Salvare gli insetti che non si vedono
Come frenare il declino degli insetti in Svizzera? L'interrogativo è al centro della prima giornata nazionale dedicata agli insetti, mentre una petizione chiede l'intervento della politica.
Per chi si sente infastidito dalle mosche o ha l’impressione di essere bersagliato dalle zanzare, c’è una buona notizia: in meno di 30 anni sono scomparsi i tre quarti degli insetti alati, secondo uno studioCollegamento esterno realizzato in Germania. “Anche in Svizzera ci sono studi che constatano il declino di certe specie, ma manca un quadro generale e completo della situazione”, afferma a swissinfo.ch Sebastian Jaquiéry, membro del comitato della Federazione Svizzera degli Amici della Natura (FSANCollegamento esterno). Per gli insetti volanti, si stima che oltre il 40% delle specie presenti in Svizzera sia a rischio.
Al momento, le cause della scomparsa degli insetti non sono chiare, puntualizza Sebastian Jaquiéry. “Sappiamo però che lo sfruttamento intensivo dell’ambiente da parte dell’uomo, l’uso di pesticidi nei campi, la meccanizzazione crescente nei giardini e in agricoltura e l’inquinamento luminoso hanno un’influenza negativa”, rileva. Un solo lampione, ad esempio, attira ogni notte centinaia di insetti che dopo aver volteggiato attorno alla fonte luminosa muoiono di sfinimento.
Una situazione che secondo Sebastian Jaquiery dovrebbe preoccupare tutti quanti, anche coloro che maledicono i ronzii e i fischi causati dagli insetti. “Gli insetti sono un elemento insostituibile della nostra ecologia. Assicurano l’impollinazione di molte piante coltivate e selvatiche, contribuiscono alla qualità del suolo e sono alla base del ciclo nutritivo”, sottolinea il collaboratore della FSAN.
Una giornata per gli insetti
Per sensibilizzare la popolazione elvetica, le associazioni BirdLifeCollegamento esterno e Insect RespectCollegamento esterno organizzano il 15 novembre la prima giornata nazionale dedicata agli insettiCollegamento esterno. “Tutti possono contribuire alla salvaguardia degli insetti, ad esempio prediligendo l’agricoltura biologica e di stagione, predisponendo dei nidi per insetti o lasciando delle superfici naturali nel proprio giardino”, sostiene Sebastian Jaquiéry. A necessitare di una protezione, prosegue, non sono le zanzare o le altre specie che vivono in contatto con l’essere umano, bensì gli insetti che si notano meno o non si vedono perché già in forte declino oppure discreti.
Tramite una petizioneCollegamento esterno, alcune associazioni tra cui la FSAN, l’Unione svizzera dei contadini e l’organizzazione ombrello degli apicoltori svizzeri auspicano un intervento anche da parte del mondo politico. In particolare, il testo chiede di far luce sulle ragioni e sulla portata della scomparsa degli insetti in Svizzera e di applicare i piani d’azione in materia di biodiversitàCollegamento esterno, di salute delle apiCollegamento esterno e di prodotti fitosanitariCollegamento esterno.
Munita di oltre 24’000 firme, la petizione verrà consegnata al governo e al parlamento svizzero in occasione della sessione invernale delle Camere. “La speranza è che il parlamento trasformi le nostre richieste in mozione affinché il governo metta a disposizione dei fondi per la ricerca”, spiega Sebastian Jaquiéry.
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