Un no che non sorprende nessuno
Il fallimento dell'iniziativa sulla cassa malati unica era prevedibile. Ma può sorprendere la dimensione del no e il fatto che quasi tutta la Svizzera latina abbia respinto l'iniziativa.
La differenza tra la Svizzera tedesca e latina è tuttavia netta. Sulla scelta dei cittadini sembra aver pesato soprattutto l’incertezza sulle conseguenze finanziarie dell’iniziativa.
I sondaggi lo dicevano da tempo e anche le esperienze del passato lo suggerivano: l’iniziativa popolare «Per una cassa malati unica e sociale» non aveva reali possibilità di essere approvata dal popolo.
Nel dubbio, no
Si può ritenere che il motivo principale del secco «no» sia stata l’incertezza sull’entità dei premi della cassa malati che i cittadini avrebbero dovuto pagare dopo l’eventuale approvazione dell’iniziativa.
I promotori dell’iniziativa hanno peccato di grande ingenuità, pensando di poter rinviare la discussione sul modello di finanziamento del sistema di assicurazione malattia a dopo la votazione.
Gli avversari si sono affrettati a presentare un loro modello, che evocava la minaccia di premi più alti per la classe media. La sinistra ha risposto con un altro modello, che prometteva premi più bassi per la maggioranza della popolazione, ma che lasciava aperti molti dubbi sulla possibilità di finanziarlo.
Di fronte a modelli tanto diversi, le cittadine e i cittadini non potevano che guardare con molto scetticismo all’iniziativa. E l’esperienza insegna che se le conseguenze di un’iniziativa popolare non sono chiare, la risposta del popolo sarà un «no». È una regola che dovrebbe far parte dell’ABC degli attori politici elvetici.
Contro i premi in base al reddito
D’altro canto bisogna ricordare che l’idea di abbandonare il sistema dei premi pro capite in favore di premi basati sul reddito o sul patrimonio degli assicurati non è mai piaciuta agli svizzeri. Proposte analoghe sono state respinte ripetutamente in votazione popolare, l’ultima volta nel maggio 2003, poco prima del lancio dell’iniziativa sulla cassa malati unica.
Nonostante l’aumento costante dei premi della cassa malati, i cittadini svizzeri sembrano ritenere che l’assicurazione malattia non sia il luogo adatto dove applicare criteri di giustizia ridistribuiva.
È legittimo chiedersi se l’iniziativa avrebbe avuto migliori possibilità di successo se si fosse limitata a proporre l’introduzione di una cassa malati unica, senza mettere in discussione il principio dei premi pro capite. È perlomeno probabile che la percentuale di «no» sarebbe stata meno elevata.
Nein, oui et non, no
Neppure la geografia del voto ha suscitato molte sorprese. Già i sondaggi prevedevano un amplissimo «no» nei cantoni della Svizzera tedesca e una forte percentuale di «sì» nella Svizzera francese e italiana.
Questa distribuzione del voto rispecchia da un lato la sensibilità diversa che le differenti regioni linguistiche del paese hanno verso i temi sociali, d’altro riproduce la diversa entità dei premi pro capite nei differenti cantoni.
Le regioni che oggi pagano premi più bassi hanno avuto maggiore paura del cambiamento rispetto a quelle confrontate con premi molto elevati.
Tuttavia il fatto che solo nel Giura e a Neuchâtel l’iniziativa sulla cassa malati unica sia riuscita a convincere una maggioranza della popolazione la dice lunga sui forti dubbi che la proposta ha suscitato in tutte le aree del paese.
I problemi rimangono aperti
Sulle conseguenze del secco «no» alla «cassa malati unica e sociale» è ancora difficile fare previsioni. È probabile che la destra tenti di far capitale del risultato portando avanti la propria agenda di riforme.
In ballo c’è per esempio l’iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro, che punta ad una riduzione delle prestazioni coperte dall’assicurazione obbligatoria.
Sarebbe tuttavia sbagliato ritenere che la porta sbattuta in faccia alle proposte della sinistra significhi necessariamente una porta aperta per una riforma in senso neoliberale del sistema della sanità.
Gli svizzeri hanno già dimostrato in altre occasioni di non voler tentare esperimenti rischiosi, ma anche di non voler rinunciare alle conquiste sociali. Lo status quo non è però un’opzione. I premi dell’assicurazione malattia sono destinati ad aumentare ancora.
swissinfo, Andrea Tognina
No: 71,2%
Cantoni: 24 no, 2 sì
Percentuale più elevata di no: Appenzello interno, 91,7%
Percentuale più elevata di sì: Giura, 57,7%
Partecipazione al voto: 45,5%
L’iniziativa popolare “Per una cassa malati unica” è stata lanciata dal Movimento popolare delle famiglie ed è stata depositata nel dicembre 2004, corredata da 111’154 firme valide.
Il testo proponeva di istituire un solo assicuratore malattia per tutta la Svizzera al posto delle oltre 80 casse malati attuali. I premi sarebbero inoltre stati calcolati in base al reddito e al patrimonio.
Il governo e la maggioranza delle due Camere del parlamento proponevano di bocciare l’iniziativa. Il Partito socialista e i Verdi la sostenevano.
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