Cordoglio e sconcerto per il dramma in Vallese
Sono ancora ignote le cause del gravissimo incidente della circolazione che martedì notte ha provocato la morte di 28 persone sull'autostrada A29 in Vallese. Tra le vittime che viaggiavano sul pullman immatricolato in Belgio vi sono anche 22 bambini. Belgio e Svizzera sono sotto shock.
L’incidente è avvenuto martedì sera verso le 21:15. L’autobus con targhe belghe trasportava 52 persone: due classi scolastiche in provenienza dalle Fiandre, e più precisamente dalle città di Lommel e di Heverlee, nonché sei adulti.
La comitiva era partita dalla Val d’Anniviers, a qualche decina di chilometri da Sierre, dove aveva appena terminato l’annuale settimana bianca.
Per motivi ancora ignoti, il pullman ha deviato dalla sua traiettoria mentre si trovava in galleria, ha urtato il ciglio destro della corsia e si è schiantato contro il muro di una piazzola di sosta.
L’urto frontale è stato di una violenza «estrema», ha rilevato la polizia vallesana. Stando ai primi accertamenti, «il veicolo circolava a una velocità adeguata e i passeggeri avevano allacciato la cintura di sicurezza», ha spiegato nel pomeriggio il comandante della polizia cantonale Christian Varone.
«Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono tre: un problema tecnico, un malore del conducente o un errore umano da parte dello stesso. Al momento nessuna pista è privilegiata», ha aggiunto Christian Varone.
Nell’incidente hanno perso la vita 22 bambini, per la maggior parte sui dodici anni, i quattro accompagnatori e i due autisti. Oltre 200 soccorritori si sono impegnati per otto ore per trarre in salvo i feriti ferite, ricoverati in quattro diversi ospedali vallesani. Tre sono stati trasportati verso l’ospedale universitario di Losanna e uno a Berna.
Belgio sconvolto
La sciagura ha provocato estrema commozione sia in Svizzera sia in Belgio. Il primo ministro belga Elio di Rupo ha dichiarato che si tratta di un «giorno tragico» per l’intero paese, mentre re Alberto II ha espresso la sua «profonda commozione».
Giunto a Sion nel pomeriggio, Elio di Rupo ha ringraziato le autorità svizzere per il sostegno ricevuto e ha definito «notevole» la collaborazione tra i due paesi.
Parole di cordoglio sono state espresse anche dalla presidente della Confederazione Eveline Widmer-Schlumpf, recatasi di persona in Vallese per accogliere i parenti delle vittime e i rappresentanti delle autorità belghe. «In quanto madre di tre figli, posso comprendere a che punto sia difficile perdere un bimbo in questo modo. Vi garantisco che la Svizzera farà tutto il possibile per sostenere i feriti e i loro famigliari», ha dichiarato commossa la ministra.
L’Assemblea federale e il Gran consiglio vallesano hanno osservato un minuto di silenzio in apertura dei lavori. Un momento di raccoglimento è pure stato rispettato dal Parlamento europeo.
Sul posto sono giunti un centinaio tra parenti e amici delle vittime, accompagnati da alcuni psicologi e una squadra d’identificazione.
Autobus di ultima generazione
Come detto, per ora non si conoscono ancora le cause del sinistro. L’autobus, praticamente nuovo e dotato di cinture di sicurezza, appartiene all’azienda di trasporto Toptours, una società che gode di eccellente reputazione, ha indicato il governo belga in un comunicato.
Gli autisti erano giunti in Svizzera lunedì, precisa il comunicato, secondo cui a prima vista non ci sono problemi legati ai tempi di lavoro e di riposo.
Inoltre, al momento dell’incidente, il traffico nella galleria di Sierre – il cui limite di velocità è fissato a 100 km/h – era pressoché nullo.
I famigliari o le persone toccate dall’incidente di Sierre posso ottenere informazioni al seguente numero telefonico:
0848112117 (0041-848112117 per chi chiama dall’estero)
L’incidente del 13 marzo 2012 a Sierre è il più grave in Svizzera dal 1982, anno in cui uno scontro tra un treno a un autobus a Pfäffikon (Zurigo) causò la morte di 39 persone.
Negli ultimi 20 anni si sono verificati diversi gravi incidenti di pullman in Svizzera; numerosi cittadini svizzeri sono inoltre rimasti coinvolti in sinistri di questo tipo all’estero.
21 ottobre 2008: sul versante italiano del Gran San Bernardo, a Etroubles, un autobus che trasporta tifosi della Juventus residenti in Svizzera esce di strada provocando due morti e 27 feriti.
13 aprile 2005: a Orsières, in Vallese, sulla strada del Gran San Bernardo, un pullman di turisti finisce in una scarpata . I morti sono 13.
16 agosto 2003: sul del passo del Gurnigel (Berna) un pullmino con a bordo i membri di un club di ginnastica femminile di Basilea Campagna esce dalla carreggiata e precipita per un’ottantina di metri. Tre donne perdono la vita e altre 13 restano ferite.
23 novembre 1995: sette svizzeri muoiono in un incidente di autobus a Riversdale, in Sudafrica.
23 febbraio 1995: un pullman di un tour operator svizzero con a bordo 18 turisti elvetici e tedeschi entra in collisione con un treno nelle vicinanze di Luxor, in Egitto. Due morti e sette feriti.
24 luglio 1992: sul passo della Novena, in Ticino, un bus con targhe tedesche esce di strada e finisce la corsa venti metri più in basso nel letto del fiume. Otto persone perdono la vita e una trentina rimangono ferite.
18 settembre 1983: una collisione tra un pullman tedesco e tre vetture costa la vita a tre persone a Montlingen, nel canton San Gallo.
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