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Candidatura olimpica: favola o incubo finanziario?

La bandiera olimpica sventola a St. Moritz, durante le Olimpiadi del 1948. RDB

Manna dal cielo o fonte di debiti: la candidatura grigionese per le Olimpiadi invernali del 2022 divide l'opinione pubblica. I primi studi parlano di un importante indotto economico e turistico. Le cifre sono però contestate e gli oppositori denunciano costi eccessivi e gigantismo olimpico.

I potenziali rischi e benefici dell’evento hanno dominato finora il dibattito politico. La decisione spetta ora al popolo grigionese, che il 3 marzo dovrà esprimersi sulla candidatura di St. Moritz.

La storia dimostra come i budget tendono a crescere vertiginosamente, mentre il successo di tali manifestazioni dipende da un numero di fattori imprevedibili, come il bel tempo.

Gli analisti sono stati sollecitati a più riprese negli ultimi mesi nel tentativo di sbrogliare la matassa. Ma le stime sono difficili da fare ad anni di distanza e si basano su una buona dose di congetture.

I costi per la presentazione della candidatura di St. Moritz sono stimati a 60 milioni di franchi. A questi si aggiungono le spese per i trasporti e le infrastrutture sportive (1,5 miliardi), la sicurezza (250 milioni) e la gestione dell’evento (2,46 miliardi). Per un totale di quasi 4,3 miliardi di franchi.

Poco più di 1,3 miliardi saranno finanziati dai contribuenti, attraverso le imposte. La parte restante sarà presumibilmente coperta dal Comitato internazionale olimpico, investimenti commerciali, sponsor, biglietti e dalla vendita delle infrastrutture temporanee.

Secondo un recente rapporto, realizzato da diversi ricercatori universitari su incarico del comitato promotore, l’indotto economico per la regione si aggirerebbe attorno ai 3,7 – 4 miliardi di franchi.

A titolo di paragone, gli Europei di calcio del 2008, organizzati congiuntamente da Austria e Svizzera, hanno generato un indotto di un miliardo di franchi per l’economia svizzera, rileva uno studio dell’università di Lucerna. Ma le Olimpiadi sono senza dubbio un evento sportivo di scala superiore, che necessita di maggiori infrastrutture. Senza contare, poi, che durante gli Europei la Svizzera ha ceduto all’Austria l’organizzazione della finale, riducendo così l’impatto della manifestazione.

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Saldare il conto

Giochi Olimpici potrebbe generare altri 3,3 franchi a favore dell’economia svizzera. Si tratterebbe, insomma, di una specie di bonus, in particolare per i Grigioni che negli ultimi anni sono stati colpiti da un costante calo del turismo.

Oltre a queste ricadute finanziarie, la Svizzera potrebbe guadagnarci anche in termine di immagine, ma anche di progressi tecnologici e di miglioramento delle infrastrutture.

Un aspetto sottolineato dal presidente della Confederazione Ueli Maurer durante un dibattito al Forum economico mondiale di Davos: «L’organizzazione dei giochi olimpici è un investimento a lungo termine, se non si esagera con progetti megalomani». Secondo il ministro dello sport non è corretto giudicare l’utilità delle Olimpiadi sulla base degli introiti che generano. Oltre ai soldi sono infatti da tener presenti anche elementi quali la coesione sociale, le amicizie, le esperienze condivise. Per Maurer il comitato internazionale olimpico deve essere convinto con la migliore candidatura di tutti i tempi.

Fin qui tutto sembra filar liscio. Ma le stime ufficiali hanno destato qualche sospetto tra la popolazione, che sente odore di bruciato. Gli oppositori più accaniti potrebbero citare l’esempio estremo delle Olimpiadi estive di Montreal del 1976 che hanno generato un debito riassorbito soltanto 30 anni più tardi. Oppure quelle di Atene del 2004 che hanno aggravato la già difficile situazione dell’economia greca.

