Parlamento contrario a una cassa malati unica
I senatori elvetici hanno detto no giovedì all'iniziativa popolare «Per una cassa malati unica e sociale». Non pensano infatti sia in grado di ridurre i costi della salute.
I deputati e il governo l’avevano dal canto loro già bocciata. L’ultima parola spetta ora al popolo.
L’iniziativa popolare «Per una cassa malati unica e sociale» non piace al Parlamento: dopo il Nazionale (camera bassa) la settimana scorsa, giovedì anche il Consiglio degli Stati ha bocciato con 31 voti contro 7, e senza un controprogetto, il testo sostenuto dalla sinistra.
L’iniziativa, lanciata dal Movimento popolare per le famiglie e dagli ambienti rosso-verdi, chiede che l’assicurazione di base sia gestita in tutta la Svizzera da una sola istituzione, senza scopo di lucro. Gli attivi e i passivi delle circa 90 casse ammalati attuali verrebbero trasferiti nella cassa unica entro tre anni.
Quest’ultima sarebbe amministrata in modo tripartito dai rappresentanti dei fornitori di cure, dello Stato e degli assicurati. L’iniziativa prevede anche l’abbandono dei premi «procapite» a favore di contributi proporzionali alla capacità economica degli assicurati.
Critiche dalla destra
Il centro-destra si è schierato compatto contro gli argomenti degli iniziativisti: «È la risposta sbagliata ad un malessere in parte giustificato», ha detto a nome della commissione la liberale radicale sangallese Erika Forster. Una simile proposta provocherebbe più problemi di quanti ne potrebbe risolvere.
Con un monopolio verrebbero a mancare tutti gli impulsi per il contenimento dei costi, che continuerebbero quindi la loro progressione, ha aggiunto Alex Kuprecht, dell’Unione democratica di centro (destra populista).
L’eventualità di introdurre premi «procapite» è stato decisamente il più avversato dal campo borghese, secondo cui un nuovo balzello imposto in base al reddito e alla sostanza graverebbe ancora una volta sul ceto medio.
A questo proposito la Forster ha ricordato che l’idea di calcolare i premi in funzione del salario era già stata respinta nel 2003 in occasione del rifiuto, con una proporzione del 73%, dell’iniziativa «la salute a prezzi accessibili».
Sostegno dalla sinistra
Solo i socialisti hanno cercato invano di salvare il progetto. A loro avviso si tratta di una buona proposta per frenare la caccia degli assicuratori a quelle persone che presentano meno rischi di ammalarsi.
Inoltre una cassa unica garantirebbe qualità ed efficienza nel sistema sanitario, migliorerebbe la trasparenza, metterebbe fine agli inutili costi provocati dalle campagne pubblicitarie e grazie ai premi in base al reddito vi sarebbe più giustizia.
«La concorrenza ha fallito», ha detto a nome della minoranza della commissione preparatoria la socialista neocastellana Gisèle Ory. «I costi continuano a crescere e molti ormai non riescono più a pagare i premi. A torto si sventola il fantasma dello statalismo, ma fa ben più paura la completa liberalizzazione del sistema sanitario sull’esempio di quanto succede negli Stati Uniti», ha affermato.
Maggioranza dei no
Alla fine gli argomenti del centro-destra hanno avuto la meglio.
In precedenza il ministro dell’interno Pascal Couchepin aveva avvertito che il metodo di finanziamento proposto dagli iniziativisti non prometteva nulla di buono.
Come già ribadito alla camera del popolo, il consigliere federale ha spiegato che il governo intende «ottimizzare» il sistema sanitario basandosi sul principio di concorrenza.
swissinfo e agenzie
Ovunque in Europa, i premi della cassa malati sono fissati in funzione del reddito e della sostanza dell’assicurato. Ma, in Svizzera, ognuno paga lo stesso premio all’interno dello stesso cantone.
La Confederazione fornisce però ai cantoni dei fondi per permettere loro di abbassare i premi delle persone che hanno un reddito basso (30% della popolazione ca.).
Ogni persona residente in Svizzera è obbligata a sottoscrivere un’assicurazione per le cure di base. In questo ambito è libera di scegliere fra le 85 casse attive sul mercato.
L’iniziativa «Per una cassa malati unica e sociale» chiede l’introduzione di una cassa malati unica per l’assicurazione di base con dei premi fissati in funzione delle capacità finanziarie di ognuno.
Il 18 maggio del 2003 il popolo aveva nettamente bocciato (72,9%) un’altra iniziativa, che domandava dei premi della cassa malati proporzionali al reddito.
L’iniziativa «Per una cassa malati unica e sociale» è stata lanciata nel 2004 dal Movimento popolare per le famiglie (MPV).
Con 111’154 firme valide, l’iniziativa è stata dichiarata riuscita il 10 gennaio del 2005.
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