I volontari, un patrimonio per la Croce rossa
L'8 maggio ricorre la Giornata mondiale della Croce rossa, che quest'anno mette l'accento sul fondamentale contributo di quanti – giovani e non – si dedicano al volontariato.
I volontari che scelgono di dedicare parte del loro tempo libero ad attività non retribuite in favore del prossimo sono assai numerosi. Nel 2006, in Svizzera circa 50’000 persone – tra cui moltissimi giovani – hanno ad esempio garantito un milione e 603’100 ore di lavoro, corrispondenti a un valore aggiunto stimato a 40 milioni di franchi.
Il loro sostegno è prezioso e l’organizzazione ne è ben cosciente: il volontariato figura peraltro tra i sei principi fondamentali della Croce rossa. Per questo motivo, giovedì 8 maggio sono previste varie iniziative – concerti, conferenze, presentazioni pubbliche – per sottolinearne l’importanza e invogliare le nuove leve a seguire l’esempio.
Per capire meglio le motivazioni e i compiti affidati ai volontari attivi in seno alla Croce rossa svizzera e alle associazioni cantonali che ne fanno parte, swissinfo ha interpellato Gertrud Meyer, responsabile del centro di competenze «Volontariato» presso l’organizzazione.
Aiuto a tutti i livelli
Di cosa si occupano i volontari attivi in Svizzera sotto l’egida della Croce rossa? «La varietà di possibilità è enorme, ma ci sono due campi d’attività principali: l’aiuto sociale e gli interventi di soccorso», afferma Gertrud Meyer.
A questo proposito, aggiunge, la Croce rossa collabora strettamente con le associazioni di samaritani, la protezione civile, le società di salvataggio e quelle d’aiuto in caso di catastrofe.
Tra i servizi resi alla comunità, sottolinea la responsabile, «figurano prestazioni relativamente semplici, ma che hanno un’importanza notevole per i destinatari. È il caso, per esempio, di chi accompagna gli anziani in automobile dal medico, rende loro visita oppure fornisce aiuto domestico se uno dei membri della famiglia è ammalato».
Particolare attenzione è comunque prestata al rispetto dei ruoli: «I compiti infermieristici non sono affidati a personale non specializzato, per una questione di competenze e anche perché non vorremmo che la presenza di volontari venisse utilizzata per giustificare tagli in questo settore».
Integrazione sociale
Un altro ambito d’intervento, sempre più diffuso, è quello legato all’integrazione. In quest’ottica, le sezioni giovanili cantonali della Croce rossa organizzano pomeriggi di gioco destinati ai figli dei richiedenti l’asilo.
Gertrud Meyer menziona un altro progetto di questo tipo, nel quadro del quale i figli s’impegnano a invitare a pranzo in famiglia un compagno di classe d’origine straniera. «L’elemento multiculturale assume un’importanza sempre maggiore, anche perché c’è una necessità d’azione crescente», rileva.
I volontari, aggiunge Meyer, aiutano gli immigrati anche per quanto concerne problemi linguistici e domande concernenti la salute.
L’attività dei collaboratori volontari si svolge sostanzialmente in Svizzera, anche se vi è la possibilità – in taluni casi – di svolgere soggiorni di lavoro all’estero: «Questo tipo d’impiego non è escluso, per esempio in caso di catastrofe o di emergenza umanitaria, ma non costituisce la regola», spiega Gertrud Meyer.
Un contributo da offrire
«Buona parte dei volontari dispone già di conoscenze specifiche e di tempo che desidera mettere al servizio dei meno fortunati: si tratta di un elemento molto prezioso», sottolinea Gertrud Meyer.
Di conseguenza, nella maggior parte dei casi non è necessario fornire una formazione di base ai nuovi volontari. Piuttosto, spiega la responsabile del centro di competenze, vengono proposte opportunità di perfezionamento a quelli già attivi: «Ciò consente anche di proseguire la collaborazione con persone molto valide, offrendo loro nuovi stimoli».
Valorizzare il proprio tempo
Quali sono le motivazioni che spingono così tante persone a trascorrere parte del loro tempo a contatto con chi è meno fortunato? «I giovani desiderano incontrarsi, occuparsi attivamente di tempi importanti e farlo in un contesto arricchente», risponde Gertrud Meyer, facendo riferimento alla propria esperienza professionale.
In ogni caso è fondamentale appurare le reali intenzioni e l’atteggiamento dei candidati: «Raccomandiamo sempre di effettuare un colloquio preliminare».
«Infatti – spiega la responsabile – le competenze sociali e l’intelligenza emotiva hanno un peso fondamentale, anche perché durante l’impiego ci si trova spesso da soli con le persone bisognose».
swissinfo, Andrea Clementi
La Croce Rossa Svizzera (Crs) è un’organizzazione privata che adempie anche compiti di pubblica utilità su mandato della Confederazione e dei Cantoni.
Quale membro della Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che ha sede a Ginevra, essa fa parte di una rete mondiale cui appartengono 186 società nazionali.
La Crs è impegnata in numerosi programmi di sviluppo all’estero, incentrati prioritariamente sul miglioramento dell’assistenza medica di base. Essa realizza tali programmi in collaborazione con le Società nazionali della Croce Rossa o della Mezzaluna Rossa.
La Crs comprende 24 associazioni cantonali, sei membri corporativi, cinque fondazioni e due associazioni.
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