Anche i preparativi di Sochi per i Giochi del 2014 potrebbero fornire qualche spunto, dato che i costi si sono rivelati cinque volti superiori. In questo caso, però, tutte le infrastrutture sono state costruite dal nulla.

Uno studio pubblicato nel 2012 dall’università di Oxford ha rivelato che dal 1960 ogni Olimpiade invernale ed estiva ha visto il budget iniziale sforare in media del 179 per cento. Il risultato va però relativizzato: dal 2000, infatti, previsioni e bilanci sembrano essersi avvicinati. Bisogna inoltre distinguere i Giochi invernali da quelli estivi, dove il deficit è maggiore.

Lo studio di Oxford offre comunque uno spunto significativo per il fronte contrario alla candidatura grigionese. «I dati mostrano che una città o una nazione che decide di ospitare le Olimpiadi assume uno dei maggiori rischi finanziari esistenti per un megaprogetto», si legge nel testo.

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Cosa si dovrà costruire nei Grigioni per i Giochi?

Questo contenuto è stato pubblicato al Il tre marzo, i cittadini del cantone dovranno decidere se sostenere o meno la candidatura. Se alla fine St. Moritz dovesse spuntarla, gli investimenti per le infrastrutture saranno importanti. Swissinfo.ch ha gettato uno sguardo sulle olimpiadi passate e ha passato al vaglio le infrastrutture necessarie oggi per un avvenimento di questa portata. (SFR/swissinfo.ch)

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Rischi limitati

Jürg Stettler, economista all’università di Lucerna e tra i ricercatori che hanno partecipato alla realizzazione dello studio sull’impatto economico della candidatura grigionese, ammette che i risultati si basano su uno «scenario-tipo praticamente ottimale».

«A volte è difficile distinguere quali investimenti infrastrutturali erano già stati pianificati e sono poi stati promossi nell’ambito della candidatura olimpica, rispetto a quelli che invece sono stati ventilati appositamente nell’ambito delle Olimpiadi», spiega a swissinfo.ch Jürg Stettler.

Il rapporto elenca una serie di rischi che potrebbero mandare in fumo le stime dei ricercatori. Questi includono le condizioni meteorologiche avverse, l’aumento dei prezzi degli alloggi e dei terreni, la perdita di interesse da parte del pubblico svizzero, la delusione degli sponsor e il superamento dei costi.

Tuttavia, l’ex campione olimpico di combinata Hippolyt Kempf, oggi economista all’Ufficio federale dello sport, è convinto che non sia il caso di allarmarsi. «Gli investimenti che la Svizzera dovrà fare sono limitati rispetto ad altri paesi che hanno ospitato i Giochi in passato. Sono sicuro che riusciremo ad avvicinarci al budget stabilito inizialmente».

Governo svizzero: 30 milioni di franchi per la candidature; 250 milioni per la sicurezza e 1 miliardo per altre spese di diverso tipo

Canton grigioni e altri comuni ospitanti: 300 milioni (soggetto a votazione popolare il 3 marzo 2013)

Comitato internazionale olimpico: 60 milioni

Investimenti private nelle infrastrutture: 500 milioni

La parte restante sarà coperta attraverso i contributi degli sponsor, i biglietti venduti e la liquidazione delle infrastrutture temporanee.

 (Fonte: comitato di candidature Grigioni 2022)

Valore aggiunto (Svizzera): 3,84 –  4,11 miliardi

Valore aggiunto (Grigioni): 1,47 – 1,8 miliardi

Nuovi impieghi (Svizzera): 30’500 – 33’400

Nuovi impieghi (Grigioni): 11’900 – 15’100

Gettito fiscale (Svizzera): 400 – 440 milioni

Gettito fiscale  (Grigioni): 76 – 95 milioni

Nottate supplementari in hotel (Svizzera):1,03 – 1,75 milioni

Nottate supplementari in hotel (Grigioni): 520’000 – 975’000

(Fonte: Rapporto redatto da Rütter & Partner, Scuola federale di sport di Magglingen, Università di Lucerna)

(Traduzione dall’inglese, Stefania Summermatter)

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