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Ricerca: 2,5 miliardi di franchi per collaborare con l’UE

Ricerche di fitopatologia al Politecnico di Zurigo: la collaborazione con l'Ue ha avuto finora ricadute positive Keystone

Il governo svizzero vuole proseguire le attività di cooperazione scientifica e tecnologica con l'Unione europea, iniziate negli anni '80.

A tale scopo, il Consiglio federale ha chiesto al parlamento di sbloccare 2,545 miliardi di franchi per partecipare al 7° programma quadro di ricerca (2007-2013).

Viste le buone esperienze maturate finora, la Svizzera deve proseguire la cooperazione scientifica e tecnologica con l’Unione europea (UE).

È quanto propone il governo, che mercoledì ha invitato il parlamento ad approvare un credito di 2,5 miliardi di franchi per la partecipazione elvetica al 7° programma di ricerca, che verrà realizzato nel periodo 2007-2013.

I programmi quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (PQR) rappresentano il principale strumento dell’Unione europea per attuare la politica comunitaria in materia scientifica e tecnologica.

I ricercatori svizzeri vi collaborano dagli anni ’80, dapprima solo nell’ambito di singoli progetti e con diritti limitati, poi con pieni diritti dal 2004, grazie all’accordo concluso sul 6° programma (2003-2006).

Ricadute positive

“Si tratta di un programma molto importante per la Svizzera, che permette di mantenere la competitività della nostra ricerca”, ha sottolineato durante una conferenza stampa a Berna il capo del Dipartimento federale dell’interno Pascal Couchepin.

Secondo il responsabile dell’educazione e della ricerca a livello federale, la partecipazione della svizzera ai programmi europei ha dato finora risultati molto positivi. Gli investimenti effettuati in questi anni hanno avuto importanti ricadute per la Svizzera.

Con il messaggio alle Camere federali, il governo chiede i mezzi necessari per proseguire la proficua collaborazione tra le scuole universitarie, le piccole e medie imprese, le industrie svizzere e i loro partner europei.

Il contributo finanziario svizzero è calcolato in base al Prodotto interno lordo (PIL): esso ammonta a circa 2,360 miliardi di franchi, pari al 2,8 per cento dei costi complessivi preventivati per il 7° programma, che sfiorano i 55 miliardi di euro.

Decisione rapida

Il credito d’impegno di 2,545 miliardi di franchi proposto al parlamento include i mezzi necessari per finanziare le misure d’accompagnamento nazionali e la partecipazione al progetto internazionale ITER/Broader Approach (collaborazione tra Europa e Giappone nel campo della ricerca sulla fusione), come pure una riserva per le oscillazioni del PIL e dei corsi di cambio sull’arco dei sette anni.

Affinché i ricercatori svizzeri possano partecipare già ai primi bandi di concorso, le decisioni sul finanziamento devono entrare in vigore il 1° gennaio 2007. Il Consiglio federale invita pertanto il parlamento ad esaminare il messaggio nella prossima sessione invernale con procedura d’urgenza.

Giuridicamente, la collaborazione tra la Svizzera e l’UE nell’ambito del 7° PQR si fonda sull’attuale accordo bilaterale sulla ricerca che sarà rinnovato conformemente alla legge svizzera sulla ricerca.

Adottando quale base negoziale quanto previsto finora per la partecipazione integrale della Svizzera al 6° PQR, le autorità elvetiche intendono negoziare con l’UE ancora quest’anno un accordo sulla partecipazione al 7° PQR, sotto la direzione della Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca.

swissinfo e agenzie

I programmi quadro di ricerca costituiscono lo strumento principale dell’Unione europea per realizzare la politica comunitaria in materia di scienza e tecnologia. I ricercatori svizzeri vi partecipano dagli anni ’80.

All’inizio questa collaborazione concerneva soltanto una cerchia ristretta di programmi. Dal 2004, nell’ambito del programma 2002-2007, la cooperazione è diventata integrale, in virtù degli accordi bilaterali conclusi dalla Confederazione e dall’Unione europea.

Attualmente la Svizzera partecipa all’organizzazione dei programmi e alla coordinazione dei diversi progetti. I suoi ricercatori sono assimilati, con pieni diritti, a quelli dell’Ue. Per il 2006, le autorità elvetiche hanno versato un contributo di 230 milioni di franchi.

L’accordo relativo al 6° programma quadro deve essere rinnovato in vista della partecipazione al 7° programma. A tale scopo la Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca avvierà entro la fine dell’anno dei negoziati con i rappresentanti dell’UE.

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