Assicurazioni sociali
La Svizzera dispone di una rete di assicurazioni sociali che coprono i rischi in numerosi ambiti: lavoro, salute, famiglia e vecchiaia.
Lo Stato sociale svizzero è difficilmente comparabile a quello di altri Paesi, poiché contempla numerose istituzioni assicurative, ognuna con i propri meccanismi. Il suo finanziamento si distingue per un minore utilizzo degli introiti fiscali, una consistente previdenza individuale e il coinvolgimento di istituzioni private.
Inoltre, il federalismo e la democrazia diretta condizionano la politica sociale, in genere rallentando l’attuazione dei provvedimenti, più raramente accelerando il processo. Il congedo maternità, ad esempio, fu attuato soltanto nel 2005 dopo essere stato più volte respinto dal popolo, benché fosse iscritto nella Costituzione dal 1945. L’assicurazione invalidità, invece, fu introdotta nel 1960 grazie a diverse iniziative parlamentari e popolari che rivendicavano tale istituto.
Nel confronto internazionale, la spesa sociale della Svizzera in rapporto al PIL occupa una posizione intermedia, vicina alla media dell’Unione Europea (UE).
Previdenza per la vecchiaia
Il sistema pensionistico svizzero poggia su tre pilastri: la previdenza statale obbligatoria (costituita dall’Assicurazione vecchiaia e superstiti AVS, ovvero il I° pilastro), la previdenza professionale (abbreviata LPP, derivante dall’affiliazione a una cosiddetta cassa pensioni e chiamata II° pilastro) e la previdenza individuale facoltativa (detta III° pilastro).
L’importo della pensione dipende dagli anni di contribuzione e dal reddito conseguito. L’AVS dovrebbe garantire il minimo vitale. Qualora non bastasse, le/i pensionate/i nel bisogno possono chiedere le cosiddette prestazioni complementari, che sono dei sussidi finanziati dallo Stato.
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Assicurazione invalidità (AI)
L’assicurazione invalidità è obbligatoria. È finanziata dai contributi delle/dei dipendenti e dei datori di lavoro e in parte anche dalla Confederazione, con i proventi di diverse tasse.
L’AI interviene quando una persona non può (più) esercitare un’attività lucrativa o può farlo solo parzialmente a causa di un problema di salute fisico o mentale. L’assicurazione finanzia sia delle misure di riqualificazione per consentire il reinserimento nel mercato del lavoro, sia delle rendite (totali o parziali).
Indennità per perdita di guadagno (IPG)
Questa assicurazione obbligatoria è finanziata dai contributi delle lavoratrici e dei lavoratori e dalle aziende. L’IPG compensa la perdita di guadagno nel corso del servizio militare e dei relativi corsi di ripetizione, del servizio civile, della protezione civile e durante il congedo maternità/paternità.
Dal 2005, le donne hanno diritto a 14 settimane di congedo dopo la nascita di una/un figlia/o, retribuite all’80% del loro salario (l’indennità ammonta però al massimo a 196 franchi al giorno). Dal 2021, i neo-padri hanno diritto a un congedo analogo della durata di 2 settimane.
Sempre dal 2021, i genitori costretti a interrompere o ridurre la loro attività lucrativa per occuparsi di una/un figlia/o con un grave problema di salute hanno diritto a un congedo di 14 settimane, pagato all’80% del loro salario.
Assicurazione disoccupazione
Tutte le lavoratrici e i lavoratori che non hanno ancora raggiunto l’età pensionabile sono obbligatoriamente assicurate/i contro la disoccupazione. I contributi sono versati sia dal personale, sia dal datore di lavoro.
Per beneficiare delle prestazioni, bisogna soddisfare i seguenti requisiti:
-aver lavorato almeno 12 mesi nel corso dei due anni precedenti la perdita dell’impiego,
-essere domiciliata/o in Svizzera,
-avere un permesso di lavoro,
-iscriversi a un Ufficio regionale di collocamento (URC)
-effettuare autonomamente delle ricerche per trovare un nuovo impiego.
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Chi ha diritto alle indennità di disoccupazione in Svizzera?
Le indennità di disoccupazione ammontano al 70% del salario medio guadagnato nel corso degli ultimi sei a dodici mesi di lavoro (80% per chi ha figlie/i a carico). In genere, si ha diritto a due anni di indennità (ma sono previste numerose penali ed eccezioni).
Le/i disoccupate/i di oltre 60 anni di età che esauriscono il diritto alle indennità possono richiedere delle prestazioni transitorie per mantenere un livello di vita dignitoso fino alla pensione.
