New York e Zugo: scontro sui rifiuti
New York sospende la raccolta differenziata di vetro e plastica per ragioni finanziarie. Viceversa, proprio per risparmiare, nel Canton Zugo si ricicla davvero di tutto.
Contradditorio? Certamente. Ma tra le due realtà le differenze sono immense.
La notizia di fine giugno aveva sorpreso. La nuova amministrazione repubblicana di New York decide che vetro e plastica vanno buttati con il resto della spazzatura. Il tutto poiché il loro riciclaggio non è economicamente interessante.
Con buona pace degli ambientalisti, ancora una volta l’ecologia finisce in secondo (terzo?) piano. In sostanza la grande mela, pur se “a malincuore”, deve risparmiare.
Nuove procedure
“Si tratta di una misura temporanea che non è piaciuta nemmeno ai nostri cittadini”, ammette a swissinfo una rappresentante del Dipartimento della sanità della metropoli. “Stiamo però già studiando delle soluzioni per riciclare in modo più efficiente e meno costoso rispetto al passato. E tra al massimo 2 anni la raccolta differenziata riprenderà”.
Sarà. Anche in questo caso tuttavia si ripresenta lo schema classico che pone in antitesi ecologia ed economia. Con la prima destinata ad inginocchiarsi dinanzi a grattacapi finanziari più o meno seri. Ma è sempre così? No, non sempre.
L’altra realtà
A Zugo, nella decina di depositi comunali, vengono raccolti una trentina di materiali. Carta, cartoni, sacchi di plastica, bottiglie in vetro o PET, CD usati, cassette, tappi di sughero, libri, ceramiche, contenitori in alluminio, polistirolo, lampade neon,…
“È un po’ come trovarsi in un supermarket, soltanto che nelle nostre “oekihoefe” i cittadini entrano con il carrello pieno ed escono a mani vuote”, sottolinea Hans-Ulrich Schwarzenbach, responsabile del progetto.
E i risultati sono ottimi. “Dal 1988, nonostante la popolazione residente sia aumentata del 20%, siamo riusciti a ridurre le tonnellate annue di rifiuti bruciati del 30%”.
La quadratura del cerchio
Nel piccolo cantone della Svizzera centrale di circa 100’000 abitanti, la raccolta differenziata dei rifiuti permette addirittura di risparmiare. E la gente ne è entusiasta.
“Di questa politica, oltre l’ambiente, beneficiano anche i cittadini-contribuenti: economizziamo milioni all’anno”, ci rivela Hans-Ulrich Schwarzenbach.
Come è possibile? Non disponendo di un proprio impianto per lo smaltimento dei rifiuti, il Cantone deve rivolgersi altrove per bruciarli. Un servizio molto caro: complessivamente i prezzi si aggirano attorno ai 500 fr./tonnellata.
Ed ecco che, oltre all’eventuale sensibilità “verde”, gli stimoli a riciclare il più possibile scaturiscono anche dal borsellino.
Ne risulta che Zugo può essere considerato una specie di campione mondiale del riciclaggio di rifiuti. In una realtà svizzera già piuttosto ben messa in ambito internazionale (45% dei rifiuti urbani riciclati), Zugo eccelle raggiungendo il 67%.
E a New York?
Laggiù la situazione è completamente diversa. “I rifiuti vengono deposti in un’immensa discarica sul fiume Hudson. Un luogo discosto che, almeno a breve termine, non genera alcun tipo di costo e non disturba nessuno” rileva Hans-Peter Fahrni, responsabile della divisione rifiuti presso l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).
E a corto termine, ecco che New York ha preferito “sprecare” risorse ancora utilizzabili ammassandole indistintamente nella discarica piuttosto che destinare del denaro pubblico alla loro valorizzazione. “Una decisione che non va certo nella direzione di una gestione sostenibile delle risorse”, precisa Hans-Peter Fahrni.
Si resta dunque in attesa di vedere cosa succederà tra un paio d’anni quando la task force newyorkese avrà trovato le soluzioni che sta cercando. Forse si potrà nuovamente parlare di un nuovo caso “Zugo”. Forse no.
Marzio Pescia, swissinfo
Sul tema della gestione dei rifiuti, le strategie possono essere molto diverse da un luogo all’altro.
Se New York ha recentemente deciso di sospendere il riciclaggio di carta e plastica, negli ultimi anni il Canton Zugo ha invece sviluppato un’importante raccolta differenziata.
All’origine delle due politiche, soprattutto motivazioni economiche. Ma in un caso l’ambiente sorride. Nell’altro meno.
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