Roche affida il Tamiflu a ditte esterne
Il gigante farmaceutico elvetico ha concesso la prima sottolicenza per la produzione di Tamiflu, il suo farmaco anti-influenza, ad una ditta cinese.
Roche ha inoltre confermato due dei dodici potenziali partner regionali individuati per aumentare la produzione del medicinale.
Sarà il gruppo farmaceutico cinese Shanghai Pharmaceutical Group ad ottenere la prima sottolicenza per la produzione dell’Oseltamivir, l’ingrediente attivo presente nel Tamiflu.
Lo ha annunciato lunedì l’elvetica Roche, aggiungendo che ulteriori trattative sono in corso con partner regionali in diversi Paesi, tra cui l’India.
«Si tratta di una sottolicenza che permette di produrre e distribuire una versione generica del Tamiflu. Il gruppo cinese avrà così il diritto di occuparsi, dall’inizio alla fine, del ciclo produttivo. L’utilizzazione sarà invece consentita esclusivamente sul territorio nazionale e soltanto in caso di pandemia», indica a swissinfo il portavoce di Roche Daniel Piller.
«La licenza l’abbiamo ottenuta dall’americana Gilead, l’inventrice del Tamiflu», aggiunge Piller.
Copie a buon mercato
Negli ultimi tempi, Roche ha subito pressioni da diverse parti per allentare il proprio monopolio sulla produzione di Tamiflu, il trattamento che sembra essere il più efficace in caso di una diffusione nell’uomo dell’influenza aviaria.
Numerosi Paesi come l’Indonesia, la Thailandia o le Filippine hanno tuttavia la possibilità di fabbricare la loro versione di Tamiflu, non essendo qui il medicamento protetto da brevetti.
Il rischio che corrono i grandi produttori è quindi di veder apparire sul mercato un prodotto altrettanto efficace, ma decisamente più a buon mercato. «Sicuramente si corre sempre un rischio, anche nel caso della Shanghai Pharmaceutical, sebbene bisogna dire che negli ultimi anni il governo di Pechino ha rafforzato sempre più i diritti sulle licenze», osserva Piller.
Partner potenziali
La ditta cinese non sarà probabilmente l’unica ad essere autorizzata a produrre il Tamiflu. Dopo aver esaminato in meno di due mesi circa 200 domande di società, Roche ha infatti individuato 12 altri partner regionali.
Mentre sono in corso colloqui in fase avanzata con diverse industrie, la multinazionale basilese ha fatto sapere che tra i potenziali partner figurano i produttori di medicinali generici Teva Pharmaceuticals (Israele) e Mylan Laboratories (Stati Uniti).
«Al momento è ancora troppo presto per citare altri nomi», sottolinea il portavoce di Roche, il quale aggiunge che ad ogni modo «le industrie che stiamo cercando non produrranno il Tamiflu dalla A alla Z, ma si occuperanno soltanto di campi ben specifici».
swissinfo
Il Tamiflu è stato inventato dalla ditta californiana Gilead, la quale ha poi ceduto la licenza alla Roche nel 1996.
Il trattamento, che si prende per via orale, si è dimostrato efficace contro l’influenza A e B e contro il ceppo H5N1, il virus aviario che ha ucciso una settantina di persone dal 2003.
Per prepararsi ad affrontare un’eventuale pandemia d’influenza, i governi di vari Paesi (una cinquantina quelli che hanno trasmesso la propria ordinazione a Roche) stanno costituendo una scorta di Tamiflu.
Venerdì scorso, il ministro della salute Pascal Couchepin ha indicato che il governo elvetico intende disporre di una scorta di Tamiflu capace di trattare un quarto della popolazione svizzera (circa due milioni di persone).
Al momento, sul mercato non si dispone ancora di un vaccino capace di prevenire gli effetti sull’uomo del virus aviario.
La ditta produttrice del vaccino, la francese Sanofi Pasteur, sta infatti ancora procedendo con la fase sperimentale.
Secondo Couchepin, il vaccino dovrebbe essere distribuito nel 2006; il governo elvetico ha già richiesto alla ditta francese una scorta di 100’000 dosi.
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