Canapa, non solo fumo
Da dieci anni la Svizzera ospita la Fiera internazionale della canapa. L'evento, che attira espositori da tutto il mondo, intende presentare i molteplici impieghi della Cannabis. Per alcuni si tratta però di un'inaccettabile "fiera del traffico di droga".
Chi è alla ricerca di uno spinello, è nel posto sbagliato. Le leggi svizzere in materia di stupefacenti valgono in effetti anche all’interno degli spazi che ospitano CannaTrade, la Fiera internazionale della canapa: il consumo di Cannabis, così come la coltivazione per estrarne stupefacenti, è illegale.
Su questo punto, gli organizzatori dell’evento, quest’anno per la seconda volta a Basilea, vogliono essere chiari: «Non vendiamo né marijuana né semi contenenti THC [principio attivo psicotropo, ndr]», afferma Armin Bucher, portavoce di CannaTrade.
«L’unica droga venduta alla fiera – aggiunge con ironia – è l’alcol servito al bar».
Svizzeri esigenti
Quella che all’inizio era una piccola fiera nazionale, si legge sul sito di CannaTrade, è diventata negli anni «un evento mondiale e un punto d’incontro per tutto il settore».
Per l’edizione 2010 (16-18 aprile) sono attesi 15’000 visitatori. Oltre un centinaio gli espositori presenti sui 5’000 metri quadrati messi a disposizione nella fiera campionaria di Basilea, nel centro città.
Rappresentanti venuti da tutta la Svizzera, ma pure da Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda e persino da Canada e Stati Uniti, propongono tutto ciò che ha a che vedere con la canapa: vestiti, carta, prodotti cosmetici e alimentari, libri, riviste, concimi. Non mancano ovviamente pipe, filtri e accessori per fumatori di ogni forma e grandezza.
«Vengo in Svizzera da cinque anni, anche perché nel mio paese, con la politica repressiva degli ultimi anni, non abbiamo più questo genere di eventi», ci dice uno standista olandese.
Il mercato elvetico ha un buon potenziale, sottolinea il rappresentante di prodotti fertilizzanti. «A differenza di altri clienti, il consumatore di canapa svizzero punta sulla qualità ed è quindi disposto a pagare di più».
La polizia vigila
Il successo di CannaTrade, spiega a swissinfo.ch Armin Bucher, è dovuto non solo all’interesse sempre vivo attorno alla canapa, ma anche alla continuità e alla professionalità degli organizzatori. «Il contatto con le autorità è buono».
Una valutazione condivisa in parte anche dalla polizia, per la quale i promotori agiscono «con molta prudenza». I controlli, puntualizzano comunque le forze dell’ordine, saranno severi.
Allestita per la prima volta nel 2001 a Berna, la Fiera della canapa ha beneficiato dei venti favorevoli che soffiavano in direzione di una liberalizzazione del consumo di Cannabis.
Nel messaggio sulla revisione della Legge sugli stupefacenti trasmesso nel 2001 al Parlamento, il Consiglio federale proponeva in effetti di abrogare la punibilità del consumo di canapa e dei relativi atti preparatori.
L’esplosione del numero di canapai in Svizzera (vedi a fianco), la diffusione di marijuana sempre più forte e la pubblicazione di alcuni studi sulle ripercussioni sulla salute hanno però cambiato le carte in tavola. Con il rifiuto della Camera del Popolo (Consiglio nazionale) di entrare in materia nel 2004, il progetto di revisione legislativa è definitivamente naufragato.
«Abbiamo reagito lanciando un’iniziativa per la depenalizzazione, che è però stata respinta dal popolo nel 2008», rammenta Armin Bucher. «Abbiamo perso una buona occasione. Ora dovremo aspettare anni».
La vittoria del petrolio
Nell’attesa di rilanciare il dibattito, gli organizzatori di CannaTrade elogiano le mille virtù della canapa. «Oltre alle applicazioni in campo terapeutico, la canapa è ottima come materiale isolante nelle abitazioni. Le sue fibre servono a produrre carta e vestiti con un bassissimo impatto ambientale», riassume Bucher.
