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Protezione del lupo: la Svizzera sconfessata dall’Europa

Il lupo continuerà ad essere una specie «assolutamente protetta» Keystone

La richiesta della Svizzera di abbassare il livello di protezione di questo predatore è stata respinta a Strasburgo dal comitato permanente della Convenzione di Berna che protegge fauna e flora.

Le organizzazioni ecologiste Pro Natura e WWF hanno accolto con favore la decisione.

Il lupo continuerà ad essere «assolutamente protetto» sul piano internazionale. Il comitato permanente della Convenzione di Berna, riunito lunedì a Strasburgo, in Francia, ha respinto una proposta di modifica dello statuto dell’animale presentata dalla Svizzera.

«La proposta è stata respinta perché l’Unione europea si è opposta a nome di tutti i suoi membri», ha detto all’agenzia AFP Eladio Fernandez Galiano. Membro della segreteria del Consiglio d’Europa.

La Confederazione voleva ridurre il grado di protezione del predatore, facendolo passare da «assolutamente protetto» a «protetto» (una categoria a cui appartiene anche la lince). Gli oppositori alla proposta svizzera hanno però ritenuto che le disposizioni derogatorie dell’articolo 9 della Convenzione siano sufficienti per far fronte ai problemi legati al lupo sia in Svizzera che in altri paesi.

«In questo caso i paesi devono rendere conto ogni due anni del loro operato e giustificare i motivi per i quali sono state prese delle misure eccezionali.». ha spiegato Galiano.

La decisione del comitato di Strasburgo non cambierà nulla rispetto alla pratica attuale, ha fatto sapere dal canto suo l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

«Non è che non vogliamo il lupo in Svizzera. Vogliamo solo poter gestire l’animale in modo da proteggere la popolazione di lupi nelle Alpi», ha spiegato a swissinfo Christoph Jäggi, della sezione caccia e selvaggina dell’UFAM.

«Non si tratta in alcun modo di aprire di nuovo la caccia al lupo. Vogliamo essere pronti quando la popolazione del predatore crescerà notevolmente nelle Alpi», ha aggiunto Jäggi.

Soddisfazione degli ambientalisti

La decisione di Strasburgo ha suscitato la soddisfazione delle organizzazioni ambientaliste. «Ci aspettiamo ora dalla Confederazione molta più fermezza in materia di protezione delle specie minacciate (…) Non solo i lupi sono deliberatamente eliminati in Vallese con la benedizione delle autorità, ma il nostro paese voleva addirittura dare la caccia al lupo in Europa», ha fatto sapere in un comunicato Pro Natura.

La Confederazione terrà conto della decisione di Strasburgo nel quadro dell’adattamento attualmente in corso della «strategia lupo», ha indicato l’UFAM. Il gruppo di lavoro istituito dai cantoni di Vaud, Vallese, Ticino, Grigioni e Berna si dovrebbe riunire in gennaio o febbraio per avanzare delle nuove proposte.

La decisione arriva nel pieno delle polemiche sul lupo abbattuto la settimana scorsa in Vallese. Contro l’autorizzazione di abbattimento il WWF aveva inoltrato ricorso, che a suo avviso doveva avere effetto sospensivo. Non vi era inoltre alcun indizio certo sul fatto che il lupo abbattuto fosse responsabile delle uccisioni di ovini nella regione.

Una proposta che viene da lontano

La proposta di declassamento della Confederazione parte da lontano: nel 2003 il consigliere agli Stati democristiano Theo Maissen aveva presentato una mozione parlamentare che chiedeva di abbandonare la protezione del lupo.

L’intervento parlamentare era stato respinto, ma il Consiglio nazionale (camera del popolo) aveva invitato il governo, in un postulato meno vincolante, a tentare di ottenere un margine di manovra più ampio di quello fissato nella Convenzione di Berna.

Il governo aveva quindi presentato la richiesta nel settembre del 2004. Per due anni il comitato responsabile ha aggiornato la decisione, spiegando di voler approfondire la questione. A due anni dalla richiesta oggi è arrivata la sentenza.

La Convenzione di Berna è stata elaborata negli Anni Settanta al fine di protegge la fauna e la flora. All’epoca il lupo era scomparso in diverse zone d’Europa e minacciato di estinzione sul Vecchio continente.

swissinfo e agenzie

La «Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa», detta anche Convenzione di Berna, è stata firmata nel Municipio di Berna nel 1979. Nel frattempo è stata ratificata da 44 Paesi e dall’Unione europea.

La Convenzione protegge circa 600 specie di piante, 111 specie di mammiferi, 363 specie di volatili e numerose altre specie animali. In tal modo, attua su scala regionale numerosi obiettivi fissati a livello mondiale nel 1992 con la Convenzione sulla biodiversità ed è un importante strumento della politica internazionale di protezione delle specie.

ll lupo emigra in Svizzera dall’Italia e dalla Francia. La Svizzera vuole e deve prepararsi al ritorno del predatore. Tale ritorno deve essere accompagnato sul piano scientifico, affinché l’uomo, soprattutto gli allevatori di bestiame minuto, e il lupo possano convivere pacificamente.

La politica praticata dalla Svizzera poggia sui seguenti tre pilastri:

– sostegno agli allevatori di bestiame minuto mediante misure di protezione,
– indennità in caso di danni e
– autorizzazione all’abbattimento in caso di danni rilevanti.

Per realizzare tale politica, l’UFAM ha elaborato, congiuntamente ai Cantoni e alle cerchie interessate, la «Strategia Lupo Svizzera», entrata in vigore il 21 luglio 2004.

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