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Anziani offline a rischio isolamento

Per non rimanere tagliati fuori dalle nuove tecnologie, sono disponibili tutta una serie di corsi destinati specificatamente agli anziani. Ex-press

Anche se sempre più anziani utilizzano internet, il divario digitale con le generazioni più giovani persiste. Il rischio è di vedersi tagliati fuori da tutta una serie di informazioni importanti, mettono in guardia gli esperti.

Negli ultimi cinque anni, il numero di anziani che utilizza internet è cresciuto del 47%, stando a uno studio del centro di gerontologia dell’Università di ZurigoCollegamento esterno, effettuato per conto dell’associazione Pro SenectuteCollegamento esterno.

Ciò significa che più della metà delle persone di età superiore ai 65 anni accede al web; nel precedente rilevamento del 2010, la proporzione era inferiore al 40%. Malgrado l’aumento, persiste un forte gap digitale con l’insieme della popolazione (88% nel 2015).

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«Internet è ormai diventato uno strumento talmente corrente nella nostra vita quotidiana che anche i senior vogliono trarne profitto», afferma Béatrice Fink, membro della direzione di Pro Senectute. «Vi sono inoltre sempre più persone che hanno utilizzato un computer durante la loro vita professionale».

«I tablet rendono poi l’accesso a internet più semplice per gli anziani. Crediamo che questa sia una delle ragioni per cui l’uso di questi apparecchi aumenterà fortemente nei prossimi anni», ha indicato a swissinfo.ch in occasione della presentazione dello studioCollegamento esterno avvenuta in maggio a Zurigo.

Anche all’interno della categoria 65 anni e più vi sono sostanziali differenze: tra i 65 e i 69 anni, ad esempio, la percentuale di chi usa di internet è praticamente uguale a quella media di tutta la popolazione.

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Le e-mail e le ricerche di informazioni, in particolare su viaggi, pratiche amministrative e temi relativi alla salute, sono le funzioni più utilizzate dagli anziani. I social media sono invece poco popolari, così come lo shopping online, principalmente per preoccupazioni legate alla sicurezza.

Due gruppi tra chi non è connesso

Il 44% di persone anziane che resta offline può essere separato in due gruppi, spiega il responsabile dello studio Hans Rudolf Schellling, direttore del centro di gerontologia.

«Vi sono coloro che sono interessati alla tecnologia ma non si collegano perché pensano che sia troppo difficile o caro. Hanno bisogno di un po’ di sostegno, di aiuto pratico e di incoraggiamento da parte dei loro amici o famigliari per compiere il passo», afferma.

«Ce ne sono poi molti che semplicemente non sono interessati, che non vedono a cosa possa servire».

Dallo studio emerge che solo una piccola parte di chi è offline (15%) intende utilizzare internet in futuro. Più della metà di chi non lo usa, si rivolge per contro alla propria cerchia per cercare informazioni sul web.

Paragone internazionale

La Svizzera si trova nel plotone di testa dei paesi con il più alto tasso di utilizzatori di internet tra i senior, osserva Hans Rudolf Schelling. «Si trova dietro a paesi del nord come Svezia, Norvegia, Finlandia, Paesi Bassi e Danimarca, ma davanti a Francia, Germania e soprattutto Italia». 

Quali rischi?

«Il rischio è che chi non usa internet abbia crescenti difficoltà ad accedere a informazioni ufficiali o a programmi di prevenzione in materia di salute», mette in guardia Fink.

Per questa ragione, Pro Senectute sta cercando di sensibilizzare sulla questione e di facilitare l’accesso a internet. Uno dei corsi più frequentati, organizzato assieme alle Ferrovie Federali Svizzere, è su come acquistare dei biglietti online.

Un’altra iniziativa è ComputeriasCollegamento esterno, un progetto avviato nella Svizzera tedesca e che propone corsi e consigli. La sua particolarità è che a dare queste lezioni sono altri senior.

Quando abbiamo visitato uno di questi corsi, organizzato a Zurigo in un centro della chiesa cattolica, diverse signore anziane erano sedute davanti a computer, intente a tamburellare sulla tastiera.

Alcune di loro avevano già una certa esperienza, avendo utilizzato il computer al lavoro. Per queste donne, l’obiettivo era di ampliare le loro conoscenze, ad esempio imparando ad utilizzare la telefonia via internet, per poter rimanere in contatto con la famiglia all’estero. Altre, invece, ne sapevano poco o nulla. «È mio marito l’esperto di computer», ci ha detto una di loro.

Siti più accessibili

La responsabile del corso Dorothee Landolt, 67 anni ed ex programmatrice, rileva che lo sviluppo tecnologico ha giocato un ruolo in questo crescente interesse.

«Da un lato i computer erano molto più cari. Solo chi ne voleva veramente uno lo acquistava. Oggi, invece, ce l’hanno tutti. Dall’altro i siti web sono diventati molto più facili da utilizzare. Chi guadagna da vivere con un sito web si è reso conto che deve essere comprensibile a tutti, sennò è difficile vendere il prodotto».

Inoltre, non bisogna più essere un esperto per utilizzare un computer, aggiunge.

Lo studio prevede che l’utilizzazione di internet tra chi ha più di 65 anni continuerà ad aumentare e il divario digitale tra generazioni si assottiglierà ulteriormente, anche se non si colmerà mai completamente a causa del continuo arrivo di nuove tecnologie.

E se un anziano non ha nessuna voglia di accedere a internet deve poter continuare a farlo, senza essere emarginato socialmente. «Per la gente che non è capace o non vuole usare internet, bisogna continuare a garantite delle alternative per accedere all’informazione, ad esempio uno sportello bancario», sottolinea il responsabile dello studio Hans Rudolf Schelling.

Traduzione di Daniele Mariani

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