Proprietà confermate anche dalla Stazione di ricerca agronomica di Changins, nel canton Vaud. «La canapa non necessita di pesticidi e le sue fibre sono di ottima qualità», afferma Eric Mosimann.
In passato, ricorda il collaboratore scientifico del centro di ricerca, le coltivazioni di canapa in Europa e in Svizzera eguagliavano quelle di cereali. «Poi sono arrivate le fibre sintetiche derivate dal petrolio e il mercato della canapa è crollato».
«Oggigiorno – prosegue Mosimann – i coltivatori di canapa in Svizzera sono pochissimi: mancano gli sbocchi economici».
Fiera della droga
Sebbene sia da annoverare tra le piantagioni tradizionali della Svizzera, la canapa non ha, per evidenti motivi, soltanto dei sostenitori.
L’associazione “Genitori contro le droghe”, preoccupata per il messaggio veicolato ai giovani, non esita a definire CannaTrade una «fiera del traffico di droga». In passato, sottolinea l’associazione, sono state constatate attività illegali, come la vendita sottobanco di semi e marijuana.
«Gli espositori vendono oggetti innocui quali candele e penne a sfera: dentro vi nascondono i semi», sostiene la presidente Sabina Geissbühler-Strupler.
Più sfumato il giudizio dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (Ispa). «Capiamo chi critica, ma la canapa non è soltanto una sostanza psicotropa. È però vero che gli organizzatori di CannaTrade giocano sull’ambiguità», ci dice Corine Kibora, portavoce dell’Ispa.
«Alcol, tabacco e giochi d’azzardo sono “droghe” legali, replica Armin Bucher di CannaTrade. Ogni adulto dovrebbe poter decidere cosa consumare: basta prendersela con la canapa. L’unico suo difetto? Il fatto che sia vietata».
Luigi Jorio, swissinfo.ch, Basilea
La canapa (genere scientifico “Cannabis“) è una delle coltivazioni più antiche della Terra. In Svizzera è stata coltivata per le sue fibre fino all’inizio del XX secolo.
La pianta si adatta a diverse situazioni climatiche ed è molto versatile. La canapa non è usata soltanto come sostanza psicoattiva, ma viene impiegata anche a fini terapeutici, serve da materia prima per produrre tessili e carta, fornisce olio combustibile e costituisce un alimento di base ricco in proteine e acidi grassi.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, le persone a far uso di canapa sono tra i 143 e i 190 milioni (2007).
Da un’inchiesta svolta nel 2007 è emerso che il 20% della popolazione svizzera con più di 15 anni ha consumato canapa almeno una volta nella vita. I consumatori regolari sarebbero circa mezzo milione.
Dati più recenti mostrano che il consumo di canapa tra i giovani è in diminuzione, in Svizzera come all’estero.
In Svizzera, la coltivazione di canapa con lo scopo di estrarne stupefacenti, il suo commercio, il consumo e il possesso sono punibili in virtù della Legge federale sugli stupefacenti.
Le condanne prevedono pene pecuniarie o pene detentive fino a tre anni. La canapa può invece essere prescritta a scopi terapeutici, previa autorizzazione.
La canapa è considerata una droga quando il contenuto in THC (tetra-idro-cannabinolo) supera lo 0,3%.
Nel corso degli anni Novanta, molti cantoni hanno praticato una politica piuttosto tollerante verso il consumo di Cannabis. Per qualche tempo, in Svizzera era possibile acquistare marijuana negli oltre 130 canapai sorti in varie località del paese.
L’emergenza di un vero e proprio turismo della canapa nelle zone di frontiera e la pubblicazione di studi che mettevano in guardia dai rischi della Cannabis per la salute psichica, hanno tuttavia contribuito a far crescere il fronte degli scettici nei confronti della depenalizzazione.
Nell’autunno 2008, l’elettorato svizzero ha bocciato con oltre il 63% dei voti l’iniziativa popolare che chiedeva di depenalizzare il consumo di marijuana e di creare un mercato della canapa sotto controllo statale.
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