Nuvole nere all’orizzonte di Expo 2015
Manca poco più di un anno all’inizio della grande esposizione universale di Milano, sulla quale la Svizzera ha investito molto. Ma tra lavori rallentati e arresti eccellenti il rischio è quello di non arrivare preparati all’appuntamento del primo maggio 2015.
C’è grande fermento all’interno dell’enorme cantiere di oltre un milione di chilometri quadrati, dove tra poco meno di 400 giorni inizierà l’Expo 2015, la grande esposizione universale che il BIE – il Bureau International des Expositions – ha assegnato sette anni fa a Milano. Rispetto alla nostra ultima visita di novembre 2013, il cantiere sembra prendere un po’ più di forma.
Si vede ormai chiaramente l’asse principale, denominato Decumano, puntellato da una serie di pali alti 12 metri che sorreggeranno le tende e daranno accesso ai padiglioni dei paesi partecipanti. Ma poco altro. I lavori al Lake Arena, la grande piazza capace di ospitare fino a 20.000 persone, sono stati completati solo al 20%.
Non si vedono ancora le migliaia di alberi e arbusti promessi, mentre i lavori di costruzione degli spazi espositivi nazionali non sono ancora cominciati nonostante, a metà dicembre dello scorso anno, a molti di loro fossero stati consegnati simbolicamente i lotti in una cerimonia ufficiale.
Colpa della pioggia incessante che ha funestato Milano nei primi mesi dell’anno. Perciò per non perdere altro tempo, le fondamenta e i lavori di scavo dei padiglioni li eseguirà direttamente la Società Expo 2015 come ha confermato qualche settimana fa l’amministratore delegato Giuseppe Sala.
Il tour itinerante promosso da Presenza Svizzera del Dipartimento Federale degli affari esteri porterà in alcune città italiane ”Il Giro del gusto” con le sue specialità alimentari e un ampio programma d’attività.
La Casa Svizzera, costruzione sostenibile realizzata in legno e inaugurata in occasione delle Olimpiadi di Sochi, aprirà dal 30 aprile all’11 maggio le sue porte a Milano, accogliendo i visitatori in Piazza del Cannone, dietro il Castello Sforzesco.
Durante i dodici giorni di manifestazione andrà in scena una Svizzera da gustare, con specialità gastronomiche provenienti dalle diverse regioni linguistiche. Sulla piazza sarà allestito un mercato dove i numerosi partner offriranno il meglio della loro tradizione culinaria.
“Con il Giro del Gusto vogliamo promuovere un’immagine che valorizzi le eccellenze svizzere in diversi campi, creando un effetto duraturo prima, durante e dopo l’Expo Milano 2015″, spiega Andrea Arcidiacono di Presenza Svizzera.
“In quest’ottica, il tema portante dell’esposizione universale, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, è un punto di partenza ideale per proporre un percorso di avvicinamento basato su un denominatore comune e universale: il gusto”.
Dopo Milano, il Giro del gusto proseguirà il suo viaggio verso Roma, dove dal 22 al 26 settembre 2014, presso villa Maraini, sede dell’Istituto Svizzero nella capitale, si parlerà di food security. Approderà quindi al Salone Internazionale del Gusto di Torino, dal 23 al 27 ottobre 2014.
Inchieste della magistratura e ritardi
Ma, nonostante il sole splendente di queste ultimi giorni, su Expo si addensano dei nuvoloni neri dopo l’arresto di Antonio Rognoni direttore di Infrastrutture Lombarde – la società della regione Lombardia che si occupa di progetti infrastrutturali del territorio e che ha la direzione lavori del cantiere Expo – per irregolarità nell’assegnazione di appalti. E dopo la relazione della Guardia di finanza, secondo la quale dei manager di Expo non avrebbero avuto un comportamento “irreprensibile e lineare” nell’assegnazione, al ribasso, ad una impresa veneta dei lavori della piastra, ossia la piattaforma sulla quale poggeranno i padiglioni.
