Più soldi per la lotta alla povertà nel mondo
La Svizzera ha deciso di impegnarsi maggiormente nella cooperazione allo sviluppo del Terzo Mondo.
Per rendere concreto l’impegno il governo elvetico chiede al parlamento di aumentare del 10 % il budget per lottare contro la miseria.
Più soldi per aiutare i poveri. È l’obiettivo del Consiglio federale, che chiede al Parlamento il via libera all’aumento dei crediti per la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).
Per il periodo 2004-07, il Consiglio federale intende destinare alla lotta contro la povertà, le violazioni dei diritti umani ed il promuovimento della democrazia 4,4 miliardi di franchi.
Obiettivo comune
“L’aiuto allo sviluppo – ha affermato la ministra elvetica degli esteri Micheline Calmy-Rey – è un mezzo, che permette di lottare contro violenza e terrorismo.
Stando alla responsabile della diplomazia elvetica, di fronte agli obiettivi dell’Onu tesi a dimezzare la povertà entro il 2015, «non possiamo accontentarci di parole, ma in qualità di Paesi ricchi dobbiamo fare uno sforzo, affinché questi fini possano essere concretizzati».
La somma destinata dalla Confederazione non rappresenta ancora lo 0,4% del Prodotto interno lordo (PIL), come nelle intenzioni del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). La ministra svizzera spera comunque che questa percentuale possa essere raggiunta entro il 2010.
“Tutto dipenderà dall’andamento dell’economia, ha aggiunto l’ambasciatore Walter Fust, capo della DSC. Dal 2006, l’incremento delle risorse destinate a questo scopo dovrebbe essere del 7,5%, un obiettivo difficile da raggiungere, come ha ammesso la ministra svizzera degli esteri.
Calmiere alla violenza
“L’aiuto allo sviluppo, ha ricordato Micheline Calmy-Rey, serve i nostri interessi. Rafforza l’immagine della Svizzera all’estero, facendone un partner affidabile e credibile. Dando ai diseredati una speranza, «agisce inoltre anche sull’emigrazione».
La lotta contro la povertà e la promozione della democrazia sono mezzi importanti per lottare contro la violenza.
«Studi dimostrano- ha affermato la consigliera federale ginevrina – che quanto più alto è il livello di povertà, tanto più elevato è il grado di violenza all’interno della società».
Benefici anche in Svizzera
La ministra svizzera degli esteri ha inoltre aggiunto che non vanno dimenticate le ricadute economiche interne dell’aiuto allo sviluppo.
Stando ad alcune stime, ogni franco speso per aiutare i Paesi poveri contribuisce per 1,5 franchi alla formazione del reddito nazionale lordo. Quindicimila posti di lavoro sarebbero collegati a questo settore.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’aiuto svizzero, la Calmy-Rey ha sottolineato che il 45% del denaro chiesto servirà a promuovere progetti in collaborazione con le organizzazioni internazionali, mentre il rimanente sarà utilizzato per programmi di sviluppo bilaterali.
Obiettivo: sviluppo durevole
I progetti svizzeri, ha rilevato la Calmy-Rey, non sono solitamente molto dispendiosi. «Noi tendiamo piuttosto a mettere in moto un processo, che ha quale obiettivo uno sviluppo durevole ed autonomo».
Così è stato per la Corea del Nord, ha aggiunto la ministra elvetica, «dove ho potuto rendermi conto dei progressi effettuati. Qui siamo passati dall’aiuto umanitario, all’aiuto allo sviluppo: le persone sono ora in grado di garantire da sole il loro sostentamento».
Nei prossimi quattro anni gli sforzi della cooperazione elvetica allo sviluppo s’indirizzeranno, come ha anticipato l’ambasciatore Fust, soprattutto su Magreb, Africa del nord, e sud-est asiatico.
swissinfo e agenzie
Impegno concreto della Svizzera per raggiungere l’obiettivo delle Nazioni Unite di dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015.
In quest’ottica, il governo elvetico ha chiesto al parlamento l’autorizzazione ad aumentare il budget della cooperazione allo sviluppo.
Le ricadute in Svizzera dell’impegno umanitario internazionale: ogni franco investito per aiutare i Paesi poveri contribuisce con 1 franco e 50 centesimi alla formazione del reddito nazionale lordo.
10%, l’aumento del buget per lottare contro la miseria nel mondo, chiesto dal governo elvetico al Parlamento
4,4, i miliardi di franchi chiesti per il preventivo 2004-2007 della DSC
0,4%, la quota del PNL svizzero destinata ai più poveri del mondo
15mila, i posti di lavoro in Svizzera legati all’aiuto allo sviluupo
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