Gratis, purché lo porti via
Nella costosa Svizzera, è un'abitudine diffusa regalare gli oggetti che non servono più. Attraverso piattaforme dedicate, ma soprattutto esponendole davanti al portone di casa.
Case zeppe di cianfrusaglie, armadi che scoppiano a causa di capi di abbigliamento che non vengono indossati da anni. Cucine piene di doppioni, di servizi di bicchieri spaiati e di ciotole per i pasti di bambini che hanno ormai compiuto 35 anni. Il diffuso benessere del mondo occidentale ha portato all’accumulo di prodotti e utensili di ogni genere. Che nonostante siano in buone e talvolta perfette condizioni, vengono raramente utilizzati. In Svizzera, dove si ama il buon senso e si predilige il risparmio di denari e risorse, si tratta di oggetti che spesso vengono regalati.
Nelle città di lingua tedesca, l’omaggio si riconosce da un cartello scritto a mano: “gratis zu mitnehmen”, ovvero: è gratuito, basta che te lo porti via. Solo di rado si tratta di pezzi che hanno conosciuto tempi migliori. Al contrario, quasi sempre ci si imbatte in piccoli tesori. Pezzi di arredamento, robot da cucina, pattini e tricicli per bambini, oltre a una miriade di oggetti di ogni genere, che trovano alla velocità della luce chi le desidera o ne ha bisogno.
La polizia della spazzatura
Laddove le merci gratuite non trovino presto chi se le porta a casa, c’è però il rischio di essere multati. In molte città, l’angolo del gratuito viene infatti assimilato alle discariche illegali, severamente punite dai regolamenti della spazzatura in quello che nel continente Europa è forse il Paese più ossessionato dall’ordine e dalla pulizia.
Lucerna e San Gallo praticano la politica della “tolleranza zero” sugli oggetti abbandonati a bordo strada e sui marciapiedi. Linea dura anche a Basilea, celebre per il suo corpo di inflessibili “detective dei rifiuti”. Specifica il sito del Comune, che la pratica è vietata e chi lo fa può essere denunciatoCollegamento esterno. Mentre a Berna e Zurigo le autorità cittadine preferiscono essere indulgenti con gli angoli improvvisati dei regali, a patto che abbiano vita breve – se non vengono portati via nel giro di un paio di giorni, la buona educazione elvetica vuole che chi ha esposto gli oggetti se li riprenda.
Le piattaforme digitali
Anche in rete, fioriscono gli annunci di regalie di ogni sorta, purché ci si impegni a ritirarle di persona. Le piattaforme svizzere più frequentate per la compravendita fra privati, Tutti.ch e Ricardo.ch, hanno una categoria gratuita dove si trova letteralmente qualunque cosa. Caschi per bambini, divani e letti, libri di cucina, ma anche interi guardaroba per donne in gravidanza. L’arte di donare è talmente diffusa nel Paese, che una piattaforma dedicata, disponibile in inglese e in tedesco, ospita solo annunci di oggetti da regalare. Si chiama nimmsCollegamento esterno, dal tedesco “prendilo”.
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