Un’architetta svizzera tra università, ecologia e musica
Architetta con in tasca un dottorato della Harvard University e artista, Anna Grichting vive in Qatar da quattro anni. Nel paese del Golfo si batte per la preservazione del lago artificiale di Abu Nachla, che è unico per la sua biodiversità e i suoi numerosi vegetali rari.
Originaria del canton Vallese, Anna Grichting insegna architettura e urbanistica all’università del Qatar. Non è però solo un’accademica, è anche un’artista. Così si muove tra canto e laboratori di ricerca universitaria, tra pista da ballo e rive dei laghi, che nel deserti del Golfo sono minacciati dal prosciugamento.
La svizzera nella sua vita si è trasferita più volte da un paese all’altro, da un continente all’altro. Ha abitato negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Irlanda e nel Golfo. Ha fatto parte di gruppi di studio a Cipro, in Corea e in Germania. L’insegnamento è probabilmente la sua più grande passione. Prima che in Qatar, lo ha praticato alle università di Ginevra e di Harvard. Presso la Fondazione Aga Khan per lo sviluppo ha lanciato un programma educativo volto a promuovere la pace.
Ma le attività di Anna Grichting non si esauriscono qui. Qualche anno fa, insieme a musicisti e artisti provenienti da Svizzera, Siria, Stati Uniti, Egitto e Qatar, Anna Grichting ha formato un complesso internazionale denominato “Ponte del deserto”. Nel 2013, il gruppo ha organizzato un grande evento al Teatro Nazionale del Qatar, in cui ha proposto un mix di generi musicali diversi, che ha riscosso molto successo. Recentemente ha anche lanciato un CD.
Tutela del sistema ecologico
Tra le sue più recenti idee innovative figura il progetto di sviluppo per il lago di Abu Nachla, situato a circa dodici chilometri a sud della capitale del Qatar, Doha. Quando ha saputo che il lago avrebbe dovuto essere drenato, si è resa conto di quanto fosse importante progettare strategie per salvare il lago.
Lo specchio d’acqua di nove metri quadrati, realizzato nel 1982 ai margini meridionali dell’antico villaggio di Abu Nachla, ha sviluppato una biodiversità unica e una grande varietà di piante rare. Riceve l’acqua – trattatata due volte – da due impianti di depurazione a sud e ad ovest di Doha. Il lago è anche iscritto nella Lista mondiale delle riserve naturali da proteggere.
Secondo Anna Grichting, quest’acqua potrebbe essere utilizzata per l’agricoltura: basterebbe semplicemente un ulteriore processo di depurazione. A suo avviso, se poi fosse depurata una quarta e una quinta volta, potrebbe essere utilizzata anche per la coltivazione di prodotti alimentari.
Preservazione della ricchezza idrica
La docente svizzera ritiene che in Qatar, il paese con il più elevato consumo mondiale pro capite di acqua (circa 500 litri per persona al giorno), si dovrebbe nuovamente riflettere sul destino di questo lago prima di intraprendere qualsiasi azione.
Si dovrebbero trovare nuove tecniche e sistemi e sviluppare metodi ecologici, dice Anna Grichting. La svizzera suggerisce per esempio di istituire un centro per lo studio dei laghi in regioni aride, uno strumento ideale per la cooperazione tra gli Stati del Golfo in questo campo, precisa.
La ricercatrice vede inoltre la possibilità di creare un sistema di irrigazione ecologica, usando alberi con radici profonde che arrivano fino al livello dell’acqua. Gli alberi potrebbero essere piantati lungo il lago per contrastare l’infiltrazione di acqua.
Protezione degli uccelli migratori
Da quando ha messo piede per la prima volta nel Qatar, nel 2011, Anna Grichting naviga su Google Earth, per conoscere meglio il territorio in cui vive. È così che ha scoperto il lago di Abu Nachla. Ma quando chiedeva a qualcuno se lo conoscesse, raramente riceveva una risposta affermativa. Le eccezioni erano persone cui piace osservare gli uccelli migratori e, in particolare cacciatori! Ogni anno 240 specie diverse di uccelli visitano il lago in novembre e in dicembre.
Al momento, la vallesana sta lavorando affinché quest’area sia trasformata in una riserva naturale, che comprenderebbe la creazione di una infrastruttura turistica ecologica e di un giardino botanico. Inoltre prevede la creazione di un centro regionale per la zona del Golfo, in cui si studiano i laghi e i fertilizzanti – naturali e artificiali – in egual misura.
Benché l’Ufficio dei lavori pubblici del Qatar abbia inserito nella lista delle priorità il progetto per la ricostituzione del lago secondo criteri ecologici, Anna Grichting, che il tempo non giochi in favore del progetto. Il ruolo di architetti e designer attualmente consiste nel “riflettere a un futuro allestimento, sulla base delle informazioni disponibili, ottenute mediante una visita in loco o studi già effettuati”.
Ruolo dei social media
La docente svizzera attribuisce particolare importanza alla partecipazione dei giovani e all’uso dei social media per destare attenzione sul progetto di Abu Nachla. Nello sviluppo di idee e piani di alternative ecologiche, si fonda sui risultati degli studi di Rana al-Amâwi.
In particolare, a singoli membri del gruppo piace l’idea di fondare un’associazione degli “Amici di Abu Nachla”. “Così potremmo contribuire al ripristino del lago e delle zone umide adiacenti, ciò che dovrebbe rafforzare non solo la sicurezza alimentare e idrica nel paese, ma anche la crescita sociale continua e l’attrattiva dei dintorni di Doha”, spiega Anna Griching
“La biodiversità è già di per sé importante e necessaria, ma nelle aree urbane è ancora più importante e urgente. Mentre la città continua ad espandersi di giorno in giorno, dobbiamo la pianificare la diversità ecologica nei dintorni, ora più che mai”.
A ciò si aggiunge il fatto che la regione del Golfo soffre di una grave penuria di pioggia, sottolinea. “Al contempo ha una grande quantità di acque usate. Pertanto, la costruzione di laghi è importante. In Europa, questo tipo di laghi è, per esempio, usato anche per immagazzinare l’acqua potabile”.
(Traduzione: Sonia Fenazzi)
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