Assicurazione sanitaria
L’assicurazione malattia di base (LAMAL) è obbligatoria per chiunque viva in Svizzera. È finanziata direttamente dalle/dai residenti, che pagano un premio mensile a un assicuratore privato (cassa malati). Se il premio si rivela troppo elevato, è possibile chiedere un aiuto al Cantone di domicilio (sussidio).
La LAMAL copre l’essenziale: visite dal medico per problemi di salute, parto, costi di cura delle malattie gravi. Rimborsa la maggior parte dei farmaci dispensati su ricetta medica.
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Assicurazione infortuni
Salariate e salariati sono automaticamente assicurate/i dal datore di lavoro contro gli infortuni e le malattie professionali. Se lavorano per almeno 8 ore la settimana dallo stesso datore, sono assicurate/i anche contro gli infortuni non professionali.
Casalinghe e casalinghi, bambine e bambine, giovani agli studi o persone al beneficio della pensione devono assicurarsi contro gli infortuni presso la loro cassa malati. Lavoratrici e lavoratori indipendenti non ne hanno invece l’obbligo.
Assegni familiari
Il versamento di assegni per figli può variare da un Cantone all’altro. Di norma, questi aiuti sono finanziati dai datori di lavoro, dalle lavoratrici e dai lavoratori indipendenti e dai Cantoni.
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Lo scopo degli assegni familiari è di compensare almeno in parte i costi di mantenimento di una/o o più bambine/i. I lavoratori attivi possono chiedere tali contributi mensili per ogni figlia/o fino a 16 anni. Possono in seguito ricevere ulteriori aiuti per ogni figlia/o agli studi o in formazione fino a 25 anni di età.
Alcuni Cantoni hanno introdotto assegni particolari, versati al momento della nascita o dell’adozione di una/un figlia/o.
Aiuto sociale
Le persone in difficoltà finanziarie, che non hanno (più) diritto alle prestazioni delle assicurazioni sociali o che ne ricevono in misura insufficiente, possono ricorrere all’assistenza. Essa garantisce il minimo vitale.
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Vivere col minimo esistenziale in Svizzera
L’aiuto sociale è in genere finanziato dalle imposte comunali e cantonali. È regolamentato dai Cantoni ma ad attuarlo sono perlopiù i Comuni. I requisiti e gli importi possono quindi fortemente variare a seconda del luogo di domicilio.
Le persone che necessitano di un sostegno devono rivolgersi ai servizi sociali regionali. L’assistenza è accordata caso per caso, a seconda della situazione e dei bisogni. Prestazioni di aiuto sociale sono inoltre versate a persone anziane con una pensione troppo bassa, a famiglie monoparentali, a disoccupate/i che hanno esaurito il diritto alle indennità prima di riuscire a trovare un nuovo lavoro, a persone fortemente indebitate e a lavoratrici o lavoratori il cui salario non è sufficiente a mantenere la famiglia.
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«Il lavoro non protegge dalla povertà»
Quasi il 10% della popolazione residente in Svizzera riceve una qualche forma di aiuto sociale, in senso lato: prestazioni complementari dell’assicurazione vecchiaia, assegni familiari, appartamenti sussidiati (con riduzione dell’affitto), anticipi sugli alimenti o altro sostegno economico.
Pecche del sistema
Malgrado i numerosi provvedimenti, molte persone in Svizzera sfuggono alle maglie della rete sociale e si trovano in una situazione di precarietà. Tra coloro che hanno diritto a prestazioni sociali, una su tre rinuncia a farne richiesta.
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I ricercatori contano per la prima volta i senzatetto
Il sistema è complesso e non tutti sono consapevoli dei loro diritti. Le informazioni sono talvolta difficili da ottenere e i servizi competenti non sempre al massimo della disponibilità. Molte persone nel bisogno si sentono in colpa e temono di essere stigmatizzate, se chiedono aiuto allo Stato. Inoltre, alcuni Cantoni prevedono che una parte degli aiuti percepiti sia rimborsata non appena la situazione individuale lo consente.
Chi è di nazionalità straniera rischia inoltre di non vedersi rinnovare il permesso di soggiorno, se fa ricorso alle prestazioni sociali. Mentre clandestine/i e irregolari non chiedono aiuto per non rischiare di essere arrestate/i o espulse/i dalle autorità.
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Tanti elementi che negli ultimi anni hanno fatto aumentare la precarietà in Svizzera: nel 2020, l’8,5% della popolazione era toccata dalla povertà nonostante l’intervento delle assicurazioni sociali.
Per maggiori informazioni sul sistema sociale svizzero, consulta:
–la voce Sicurezza sociale del Dizionario storico della SvizzeraCollegamento esterno
–i dati sull’aiuto sociale raccolti dall’Ufficio federale di statistica (UST)Collegamento esterno
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Il sistema pensionistico svizzero
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