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Sindacati: “sì a misure protezione salari, ma le vogliamo tutte”

Keystone-SDA

Non si sono fatte attendere le reazioni alle 14 misure per la tutela dei salari che sono state adottate oggi dal Consiglio federale, in vista di un'intesa con l'Unione europea che rischia di mettere in pericolo le retribuzioni dei lavoratori.

(Keystone-ATS) Ecco in sintesi le prese di posizione odierne:

UNIONE SINDACALE SVIZZERA (USS) – L’accordo con l’Ue non solo indebolisce la protezione dei salari, ma facilita anche l’accesso al mercato di aziende dubbie e semi-criminali, ad esempio abolendo la cauzione. La Svizzera è una destinazione estremamente attraente al centro dell’Europa. Le misure negoziate dalle parti sociali rafforzano la prevenzione, assegnando in futuro molto più spesso gli appalti alle aziende giuste. Con l’estensione dei contratti collettivi di lavoro (CCL) a interi settori (dichiarazione di applicabilità generale), si è proceduto a un adeguamento dei requisiti: peccato però che si applicherà solo ai CCL esistenti, mentre in settori in crescita e con condizioni di lavoro inadeguate, come l’assistenza privata o gli asili nido, non vi saranno miglioramenti. Oltre alla tutela dei salari occorre inoltre garantire il servizio pubblico nel settore elettrico e in quello delle ferrovie.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

UNIA – Le misure comunicate oggi dal Consiglio federale mostrano che i peggioramenti in termini di garanzia degli stipendi previsti dall’esito dei negoziati con l’Ue sono riconosciuti da tutte le parti interessate. L’intesa negoziata presenta rischi considerevoli per le condizioni di lavoro in Svizzera, che vanno imperativamente eliminati attraverso il pacchetto di misure concordato. Si tratta di una serie di provvedimenti fondamentali e il parlamento deve approvarli in toto: senza protezione salariale niente accordo con l’Ue. A conclusione delle deliberazioni delle Camere federali il sindacato effettuerà una valutazione finale e definirà la sua posizione sulla convenzione con Bruxelles.

TRAVAIL-SUISSE – Le 14 misure adottate sono il risultato di lunghe discussioni politiche interne e rappresentano un compromesso accettabile. Le misure di accompagnamento devono continuare a essere efficaci anche in futuro, in modo da proteggere i salari e le condizioni di lavoro nonostante la libera circolazione delle persone con l’Unione Europea. Ma affinché il sindacato dia il suo benestare all’accordo l’intero pacchetto deve essere approvato dal parlamento.

UNIONE SVIZZERA DEGLI IMPRENDITORI – Le misure concordate dalle parti sociali riguardano in particolare i settori con CCL vincolanti. D’altro canto, verrà migliorata la tutela giuridica delle imprese nazionali. Scetticismo invece nei confronti della soluzione proposta dal governo per miglioramento della protezione contro il licenziamento dei rappresentanti dei lavoratori. Punto su cui i partner sociali non hanno trovato un accordo.

SWISSMEM – Il pacchetto è un importante passo e rappresenta un compromesso accettabile. Viene mantenuto il mercato del lavoro flessibile, mentre per i problemi tecnici è necessario trovare soluzioni tecniche: questo è stato fatto. L’associazione prenderà posizione in via definitiva sull’intesa non appena saranno disponibili i testi di quanto firmato.

PS – È un passo importante nella stabilizzazione delle relazioni della Svizzera con l’Ue, pone le basi per un solido pacchetto complessivo di Bilaterali III. Ora si devono capitalizzare i progressi e andare avanti con determinazione. Una cosa è chiara: il compromesso tra le parti sociali non deve essere indebolito in parlamento. Allo stesso tempo, è necessario un chiaro no alla dannosa iniziativa dell’UDC che vuole evitare una Svizzera da 10 milioni di abitanti.

CENTRO – Le sfide sociali della libera circolazione delle persone, in particolare in merito alla tutela dei salari, devono essere al centro dell’attenzione. Il consenso delle parti sociali è fondamentale per l’accettazione politica interna dell’esito dei negoziati con l’Ue. Il partito esaminerà in dettaglio il pacchetto.

VERDI – Si elimina il più grande ostacolo per gli accordi bilaterali con l’Ue. L’intesa è una garanzia per relazioni stabili e buone tra Berna e Bruxelles, relazioni che sono di importanza cruciale nell’attuale situazione globale. Il Consiglio federale e il parlamento devono ora adottare le importanti misure di accompagnamento. La risposta al pericoloso disordine di Donald Trump è una stretta collaborazione con l’Unione europea, dove la democrazia, il diritto internazionale e i diritti umani continuano a essere difesi.

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