Sindacati, 125 anni di storia «necessaria»
L'Unione sindacale svizzera (USS) festeggia a Berna i 125 anni di attività. Un'occasione per guardare alla conquiste passate e alle sfide future.
Durante il congresso, Paul Rechsteiner, presidente dell’USS ha sottolineato l’indispensabilità dei sindacati, soprattutto oggi, in un periodo di drammatici cambiamenti del mercato del lavoro.
Festa grande il 5 novembre a Berna per il congresso dell’Unione sindacale svizzera (USS): l’organizzazione festeggia infatti i 125 anni d’attività. Per l’occasione, molte personalità del mondo politico, culturale e scientifico si sono aggiunte ai sindacalisti.
Molto è stato raggiunto, molto resta ancora da fare, ha detto in apertura Paul Rechsteiner, presidente dell’USS.
Da quando, all’inizio del XIX secolo, si sono formati i primi sindacati è diventato chiaro che gli stipendi non sono solo una questione di mercato, ma anche di potere. «Oggi, in un’epoca di dilagante liberalismo, col suo culto della non uguaglianza, le antiche questioni in merito alla distribuzione della ricchezza acquistano un nuovo significato», ha dichiarato Rechsteiner.
Per Rechsteiner, la campagna «Nessuno stipendio sotto i 3000 franchi» è stato uno dei maggiori successi sindacali degli ultimi anni.
Nessun altra organizzazione ha saputo dimostrarsi «sensibile» quanto i sindacati ai drammatici cambiamenti del mondo del lavoro. L’evoluzione tecnologica ed economica, ha aggiunto Rechsteiner, non ha cancellato la dipendenza e la fragilità dei lavoratori.
Il valore del tempo
La lotta per stipendi dignitosi è stata uno dei cavalli di battaglia dei sindacati fin dall’inizio della loro storia. Anche il tempo di lavoro è una questione che continua ad essere d’attualità. «Oggi, come accade spesso in tempi difficili per l’economia, non lottiamo per un miglioramento delle condizioni di lavoro, ma soprattutto per evitare dei passi indietro».
Una delle risposte dei sindacati ai cambiamenti economici e alle mutate condizioni di lavoro è stata la fondazione del sindacato interprofessionale Unia.
Per le donne ed i diritti di tutti
Christine Goll, presidentessa del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (SSP/VPOD), ha chiesto all’USS una strategia per progredire. È necessario, tra le altre cose, concentrare maggiormente la politica sindacale sulle donne. «Per raggiungere la parità tra donne e uomini abbiamo ancora una strada lunga da fare», ha affermato la Goll.
L’attuale tendenza alla polarizzazione in materia di politica sociale rappresenta una chance, ma anche un pericolo, ha dal canto suo ricordato il politologo Hanspeter Kriesi: c’è la possibilità di rafforzare la capacità dei sindacati di profilarsi come difensori dei diritti legati al lavoro e alla politica sociale, ma c’è anche il pericolo, attualmente sottovalutato, di concentrarsi su una posizione difensiva per tutelare unicamente i diritti acquisiti da tempo.
Con la terziarizzazione e l’accresciuta presenza di donne nel mondo del lavoro il quadro è cambiato, ha ricordato Kriesi. La sfida per i sindacati sta nel collegare questa difesa dei diritti acquisiti con nuove offerte in linea con i bisogni individuali.
Un lavoro indispensabile
La Svizzera ha bisogno dei suoi sindacati, ha ricordato nel suo intervento la consigliera federale Micheline Calmy-Rey. «Sindacati forti sono l’espressione di una democrazia forte», ha evidenziato la ministra degli esteri socialista. Secondo Micheline Calmy-Rey, le organizzazioni sindacali hanno contribuito alle buone relazioni della Confederazione con l’Unione europea (UE).
Grazie all’impegno dei sindacati, la Svizzera si è dimostrata un partner solidale, la piazza economica elvetica è stata rafforzata e la protezione sociale migliorata. «È con questo tipo di politica responsabile che proteggiamo al meglio gli interessi del nostro paese e dei suoi abitanti», ha concluso la ministra.
Al congresso, che ha raccolto 600 persone, si sono alternati discorsi, relazioni, dibattiti, musica e commemorazioni degli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi 125 anni.
swissinfo e agenzie
L’Unione sindacale svizzera (USS) è la maggiore organizzazione di lavoratori del paese. Raggruppa 16 sindacati per un totale di 380’000 membri.
Quando fu fondata, nel 1880, contava 12 sezioni e 133 membri.
In Svizzera, il primo sindacato fu fondato nel 1858.
Non tutti i sindacati aderiscono all’USS. Dal 2002, i sindacati cristiani sono affiliati a Travail.Suisse.
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