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La Svizzera presenta il suo padiglione per Milano

Uno dei padiglioni dell'Expo 2015 di Milano dovrebbe presentarsi così expo2015.org

Presentando a Milano il padiglione Confooderatio Helvetica, la Svizzera dimostra ancora una volta il suo interesse verso l’evento. Primo Stato a firmare il contratto di adesione è da giovedì anche il primo paese ad avere già approvato e finanziato il progetto di costruzione.

Il progetto è di quelli d’impatto. Bello e funzionale. Un padiglione di 4443 metri quadrati a piattaforma aperta composto da un sistema di 5 torri, da un cortile che accoglierà le esposizioni tematiche dei partner. E poi da uno spazio vendita, da un ristorante e da un palcoscenico.

Non casuale la scelta del nome, «Confooderatio Helvetica», a richiamare il tema del cibo, che poi è nel titolo stesso di Expo 2015 «Nutrire il pianeta, energia per la vita». Un progetto scelto tra i 103 pervenuti e che ha visto vincitore quello della Netwerch GmBH di Brugg «per le soluzioni architettoniche innovative e l’interpretazione impressionante del tema dell’esposizione».

A spiegarne le caratteristiche durante un’affollata presentazione giovedì 24 maggio al centro Svizzero di Milano – alla presenza dell’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala, del console generale svizzero a Milano Massimo Baggi, del commissario straordinario del Governo italiano per Expo 2015 Giuliano Pisapia, del commissario generale di Expo Milano 2015 Roberto Formigoni – il commissario generale uscente per la Svizzera all’Expo 2015 Roberto Balzaretti.

Torri da mangiare

In una delle sue ultime uscite prima di passare il testimone all’ambasciatore Dante Martinelli, Balzaretti ha spiegato: «L’idea che ci è piaciuta di questo padiglione è proprio quella di riempire ciascuna delle torri con un alimento. I visitatori potranno anche portarsi a casa le confezioni dei prodotti. Tenendo però presente che non verranno riposizionati. Se ogni visitatore si portasse via grandi quantità di prodotto, inevitabilmente non ne lascerebbe a quelli dopo di loro». Una metafora per cercare di imprimere la consapevolezza che la quantità di cibo sulla terra è quella e bisogna farne buon uso.

Per la Svizzera si tratta di un ulteriore tassello della sua partecipazione alla grande esposizione internazionale del capoluogo lombardo. Dopo essere stato il primo paese ad aderire ad Expo 2015 (la firma ufficiale del contratto è avvenuta a fine ottobre 2011), la Svizzera è anche il primo partecipante ad avere già un progetto approvato per il suo padiglione.

Un traguardo che soddisfa anche i rappresentanti di Expo e che prosegue su quella proficua linea di collaborazione tra i due paesi in diversi ambiti. «La Svizzera può accompagnarci in tanti temi sempre più elevati nel presente e nel futuro», ha commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Che, dopo aver ribadito i legami storici e culturali tra Milano, l’Italia e la Svizzera, non ha nascosto la sua simpatia per la democrazia partecipativa svizzera e per il modo di inclusione dei cittadini nelle decisioni che li riguardano.

Le tappe d’avvicinamento al 2015

La pianificazione del padiglione, per il quale il governo svizzero ha stanziato 23,1 milioni di franchi, inizierà nel 2013, non appena il parlamento elvetico avrà approvato l’attuale credito di partecipazione all’esposizione universale.

La costruzione vera e propria dovrebbe iniziare nel 2014. Ma se da parte svizzera non ci sono problemi nel rispettare il calendario e le tappe di avvicinamento all’evento, da parte italiana nei mesi scorsi sono emersi alcuni problemi per quanto riguarda la costruzione e l’avanzamento lavori di quelle infrastrutture di collegamento e viabilità che porteranno dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 venti milioni di visitatori nel capoluogo lombardo, due dei quali provenienti dalla Svizzera.

Ma anche e soprattutto sull’inizio dei lavori di edificazione della cosiddetta «piastra», la base di 1,1 milioni di metri quadrati alle porte di Milano sulla quale poi dovranno essere costruiti dagli Stati i padiglioni espositivi.

Sul tema della viabilità nei giorni scorsi l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo aveva tranquillizzato, affermando «che la situazione è sotto controllo». Per quanto concerne il presunto ritardo dell’inizio dei lavori, l’amministratore delegato Giuseppe Sala si è anche lui voluto rassicurante.

«Il cantiere oggi – conferma a swissinfo.ch – non è a pieno ritmo, ma stiamo pulendo e sistemando l’area. La gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori, fissata a 270 milioni di euro, si svolgerà a luglio. Entro settembre contiamo di cominciare i lavori. E di finirli nei tempi previsti».

Il cartellone delle iniziative svizzere in programma a Milano nelle prossime settimane è particolarmente ricco.

È già esposta nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele e vi rimarrà fino al 22 giugno, la mostra fotografica «Svizzera: il paese dell’acqua». Un percorso fotografico che racconta il fascino e le suggestioni dell’Alta Engadina, nel cantone dei Grigioni, e della regione del Lago dei Quattro cantoni.

Dal 29 maggio spazio anche allo shopping, grazie a «La Svizzera a la Rinascente»: il meglio dei servizi e dei prodotti «made in Switzerland» saranno ospiti d’onore del grande magazzino milanese.

L’offerta culturale e i nuovi itinerari turistici saranno protagonisti martedì 22 giugno presso la Sala Meili del Centro svizzero (via Palestro 2, Milano) in occasione del convegno «Il turismo culturale in Svizzera», promosso dalla Camera di commercio svizzera in Italia e da Svizzera Turismo.

Gran finale domenica 24 giugno, con il concerto al Teatro alla Scala dell’Orchestra della Svizzera italiana promosso dalla Provincia di Milano e dal Consolato Generale di Svizzera a Milano, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni delle relazioni diplomatiche tra la Svizzera e l’Italia.

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