Un dialogo tra Basilea e Pretoria
Le due città, che hanno problemi in comune nonostante la distanza geografica, colgono l'occasione della Conferenza di Johannesburg per condividere la loro Agenda 21.
“Imparare gli uni dagli altri” è un modo per promuovere lo sviluppo sostenibile.
Dall’esperienza sul primo vertice sulla Terra a Rio, i membri dell’associazione svizzera Agenda 21 local hanno ritenuto almeno una cosa: “il mondo comincia davanti alla propria porta.”
Come dice la sua presidente Rosmarie Bär, “i problemi globali sono spesso la somma di errori e di comportamenti erronei a livello locale.”
Da cui l’idea di un progetto, battezzato “Imparare gli uni dagli altri”, che, tra l’altro, vuole stimolare comuni svizzeri e africani a scambiare le loro conoscenze e le loro esperienze.
La nascita del partenariato tra la città svizzera di Basilea e quella di Tshwane-Pretoria in Sudafrica è il primo di una serie di progetti che nell’intenzione dei promotori dovrebbe essere ampio e durevole.
Le preoccupazioni dei cittadini
Ma cosa c’è di comune tra la città renana, che conta circa 200’000 abitanti (senza contare i comuni vicini in Germania e Francia) e la metropoli sudafricana, che ne conta più di un milione e mezzo?
Daniel Lehmann Pollheimer, coordinatore basilese del progetto, fornisce due esempi delle questioni su cui le due città potrebbero scambiarsi esperienze e soluzioni.
Tshawne sta creando vari centri comunitari “in cui si possono aiutare le persone ad aiutare sé stesse”. Il cento basilese di Bachletten persegue gli stessi obiettivi.
Nella loro vita urbana quotidiana sia i basilesi, sia i cittadini di Tschawne, cercano soluzioni al problema dell’integrazione di culture diverse, della violenza, del vandalismo.
Un partenariato fra persone, non un gemellaggio
Altro esempio: Tshawne cerca di assicurare la transizione della sua amministrazione dalle strutture dell’apartheid a quelle di un paese democratico.
Basilea ha attraversato un ampio processo che vuole rispondere alle esigenze dei suoi cittadini, che vogliono conservare nel contempo l’attrattività economica e l’ambiente naturale e culturale della città.
“Il partenariato che ci auguriamo supera ampiamente l’ambito tradizionale dell’aiuto allo sviluppo”, precisa June Matlala, dell’amministrazione municipale di Tshwane.
Non si tratta di un gemellaggio, né di un partenariato governativo, bensì della collaborazione tra individui che si impegnano personalmente per lo sviluppo durevole delle città in cui vivono.
Nel corso dell’autunno, una delegazione di Tshwane se recherà a Basilea. Il progetto assumerà allora forme più complesse, più concrete, cercando di mobilitare un numero maggiore di persone.
Bernard Weissbrodt, Johannesburg
Nell’ambito dell’Agenda 21, il “programma d’azione per il 21° secolo” scaturito dal vertice di Rio del 1992, le città di Basilea e Tshwane hanno lanciato un progetto di partenariato. Il partenariato dovrebbe servire ad uno scambio di esperienze e conoscenze tra i cittadini delle due città, per affrontare meglio e in maniera sostenibile i problemi comuni.
Il lancio del partenariato è avvenuto nello spazio “Sustainable Switzerland” al vertice di Johannesburg
L’associazione svizzera Agenda 21 local raggruppa 14 organizzazioni
Tshwane è il nome africano (sotho) di Pretoria
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