Primo viaggio per il laboratorio spaziale Columbus
Il laboratorio spaziale europeo Columbus - un progetto al quale partecipano anche il governo ed alcune ditte elvetiche - è stato trasferito domenica dalla Germania al centro spaziale Kennedy.
Per costruirlo ci sono voluti dieci anni e 1,55 miliardi di dollari. Sarà agganciato alla stazione spaziale internazionale nel 2007.
Inizialmente, l’Agenzia spaziale europea (ESA), che ha costruito Columbus, prevedeva di metterlo in orbita nell’ottobre del 2004. Ma l’esplosione della navetta Columbia nel 2003 ha ritardato la missione.
André Bologh, direttore dell’Istituto internazionale per le scienze spaziali con sede a Berna, ritiene che la sorte del Columbus dipende dalla salute del programma spaziale.
«Secondo il programma attuale, Columbus dovrebbe essere lanciato fra 18 mesi. Ma tutto dipende da come si svolgeranno i prossimi voli di shuttle», ha detto a swissinfo. «Vi è la reale preoccupazione che, se dovessero registrarsi nuovi problemi, Columbus non raggiungerà mai la stazione spaziale internazionale (SSI)».
Una simile eventualità rappresenterebbe un vero e proprio disastro per gli scienziati che hanno investito anni nella progettazione e nella costruzione di questo modulo cilindrico dal diametro di circa 4,5 metri.
Centinaia di esperimenti
Secondo l’ESA, nei dieci anni in cui rimarrà operativo, il laboratorio multidisciplinare permetterà agli scienziati di effettuare centinaia di esperimenti in orbita in numerose discipline.
All’interno del Columbus, incastrate nella parete, vi sono una serie di apparecchiature grandi come cabine telefoniche. Ognuna di esse è un laboratorio in miniatura per esperimenti di ogni tipo.
Il modulo spaziale è provvisto di un sistema di controllo termico, nonché di schermi video e di trasferimento dati che permetteranno agli scienziati di controllare l’andamento delle operazioni dal centro di controllo sulla Terra.
Il Biolab, uno dei laboratori del Columbus, è stato concepito per effettuare esperimenti nel campo della biologia e interessa particolarmente la Confederazione, perché i suoi dati sono analizzati in Svizzera e in Germania, presso il gruppo di biologia spaziale della Scuola tecnica superiore di Zurigo e con il supporto del Biostec Space Biology Group, il centro responsabile del laboratorio Biolab di Colonia.
Partecipazione elvetica
André Balogh, che negli anni Ottanta era membro della direzione dell’ESA, afferma che gli scienziati hanno dovuto affrontare una lunga e ansiosa attesa prima di poter vedere realizzato il loro progetto di laboratorio Columbus.
«Alcuni esperimenti non possono essere effettuati in nessun altro posto, perché necessitano di uno stato d’assenza di gravità», spiega l’esperto, aggiungendo che molte speranze sono riposte nell’esito di taluni esperimenti biologici, come quelli sui cristalli proteici o su determinati tipi di liquidi.
Alla costruzione del Columbus, coordinata dalla EADS (European Aeronautic Defence and Space Company), hanno collaborato circa 40 ditte di una decina di Stati europei, inclusa la Svizzera.
Il modulo trasporterà anche un sensore per misurare il punto di condensazione dell’aria disegnato da Meteolabor, una società basata a Wetzikon, vicino a Zurigo.
Alcatel Svizzera, ha dal canto suo messo a disposizione una struttura per la fornitura e il controllo dell’alimentazione elettrica.
Mecanex, basata a Nyon, è invece stata incaricata dalla EADS di produrre delle giunture ad alta precisione per il braccio robotizzato (European Robotic Arm) della stazione spaziale internazionale.
swissinfo, Adam Beaumont
(traduzione e adattamento, Anna Passera)
Grazie all’assenza quasi totale di gravità, il laboratorio spaziale Columbus permette di effettuare ricerche speciali in ambito medico, ma anche di sviluppare materiali industriali particolarmente efficaci, secondo l’Agenzia spaziale europea (ESA).
In quanto membro dell’ESA, la Svizzera ha contribuito alle attività di quest’ultima con 138 milioni di franchi nel 2003.
L’ESA dispone annualmente di un budget di circa 4,5 miliardi di franchi.
In un primo tempo, il laboratorio avrebbe dovuto essere trasferito al Kennedy Space Center, in Florida, sabato. A causa di problemi, il viaggio è però stato posticipato a domenica.
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