Da Shanghai l’immagine della Svizzera esce rafforzata
L'esposizione universale di Shanghai ha chiuso i battenti il 31 ottobre. In sei mesi la manifestazione, che ha accolto più di 72 milioni di visitatori, ha battuto tutti i record: costi, affluenza, grandezza. Anche la Svizzera ha lasciato la sua impronta.
Nel maggio scorso, Micheline Calmy-Rey aveva acconsentito suo malgrado a salire sulla seggiovia del padiglione svizzero dell’esposizione di Shanghai. All’epoca, la sua riluttanza aveva fatto sorridere. In definitiva, però, i suoi timori non erano infondati. Ha forse avuto un presentimento? Due mesi dopo, infatti, un incidente ha causato il ferimento di una passeggera cinese. Sui tre consiglieri federali che hanno visitato l’esposizione, solo Micheline Calmy-Rey ha potuto salire sulla seggiovia.
«È rimasta in panne durante il 45% della durata dell’esposizione», constata Manuel Salchli, direttore del padiglione svizzero. Malgrado questo problema, «l’immagine della Svizzera in Cina è uscita rafforzata» grazie alla manifestazione. Presenza Svizzera domanderà comunque degli indennizzi per un’installazione che ha funzionato male. «Non ci hanno consegnato quello che avevamo comandato», afferma Manuel Salchli. In novembre, Presenza Svizzera avvierà delle discussioni per discutere dei risarcimenti con l’impresa generale Nüssli, che ha consegnato il padiglione chiavi in mano.
Secondo questa società, però, «l’immagine della Svizzera in Cina non ha per nulla patito delle interruzioni dell’esercizio della seggiovia», anche se queste sono state «spiacevoli». Un’opinione ampiamente condivisa dai principali sponsor del padiglione. Il gigante del cemento Holcim, che ha investito due milioni di franchi nell’avventura, ritiene di non aver sofferto delle avarie e che in fin dei conti questo problema non ha offuscato l’immagine della Svizzera, «perché la seggiovia ha comunque potuto essere rimessa in servizio». Véronique Kanel, portavoce di Svizzera Turismo, constata dal canto suo che «l’interesse dei cinesi per la Svizzera non è stato scalfito» e precisa che l’avaria «non ha avuto una eco negativa nella stampa e ha destato poco interesse nell’opinione pubblica cinese».
Compiacenza
È anche vero, però, che i mass media cinesi hanno dato prova di una grande compiacenza, essendo stati pregati di dare solo notizie positive. Il padiglione svizzero e la sua seggiovia sono così stati spesso menzionati sulle prime pagine, sempre con grandi elogi. Nella classifica stilata dall’agenzia stampa China News, il padiglione svizzero fa parte della top 10. Un risultato confermato anche dall’affluenza: quasi 2,8 milioni di visitatori, una cifra che sarebbe stata superiore se la capacità d’accoglienza non fosse stata limitata da quella della seggiovia.
Per Svizzera Turismo, la partecipazione costituiva «un’occasione eccezionale per comunicare direttamente con il grande pubblico cinese… Con tutte le attività promozionali destinate al grande pubblico organizzate a margine alla manifestazione (in particolare nei media cinesi), abbiamo potuto toccare oltre 10 milioni di persone. In altre parole, è stata un’opportunità formidabile per far venir voglia ai cinesi di scoprire la Svizzera». Un altro dei principali sponsor, il gruppo Swatch, è pure soddisfatto. Secondo il suo amministratore delegato Nick Hayek, «l’orologio Swatch venduto nel padiglione ha conosciuto un grande successo; le cifre di vendita sono molto positive».
Presenza Svizzera pubblicherà il bilancio complessivo dell’operazione nel corso della prossima primavera, bilancio che si baserà in particolare su due inchieste svolte tra i visitatori e tra coloro che hanno affittato spazi nel salone VIP. Nel frattempo, il design del padiglione svizzero sarà venduto, per un prezzo di partenza di circa un milione di franchi. «Almeno tre città si sono già dette interessate a ricostruire il padiglione», afferma Manuel Salchli. Il budget di 25 milioni di franchi è stato rispettato e la vendita dei pannelli solari installati sulla facciata e dei piani dell’edificio dovrebbero permettere di assicurare un certo utile.
Soddisfatte anche le città
Più discreto ma ugualmente efficace, il padiglione delle città di Basilea, Ginevra e Zurigo ha pure registrato un certo successo. «È stata un’operazione riuscita, malgrado la complessità di questo nuovo tipo di progetto» (è la prima volta che delle città partecipavano a un’esposizione universale), osserva Virginie Todeschini, responsabile per la città di Ginevra. Le tre città sono soddisfatte anche perché hanno potuto «rafforzare i legami con le autorità cinesi e tesserne dei nuovi».
Malgrado avesse a disposizione un quinto del budget di quello svizzero, questo padiglione ha attirato più di due milioni di persone e ha raggiunto il suo obiettivo, che era di «mostrare l’interesse d’investire in una gestione idrica sostenibile», come ha spiegato Sabine Horvath, responsabile delle relazioni esterne di Basilea Città. Il consigliere amministrativo Manuel Tornare, all’origine del progetto, ha precisato dal canto suo di «aver incontrato numerosi industriali ginevrini che hanno riconosciuto che il progetto è stato coronato da successo e che hanno espresso il rimpianto di non avervi partecipato».
Intitolata «Città migliore, vita migliore» e focalizzata sullo sviluppo sostenibile in ambito urbano, l’esposizione di Shanghai è costata alla Cina circa 60 miliardi di franchi.
La manifestazione ha accolto più di 70 milioni di visitatori, battendo il record detenuto finora dall’esposizione universale di Osaka, in Giappone, che nel 1970 fu visitata da 64 milioni di persone.
La prossima esposizione si terrà nel 2012 a Yeosu, in Corea del Sud. Il tema sarà «Crescita verde, economia blu», ossia lo sviluppo sostenibile basato sul mare.
Nel 2015 sarà la volta di Milano. L’esposizione metterà l’accento sulla sicurezza alimentare.
Durante la durata dell’esposizione, il padiglione svizzero ha accolto tre consiglieri federali, almeno una quarantina di parlamentari, numerosi eletti cantonali, capitani d’industria svizzeri, artisti e celebrità, tra cui ad esempio Roger Federer o Bertrand Piccard.
Manuel Salchli menziona anche «diversi ministri tedeschi, dei principi d’Arabia saudita e della Malaysia, nonché numerosi ministri cinesi».
Nel salone VIP sono state organizzate 136 manifestazioni ed è stato occupato al 95%.
Traduzione di Daniele Mariani
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