gruppo Editis.
Quale soluzione per ridurre il divario attuale, il consigliere federale auspica semplicemente “una riduzione dei prezzi praticati in Svizzera dagli editori francesi”.
Pascal Couchepin si è schierato invece contro la proposta di introdurre un prezzo unico per i libri venduti in Svizzera. A suo avviso, gli editori potrebbero approfittarne, imponendo un prezzo fisso piuttosto alto e conseguendo margini di guadagno ancora superiori.
Il principio di una regolamentazione del mercato del libro è stato approvato recentemente da una commissione parlamentare. Questa idea viene sostenuta in particolare dalle piccole librerie indipendenti della Svizzera francese, che si vedono generalmente imporre dagli editori francesi prezzi dei libri più alti rispetto alle grandi librerie, alle quali vengono concessi sconti speciali.
Modello svizzero-tedesco
Il ministro elvetico della cultura si è invece espresso in favore del modello già in vigore nella Svizzera tedesca, dove gli editori e i librai hanno raggiunto alcuni anni fa un accordo sul prezzo dei libri.
Questa intesa ha permesso di far scendere sensibilmente i prezzi nelle librerie svizzero-tedesche. In questa regione la differenza di prezzo rispetto alla Germania si situa infatti, in media, sul 10 – 15%.
Da notare che la Commissione della concorrenza ha denunciato l’accordo adottato nel settore dell’editoria, affermando che contravviene alla legge federale sui cartelli.
swissinfo e agenzie
L’80% dei libri venduti in Svizzera sono importati dall’estero.
Nella Svizzera francese il prezzo dei libri supera del 25 – 35% quello praticato in Francia.
Tra la Svizzera tedesca e la Germania la differenza di prezzo è invece del 10 – 15%.
Nella Svizzera tedesca il prezzo dei libri è regolato da un accordo tra gli editori e le librerie. Secondo la Commissione della concorrenza, questo accordo è contrario alla legge federale sui cartelli. La vertenza è ancora in corso.
Nella Svizzera francese gli editori accordano dei ribassi di prezzo importanti alle grandi librerie. Le piccole librerie si vedono invece imporre tariffe superiori.
In Francia, Germania e Austria il prezzo dei libri viene regolato dalla legge.
Altri paesi europei, come il Belgio o la Svezia, non hanno regolamentato il prezzo dei libri.
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