Prospettive svizzere in 10 lingue

Un manifesto nazionale per le lingue

In Svizzera il plurilinguismo è una realtà di ogni giorno. swissworld.org

Per incentivare il plurilinguismo in Svizzera, in perdita di velocità, è stata lanciata giovedì una campagna nazionale.

La Fondazione per la collaborazione confederale – all’origine dell’iniziativa – ha chiesto ad un migliaio di organizzazioni e di aziende elvetiche di impegnarsi a promuovere la diversità linguistica.

In Svizzera la conoscenza delle lingue è in perdita di velocità. Partendo da questa constatazione, la Fondazione per la collaborazione federale ha presentato giovedì al Museo della comunicazione a Berna il “Manifesto per un plurilinguismo vivace nella Confederazione”.

Questa peculiarità elvetica è una delle chiavi del successo della Svizzera, è utile alle istituzioni, all’economia e alla cultura, hanno sottolineato i partecipanti alla conferenza stampa.

150 adesioni

In marzo, la fondazione ha sollecitato oltre 1’000 imprese ed organizzazioni svizzere, invitandole a sostenere moralmente e finanziariamente il manifesto, ha indicato il consigliere di Stato solettese Christian Wanner, presidente della fondazione.

Fino ad oggi sono circa 150 le aziende e le organizzazioni che hanno manifestato la loro disponibilità ad aderire all’iniziativa.

Chi sottoscriverà il documento dovrà impegnarsi ad incentivare l’apprendimento delle lingue nazionali nel proprio settore di attività.

Il manifesto invita pure gli ambienti politici, la società e il mondo economico a sostenere un insegnamento precoce delle lingue a scuola.

Diversi progetti sono già in vista, primo fra tutti uno denominato “Primo impiego”, che dovrebbe permettere a dei giovani di effettuare uno stage professionale in un’altra regione della Svizzera.

Diverse firme importanti

La prima firma è stata quella della cancelliera federale Annemarie Huber-Hotz, che durante la cerimonia a Berna ha affermato di considerare la Cancelleria federale la protettrice del plurilinguismo, grazie alla pubblicazione in più lingue delle leggi e di altri testi provenienti dall’Amministrazione.

Annemarie Huber-Hotz ha dichiarato di voler sostenere il manifesto perché è convinta che la conoscenza di altre lingue è un’esperienza personale arricchente.

Tra i firmatari vi è pure la Posta, che già cerca di difendere il plurilinguismo, ad esempio pubblicando le offerte di impiego nelle tre lingue ufficiali e favorendo lo scambio di apprendisti, ha indicato il segretario generale dell’azienda Reto Müllhaupt.

Un’altra ditta che ha aderito all’iniziativa è la società romanda Energie Ouest Suisse (EOS), che prossimamente si unirà al gruppo solettese Atel. EOS veglierà affinché l’inglese non diventi la lingua di comunicazione della nuova entità, ha promesso il suo segretario generale Benoît Revaz.

swissinfo e agenzie

La Fondazione per la collaborazione confederale è un’organizzazione creata nel 1967 dai 26 cantoni svizzeri con sede a Soletta.
È consacrata al concetto di federalismo, che consiste nel garantire la diversità delle lingue, delle culture e delle mentalità.
Organizza e sostiene progetti tra le comunità linguistiche e incoraggia la collaborazione tra i cantoni e la Confederazione.

La Svizzera è un paese plurilingue per eccellenza. Le lingue nazionali sono quattro: il tedesco (63,7% della popolazione), il francese (20,4%), l’italiano (6,5%) e il romancio (0,5%). Il 9% della popolazione parla una lingua straniera come lingua principale.

Alcuni cantoni sono plurilingue. Berna, Friburgo e Vallese sono bilingue (tedesco-francese). I Grigioni sono addirittura trilingue (tedesco, romancio e italiano).

L’inglese sta assumendo una posizione sempre più importante di lingua veicolare.

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