Rafforzare la società civile
Rappresentanti della società civile si riuniscono in convegno a Ginevra, per rafforzare la loro influenza in seno alle organizzazioni dell'ONU.
Il World Civil Society Forum, che si svolge a Ginevra dal 14 al 19 luglio, è sostenuto dal governo svizzero, dalle autorità ginevrine e da alcune agenzie delle Nazioni Unite. Nel centro internazionale dei congressi sono attesi 1500 delegati di organizzazioni non governative (ONG), di gruppi etnici e di associazioni di accademici.
I temi in agenda riguardano l’ambiente, la salute, i diritti umani, l’educazione e la formazione, la sicurezza e le tecnologie della comunicazione. L’atmosfera nel “villaggio della società civile”, il Civil Society Village, si annuncia molto variopinta, grazie anche alla proiezioni di filmati e alle rappresentazioni teatrali in programma, all’arte e alla gastronomia di ogni parte del mondo.
Maggiore apertura dell’ONU
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha già annunciato la sua disponibilità a collaborare più strettamente con gli attori della società civile. Già oggi, alcune agenzie dell’ONU accordano una sorprendentemente ampia partecipazione alle ONG. Ma si tratta di “casi singoli”, afferma il direttore del comitato d’organizzazione del forum, lo svizzero Sébastien Ziegler. “Vorremmo che questa pratica fosse generalizzata in tutto il sistema delle Nazioni Unite”, ha confidato Ziegler a swissinfo.
Il forum ginevrino non mira però unicamente a migliorare la collaborazione tra le ONG e le agenzie dell’ONU. In discussione c’è anche una più stretta cooperazione tra i vari esponenti della società civile. “E non saranno coinvolte soltanto le ONG”, afferma Ziegler, “bensì anche gruppi di ricerca, fondazioni, comunità e gruppi etnici”.
Una piattaforma comune
Il World Civil Society Forum è la concretizzazione di un’idea, nata nel Forum del millennio per le riforme dell’ONU, nel mese di maggio del 2000 a Nuova York. Già prima del convegno ginevrino, ci sono stati incontri tra le ONG di tutto il mondo: per esempio il Forum sociale mondiale di Porto Alegre, in Brasile, quale alternativa al Forum economico mondiale. E pure a Ginevra, due anni fa, c’è stata una riunione delle ONG in margine al vertice sociale dell’ONU.
“La maggior parte di questi incontri erano concentrati su temi e problemi speciali. Questo forum, invece, vuole essere una piattaforma per creare sinergie e comunanze tra le varie organizzazioni dei diversi settori”, spiega Sébastian Ziegler, che spera di far incontrare organizzazioni contadine di paesi in via di sviluppo con gruppi europei impegnati per un commercio corretto. Oppure attivisti africani della lotta contro l’AIDS con persone impegnate nei settori della formazione e della salute o che si occupano di diritti umani.
Gruppi di lavoro con partecipazione svizzera
Anche organizzazioni non governative svizzere come Greenpeace e la Dichiarazione di Berna (EvB) prendono parte al forum ginevrino. Lara Cataldi, dell’EvB, parteciperà a un gruppo di lavoro per riferire sulla campagna “Abiti puliti” (Clean Clothes) della sua organizzazione, e più particolarmente sui partner nei paesi produttori del Terzo mondo.
Anche altre attività dell’EvB verranno presentate, come l’impegno nell’ambito di grossi progetti dell’economia privata in paesi in via di sviluppo, “per esempio la campagna contro il progetto della diga di Ilisu, in Turchia, con la partecipazione dell’ABB. Esperienze del genere”, ha dichiarato Laura Cataldi a swissinfo, “dovrebbero essere trasmesse anche ad altre ONG.
Per questo, alla riunione di Ginevra sono previsti numerosi i gruppi di lavoro, le cui tematiche spaziano dall’accesso a Internet nei paesi in via di sviluppo, alle conoscenze sui diritti umani e sul diritto umanitario; dallo sfruttamento dell’energia solare alla libertà di stampa.
Capacità complementari
Poiché in definitiva è l’ONU che rappresenta i vari stati membri, sono sempre di natura politica le decisioni che scaturiscono dai grandi incontri, come il recente vertice mondiale dell’alimentazione a Roma, la conferenza contro il razzismo dello scorso anno a Durban o il prossimo vertice di Johannesburg. E si tratta di vedere quale influsso può esercitare la società civile su queste decisioni.
Per Sébastien Zigler è chiaro: “Presso i governi si profila sempre più la tendenza ad accogliere rappresentanti delle ONG nelle loro delegazioni ufficiali. E non soltanto per far piacere alle ONG, ma perché le due parti sono complementari. I diplomatici dispongono di capacità negoziali e le ONG di conoscenze in materia”, conclude il direttore del comitato d’organizzazione del forum.
swissinfo/Roy Probert e Jean-Michel Berthoud
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