L’enorme sagoma del cantiere a forma di pesce, oggi, assomiglia piuttosto ad una balena spiaggiata. Anche perché alla bufera giudiziaria bisogna aggiungere i problemi relativi ad alcune opere infrastrutturali collegate ad Expo, come la linea 4 della metropolitana di Milano, o viabilistiche, come la Rho-Monza, che non saranno completate in vista dell’evento. Oppure lo stallo raggiunto dalla costruzione della cosiddetta via d’acqua, il canale di collegamento tra la Darsena di Milano nel pieno centro della città e l’area di Expo, i cui lavori non sono ancora iniziati anche per l’opposizione dei comitati di cittadini.
In questo scenario, nonostante le divisioni politiche, le autorità locali cercano di fare quadrato in attesa di un coinvolgimento maggiore da parte del governo italiano. Soprattutto dal neo presidente del Consiglio Matteo Renzi, che non ha mai pronunciato la parola Expo nemmeno nel suo discorso di investitura alle Camere.
Dopo lo stupore iniziale anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni stanno cercando di serrare le file e di superare le divisioni. In loro soccorso sono arrivate le parole del commissario del BIE, Vicente Loscertales, che ha cercato di rassicurarli dicendo che “I cantieri stanno procedendo. Ma in ogni edizione di Expo non si sa mai se saranno pronti in tempo”.
I lavori al padiglione svizzero
E la partita, appunto, si gioca contro il tempo. Non si può perdere un solo giorno di più e la tabella di marcia è molto serrata: entro il mese di aprile bisogna completare il 50% dei lavori sulla cosiddetta piastra espositiva. E così i paesi ospiti potranno cominciare a costruire i propri padiglioni per la grande esposizione del 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”.
L’esposizione di Milano con i suoi 20 milioni di visitatori attesi rappresenta una grande opportunità per il turismo svizzero. E Svizzera Turismo è pronta a presentare loro la sua ricca offerta turistica.
“Sicuramente punteremo sui tre versanti classici di offerta – città, montagne e treni panoramici – ma introdurremo anche il prodotto Touring, nuovi itinerari per scoprire in più tappe il nostro territorio”, racconta a swissinfo.ch Armando Troncana,.
Secondo il direttore di Svizzera Turismo Italia, del grande flusso di turisti in Lombardia potranno approfittare l’anno prossimo destinazioni icona, come Zermatt e St. Moritz, ma anche il Ticino grazie alla contiguità territoriale e agli ottimi collegamenti ferroviari e autostradali.
STC, tour operator specializzato nella vendita del prodotto svizzero, e le Ferrovie federali svizzere stanno lavorando con l’Expo per creare dei pacchetti comprensivi di ingresso all’evento e pernottamento.
Come la Svizzera, che dopo essere stato il primo paese ad aderire ad Expo, il primo a finanziare e a presentare il proprio padiglione, non vede l’ora di costruirlo. “Il 3 aprile si è tenuto un incontro a Milano tra la società Expo, Presenza Svizzera, gli architetti e l’impresa generale Nüssli – che si è appena aggiudicata l’appalto per i lavori di ‘Confooderatio Helvetica’ – per definire i tempi di costruzione del padiglione svizzero e l’avvio dei lavori sul sito di Expo”, indica a swissinfo.ch Andrea Arcidiacono, responsabile del programma Italia / Expo Milano 2015 presso Presenza Svizzera.
“Entro il 20 maggio la Svizzera consegnerà alla società Expo il ‘final design’ del padiglione mentre i primi lavori di costruzione cominceranno a metà luglio per concludersi alla fine del 2014. Le esposizioni e gli spazi interni saranno allestiti per fine febbraio 2015. E da marzo a fine aprile 2015 è prevista la consegna e la fase di test dell’intera struttura”, aggiunge Andrea Arcidiacono.
La visita del premier Renzi
L’expo di Milano rischia di diventare una grande incompiuta, un’occasione mancata di rilancio economico e culturale dopo un quinquennio di crisi e recessione nonostante l’altissimo numero di paesi partecipanti. Che ora sono 147, con l’adesione degli Usa firmata dallo stesso Barack Obama la settimana scorsa a Roma tra una gita al Colosseo e un incontro con Papa Bergoglio.
E nei prossimi giorni a Milano è atteso Matteo Renzi pronto a ricapitalizzare la società Expo 2015 con una quota di 60 milioni di euro e a sbloccare il dossier sui trasporti locali che vale 70 milioni. Basteranno?
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