SO: no a salario minimo di 23 franchi e revisione legge energia
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Nel canton Soletta non verrà introdotto un salario minimo di 23 franchi all'ora: i partecipanti al voto odierno hanno bocciato chiaramente un'iniziativa popolare della sinistra e dei sindacati. Respinta anche una revisione totale della legge sull'energia.
(Keystone-ATS) Il salario minimo, che non teneva conto delle vacanze e degli indennizzi per lavoro nei giorni festivi mentre prevedeva un adattamento al rincaro di anno in anno, ha incassato il 58,01% di “no”.
Il testo, respinto dal governo e dalla maggioranza del parlamento, secondo i promotori mirava a “migliorare in modo rapido ed efficace” la situazione di chi attualmente guadagna meno di 4000 franchi al mese con un impiego a tempo pieno, in particolare nei settori delle pulizie, del commercio al dettaglio o della ristorazione.
Il salario minimo è già stato introdotto in Ticino (dove vigono soglie fra i 20.00 e i 20.50 franchi all’ora), come pure nei cantoni di Neuchâtel, Giura, Ginevra e Basilea Città.
Quanto alla legge sull’energia, i contrari sono stati pari al 57,52% di chi si è recato alle urne. Era stata approvata dalla maggioranza del parlamento e combattuta da un referendum dell’Unione democratica di centro (UDC).
Nel 2018 i votanti avevano respinto con una maggioranza del 70,5% una precedente revisione che prevedeva in particolare un divieto dei riscaldamenti con energie fossili. La versione sottoposta oggi al voto era un compromesso che si limitava a fissare dei limiti vincolanti sulle emissioni di CO2 degli impianti di riscaldamento.
L’affluenza è stata del 42% circa per entrambi i temi.