Siria: Annan, accordo gruppo azione su transizione
(Keystone-ATS) Al vertice di Ginevra sulla Siria è stato raggiunto un accordo per una transizione nel paese. L’inviato di Onu e Lega Araba Kofi Annan ha annunciato che i cinque paesi membri del Consiglio di sicurezza e gli altri membri del Gruppo si sono detti d’accordo sull’avvio di “un processo politico che porti ad una transizione che soddisfi le legittime aspirazioni del popolo siriano” con un governo di unità nazionale che può includere membri dell’attuale governo, dell’opposizione e di altri gruppi.
Annan ha aggiunto che spera di vedere risultati concreti “entro un anno” augurandosi che le parti collaborino perché, ha proseguito, “il forte vento della trasformazione non potrà resistere a lungo”.
L’inviato di Onu e Lega Araba ha chiarito che il governo di transizione “potrebbe includere membri dell’attuale governo e dell’opposizione e di altre formazioni e che sarà formato sulla base del reciproco consenso” tra le parti, “in tempi fissati”. La bozza iniziale di Annan prevedeva l’esplicita esclusione di esponenti dell’attuale regime, un’espressione che automaticamente avrebbe previsto la deposizione del presidente Bashar al-Assad.
L’ex segretario generale delle Nazioni Unite ha precisato che l’accordo di transizione raggiunto non stabilisce quale sarà il destino di Assad: del suo futuro decideranno “i siriani”. “Nel documento abbiamo fissato le linee guida e i principi per assistere i partiti siriani”, coinvolti “nella transizione politica” e che formeranno un “governo di unità nazionale”, ha aggiunto.
Annan ha concluso annunciando che il Gruppo di Azione si riunirà nuovamente ma non ha fissato una data. I russi avevano proposto un nuovo vertice a Mosca, a breve, ma stavolta con la presenza di esponenti del governo siriano e dell’opposizione.
Da parte sua la segretaria di stato americana Hillary Clinton ha affermato che si lavorerà a una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza che appoggi la dichiarazione di Ginevra e preveda “conseguenze vere e leali”, sanzioni incluse, in caso di mancato rispetto. Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha dal canto suo sottolineato che il testo di Ginevra sulla Siria non impone “precondizioni al processo di transizione”.