Le considerazioni di un datore di lavoro
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«Siamo un’istituzione sociale e credo che faccia parte della nostra missione dare una possibilità a persone che non hanno avuto una vita così facile».
Hansueli Eggimann è responsabile di Senevita Burdlef, la casa di riposo di Burgdorf (canton Berna) in cui lavora Peter. Come spiega a swissinfo.ch, l’arricchimento è reciproco.
Sotto la direzione di Eggimann, la casa di riposo ha assunto numerose persone con limitazioni fisiche o psichiche. Queste hanno beneficiato dell’intermediazione del JCP, dell’associazione delle chiese evangeliche in Svizzera (Heks) e di GEWA, un’organizzazione con sede a Berna che aiuta le persone a trovare un impiego.
Finora, in un solo caso il reinserimento non ha portato i frutti sperati. «In generale le cose funzionano bene. C’è una buona collaborazione. C’è bisogno di un certo livello di sostegno, anche se questo è soltanto uno dei vari aspetti», afferma il direttore della casa di riposo.
Ad esempio, quando ha iniziato, Peter «era piuttosto introverso e non riusciva a esprimersi molto bene. Era molto chiuso. Ma ho sempre intravvisto il suo potenziale. Un potenziale che dopo qualche tempo ha iniziato a manifestarsi».
Hansueli Eggimann ha offerto a Peter un impiego fisso alla fine del 2013. «E oggi è diventato indispensabile per il team. Sta davvero bene».
Il responsabile dell’istituto invita i datori di lavoro a provare questi programmi di reinserimento professionale dei disabili. «Con il JCP si ha un partner che può davvero aiutare. È un buon programma, davvero gratificante».
Traduzione dall’inglese di Luigi Jorio
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