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Le medicine alternative guadagnano terreno

Agopuntura, riflessologia e tante altre medicine alternative o complementari seducono sempre più gente in Svizzera Keystone

In Svizzera si può stipulare un'assicurazione malattie complementare che copre i trattamenti di medicine alternative praticati da terapeuti che non sono medici. Un'opzione che ha un successo crescente.

La medicina integrativa consente di completare un trattamento medico convenzionale e la medicina alternativa sostituisce quella tradizionale quando “non funziona”, in particolare nei casi di malattie croniche.

I terapeuti senza formazione medica possono praticare liberamente, a condizione di rispettare le disposizioni di alcuni cantoni. Ciò è il risultato di un lavoro paziente della Fondazione svizzera per le medicine complementari Asca, che quest’anno celebra il 20° anniversario.

All’origine vi sono due specialisti di assicurazione malattie conquistati dalle medicine dolci negli anni ’80 del secolo scorso: il ginevrino Jean-Claude Brasey, di 76 anni, e l’avvocato friburghese Bernard Berset, di 69 anni. Il primo è in pensione, il secondo è tuttora presidente del consiglio di fondazione dell’Asca.
 
Brasey ha seguito una formazione in scuole riconosciute in Francia e, poco a poco, ha riunito terapeuti e medici nel progetto di convincere gli assicuratori ad assumere i costi di alcuni trattamenti alternativi.
 
Berset, allora direttore generale dell’Assicurazione Avenir a Friburgo, dopo che aveva lavorato per dodici anni al Dipartimento della sanità pubblica del suo cantone, conosceva tutto l’apparato burocratico del settore.

Un nuovo campo assicurativo

 

“Io stesso ero stato massacrato da un medico e mi ero molto interessato alle medicine dolci. Ma soprattutto, i nostri assicurati ci chiedevano sempre più il rimborso delle terapie alternative. Poiché l’assicurazione di base è vincolata a un elenco di prestazioni, abbiamo creato un nuovo ramo di assicurativo”, racconta Bernard Berset.

Un lavoro complicato, poiché occorreva determinare un metodo di rimborso: quali terapie, che terapeuti, con quale diploma di che scuole? Come pagare, all’ora, quante ore? In altre parole, è stato necessario inventare tutto.

Si è pertanto dovuto stilare gli elenchi di terapie, terapeuti, diplomi e scuole. “Ho applicato gli stessi metodi che per i medici, ma a livello cantonale, dal momento che gli infermieri e altri terapisti sottostanno a leggi cantonali”, spiega Bernard Berset.

Naturopati e tecnici sanitari

Così la Fondazione per le medicine complementari e alternative Asca è nata ufficialmente nel 1991, in collaborazione amministrativa e finanziaria con l’Avenir Assicurazioni (ora membro del Gruppo Mutuel). Dapprima era presente nella regione lemanica e di Friburgo. Poi si è diffusa in tutta la Svizzera e ha conquistato la maggior parte delle casse malattia.
 
La Fondazione ha messo l’accento sulle terapie manuali, la riflessologia, le tecniche del tatto, le terapie della persona, le tecniche energetiche, le arti terapeutiche e le tecniche naturopati. Fin dall’inizio, ha distinto due tipi di terapeuti: naturopati e tecnici sanitari.

“Sulle 850 ‘scuole’ censite, vi è di tutto. Noi attualmente ne riconosciamo circa 200. Così abbiamo creato il ‘concetto ASCA’, una sorta di grande puzzle di cerchie di competenze degli assicuratori, delle scuole e delle associazioni professionali. Poiché in partenza non c’era alcun manuale, siamo noi che lo scrivevamo progressivamente e continuamente”, dice Bernard Berset.  
 
Oggi, l’Asca riunisce 15mila terapeuti, medici e non. La fondazione ha firmato un accordo con quasi 40 associazioni professionali e una quindicina di assicuratori. Tant’è che 4,5 milioni di assicurati svizzeri possono passare tramite la fondazione. Resta l’ostacolo dell’assicurazione complementare: a differenza di quella di base, non è obbligatoria e dipende dalla volontà degli assicuratori (il 30% della popolazione svizzera non ce l’ha).

Il prestigio del medico non è più intoccabile

 

“Siamo il crocevia tra gli assicuratori e i terapisti. E il successo delle medicine complementari e alternative continua ad aumentare”, dice  Berset con entusiasmo.

Per il friburghese, la “passione della popolazione” si è per esempio manifestata nella votazione federale del 2009 per la riammissione delle medicine complementari nell’assicurazione malattie di base. La proposta è stata accettata con il 67% dei voti.

“E poi l’aura del medico si è notevolmente affievolita, perché si parla un di più degli errori medici, degli effetti collaterali di alcuni farmaci. Il livello di istruzione è elevato in Svizzera. Il medico non è più considerato come un dio. Inoltre  ci sono sempre più terapeuti, non medici, allopatici, in particolare degli infermieri”, afferma Berset.

La Fondazione svizzera per le medicine complementari e alternative Asca è stata fondata nel 1991 da specialisti di assicurazioni malattie. Queste prestazioni rientrano nelle assicurazioni complementari, poiché praticate da terapeuti che non sono medici.
 
Obiettivi: studio e promozione di terapie alternative, aggregazione dei terapeuti non medici e la conclusione di accordi con i professionisti della sanità e le assicurazioni malattia.
 
Con sede a Friburgo, questa fondazione a scopo non lucrativo, riunisce circa 15mila medici e no.
 
2010: apre un Centro di medicina integrativa (CMI-ASCA) a Friburgo, per la collaborazione tra medici e terapisti.
 
Altra associazione di medicina complementare e alternativa: il Registro di medicina empirica RME, creato nel 1999 a Basilea da parte degli assicuratori. Assegna un marchio di qualità a 16’500 terapeuti in Svizzera e nei paesi limitrofi.

Secondo il Registro di medicina empirica (RME), in cui figurano i terapeuti riconosciuti da una quarantina di assicuratori malattia, in Svizzera sono attualmente attive circa 17’200 persone che praticano la medicina alternativa e complementare.

Nel corso degli ultimi undici anni, il loro numero è più che triplicato. Inoltre, al computo totale vanno aggiunti numerosi terapeuti non registrati e i medici “tradizionali” che offrono pure cure alternative.

Secondo Silva Keberle, responsabile del RME, nella Confederazione vi sarebbero 30-40’000 persone che propongono trattamenti di medicina complementare. A suo parere, la Svizzera è il paese con la maggior offerta a livello internazionale.

Un fatto spiegabile con la possibilità di sottoscrivere modelli di copertura sanitaria che contemplano il rimborso di tali prestazioni.

(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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