Nuova terapia per il cancro dell’occhio

Una nuova terapia del cancro dell'occhio dei bambini in tenera età e dei neonati è stata messa a punto a Losanna.
Questo tipo di cura permette di evitare l’ablazione dell’occhio e di limitare i danni arrecati ai tessuti sani.
La radioterapia è stata applicata per la prima volta lo scorso dicembre ad un bimbo di due anni ed ha avuto risultati positivi. Da allora sono stati trattati altri due bambini.
I ricercatori del Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) e dell’Ospedale oftalmico Jules Gonin precisano tuttavia che occorreranno almeno due anni per poter considerare che i piccoli pazienti sono guariti definitivamente.
Denominato retinoblastoma, questo cancro colpisce generalmente i bambini di età inferiore ai 4 anni, come pure i neonati. Si sviluppa infatti a partire dalle cellule immature della retina.
Raro ma spesso identificato in ritardo
Il retinoblastoma è raro – un caso su 20 000 nascite – ma è spesso identificato con notevole ritardo. In molti casi i genitori si rendono conto della malattia osservando l’apparizione di macchie bianche nella pupilla dei bambini.
Il retinoblastoma è comunque il tumore intraoculare più frequente nell’età pediatrica. A seconda dei casi può interessare uno o entrambi gli occhi e può essere ereditario.
Quando il cancro è eccessivamente sviluppato, l’unica soluzione per salvare il bimbo consiste nell’ablazione dell’occhio.
Terapia finora troppo aggressiva
La radioterapia applicata finora ai casi scoperti più rapidamente comportava effetti secondari importanti.
Ustioni della pelle, lesioni dei vasi sanguigni, atrofia dell’orbita e soprattutto apparizione di tumori provocati dai raggi.
La tecnica sviluppata dai ricercatori losannesi è meno invasiva: permette di focalizzare una dose elevata di raggi su obiettivi dell’ordine di un millimetro.
La principale difficoltà consiste nell’ottenere l’immobilità totale del paziente. La cura deve inoltre essere applicata quotidianamente per sei settimane.
Il giovane paziente deve dunque essere sottoposto ad una narcosi completa e immobilizzato con un sistema sofisticato: maschera per la testa e microventosa applicata sull’occhio.
I progressi dell’informatica e dell’anestesiologia permettono tuttavia al piccolo paziente di tornare a casa nell’ora che segue l’applicazione della terapia.
swissinfo e agenzie
Il retinoblastoma rappresenta la più comune neoplasia maligna intraoculare dell’infanzia.
Il retinoblastoma è raro: colpisce un bambino su 20mila.
Risulta responsabile del 5% di tutti i casi di cecità.
In molti casi (60-70%) viene colpito un solo occhio.

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