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L’esercito svizzero dispiegato nella Svizzera francese

elicottero in fase d atterraggio
La scenario con cui è confrontato l'esercito svizzero è una minaccia terroristica e paramilitare che precede un attacco convenzionale. Keystone / Carlo Reguzzi

Le Forze armate svizzere svolgono questa settimana un'esercitazione su larga scala nei cantoni di Ginevra, Vaud, Neuchâtel e Berna. All'operazione partecipano circa 4'000 soldati di milizia e professionisti.

Da ieri al 9 maggio, la Svizzera francese si tinge di grigio-verde con questa esercitazione su larga scala battezzata “LUX 23”.

L’operazione si svolge secondo il seguente scenario: milizie armate separatiste di una regione europea fittizia minacciano la Svizzera. L’esercito viene mobilitato in tutto il Paese per far fronte al rischio attacchi alle infrastrutture critiche.

LUX 23 coinvolge la divisione territoriale 1 dell’Esercito svizzero, che copre la Svizzera francese e il Cantone di Berna. L’esercitazione si concentra sulla cooperazione con i partner della Rete di sicurezza nazionale e sulla sorveglianza delle frontiere e delle infrastrutture critiche, come l’aeroporto di Ginevra o la raffineria di Cressier, nel Cantone di Neuchâtel.

A terra e in aria

A LUX 23 partecipano circa 4’000 militari di 23 corpi diversi, con il rinforzo di elementi delle truppe di esplorazione, trasmissione, difesa aerea, ingegneria e soccorso. Inoltre, sono presenti membri del Comando delle forze speciali, dell’Ufficio federale delle dogane e della protezione delle frontiere (UFPP), delle forze di polizia e dell’esercito francese.

L’esercitazione prevede il movimento di formazioni motorizzate, sorvoli in elicottero e spostamenti sul Lago di Ginevra e sul Lago di Neuchâtel. Tuttavia, l’Esercito svizzero assicura che i disagi saranno ridotti al minimo. Una linea telefonica diretta (0800 780 001) è aperta alla popolazione, oltre alle informazioni già disponibili su InternetCollegamento esterno.

Livello di minaccia “basso, ma non inesistente”.

Per i soldati coinvolti, si tratterà anche di essere addestrati alla “lotta contro le minacce terroristiche e paramilitari”, continua l’esercito nel suo comunicato stampa. In particolare si vuole testare una nuova categoria di forze d’intervento, le cosiddette forze leggere. In futuro, queste forze dovrebbero essere in grado di supportare rapidamente le autorità civili nei loro compiti di protezione.

Sul suo sito web, l’esercito svizzero spiega che il livello di minaccia nel Paese è “basso, ma non inesistente”. Da qui l’importanza di “un addestramento regolare per mantenere un alto livello di competenza, anche per la difesa da un attacco armato”.

L’esercitazione è stata pianificata da diversi anni e non è una risposta diretta alla guerra in Ucraina. “Gli sviluppi della situazione della sicurezza in Europa confermano semplicemente la pertinenza di questa esercitazione”, si legge nel comunicato.

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