Prostituzione, un mestiere come un altro?
In Svizzera la prostituzione è legale e regolamentata da leggi specifiche. Le donne e gli uomini che la praticano non dispongono tuttavia dei normali diritti dei lavoratori, denunciano le associazioni di categoria. Ma vendere il proprio corpo può essere considerata una professione come le altre? Oppure si tratta di un'attività degradante che va combattuta?
In Europa l’idea del proibizionismo sta prendendo sempre più piede e in diversi paesi del mondo prostitute e clienti sono severamente puniti. Pensare di abolire la prostituzione non è però utopico? Non si rischia di confinarla nella clandestinità e fare così il gioco di trafficanti e sfruttatori? Dite la vostra.
Le stime della prostituzione in Svizzera, incomplete e datate, parlano di 13’000-20’000 persone. L’associazione europea Tampep ha avanzato la cifra di 25’000 persone. Il fatturato annuale si aggirerebbe attorno ai 3,5 miliardi di franchi.
Le forze dell’ordine osservano da alcuni anni un aumento del numero di prostitute. Nel canton Ginevra, le “lucciole” sono passate da 800 nel 2004 a oltre 4’100 nel 2012. Tra le principali ragioni: l’accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea, che dal 2009 è stato esteso a Romania e Bulgaria.
In Svizzera le prestazioni sessuali a pagamento vengono offerte prevalentemente nei saloni di massaggio (o bordelli). Segue la prostituzione di strada, quella nei bar e cabaret e, da ultimo, il servizio di escort, indica un’indagine di alcuni anni fa dell’Istituto di sociologia dell’Università di Ginevra.
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