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Visita alla più odiata autorità svizzera

una donna è seduta in salotto e sul pavimento ci sono dei giocattoli
Quando i genitori sono oberati, l'Autorità di protezione dei minori e degli adulti può intervenire con diverse misure che vanno dall'accompagnamento socio-pedagogico al collocamento extrafamiliare. 123RF

La nuova Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) nella Svizzera tedesca si è fatta una cattiva fama a causa soprattutto delle notizie negative apparse nei media. Ma come funziona l'autorità di tutela nella vita quotidiana? Due autorità di due diversi cantoni hanno permesso a swissinfo.ch di assistere al loro lavoro giornaliero.


È una gelida mattinata d’inverno: gli anziani procedono con attenzione attraverso cumuli di neve per non scivolare sui marciapiedi ghiacciati. Nel cielo azzurro, il sole splende sui tetti delle case a graticcio.

Un cartello indica “Autorità di protezione dei minori e degli adulti Gossau”. I casi discussi dietro questa facciata contrastano nettamente con l’immagine idilliaca della cittadina. Ma, naturalmente, anche in questa località tra il Lago di Costanza e l’Appenzello è necessaria un’autorità regionale di protezione.

Gossau, nel canton San Gallo, è una tipica località svizzera: non proprio urbana né veramente rurale. Con circa 18 mila abitanti, Gossau è la quarta città più grande del cantone. La struttura della popolazione è nella media svizzeraCollegamento esterno: circa il 20% ha meno di 20 anni e altrettanti sono in età da pensione. Gossau è quindi ideale per farsi un’idea di come funziona una normale giornata di un’autorità svizzera per la protezione dei minori e degli adulti (APMA).


Sincerità o brutalità?

Si tratta di una madre che utilizza i beni ereditati dal figlio per le proprie esigenze. Avrebbe effettivamente diritto a delle prestazioni da parte dello Stato, ma non le ottiene poiché non ha presentato i documenti necessari. L’APMA ora vuole proteggere il denaro del ragazzo. Il caso è l’oggetto dell’incontro di questa mattina tra il presidente dell’APMA Andreas Hildebrand e un’assistente sociale.

Hildebrand, giurista e avvocato esperto, ritiene che l’APMA debba motivare il più chiaramente possibile la decisione del perché la curatela sia necessaria per i beni del ragazzo. L’assistente sociale ammette di voler essere cauta nella formulazione, perché non vuole ferire la persona interessata.

Hildebrand sorride e spiega: «Non vogliamo che le persone siano confrontate brutalmente con i loro deficit. Allo stesso tempo, però, lei deve essere onesta e spiegare perché le autorità devono andare così lontano». Insieme ora stanno cercando una formulazione adeguata, giuridicamente impeccabile e allo tempo stesso umanamente accettabile.

In seguito, discutono il caso di una collocazione esterna di un neonato. «Ho parlato con i genitori affidatari, il bambino può restare con loro per un lungo periodo», dice l’assistente sociale. Poi ha una domanda legale per il presidente dell’APMA: «I genitori affidatari vorrebbero leggere il rapporto sulle competenze educative della madre. Possono?» Hildebrand scuote la testa. «Il segreto d’ufficio e la protezione dei dati parlano chiaro, anche se capisco la richiesta dei genitori affidatari», risponde. Hildebrand prima riflette, poi si esprime: «Non voglio decidere ora».

Non è vietato essere irragionevoli

Nel pomeriggio, tutti e sette i membri del team si riuniscono in una luminosa sala riunioni attorno a un grande tavolo. Qui si discutono insieme i casi più delicati. L’ idea è che un gruppo interdisciplinare prenda decisioni migliori rispetto a un singolo individuo. Infatti, diventa subito evidente che la giurista ha una prospettiva diversa da quella della psicologa o dell’assistente sociale. Le discussioni sono intense e le opinioni divergono. Le decisioni non sono prese alla leggera.

Si parla ad esempio di un anziano signore che chatta su Internet con una giovane donna dell’Europa dell’Est e le invia regolarmente grandi somme di denaro, anche se non l’ha mai vista. Dopo una segnalazione da parte dei parenti dell’uomo, l’APMA ha chiesto un incontro con l’anziano, che però non vuole avere nulla a che fare con l’autorità. L’APMA ha poi chiesto al medico di famiglia una valutazione. Il medico ha concluso che l’uomo ha una scemata capacità di giudizio sulla criminalità informatica e può essere facilmente truffato. Altrimenti, l’anziano signore è in buona salute mentale.

un anziano con un tablet
In età anziana, alcune persone necessitano di un aiuto per le questioni amministrative. imago/Westend61

«Abbiamo concordato tre mesi fa di osservare il caso», ricorda l’assistente sociale ai suoi colleghi. Nel frattempo spiega di aver chiesto alla banca gli estratti conto perché l’uomo non voleva permetterle di visionare la sua situazione finanziaria. Gli estratti conto mostrano come l’uomo ha dilapidato tutto il suo patrimonio. In media ha trasferito all’estero 2’700 franchi al mese. L’assistente sociale è stata anche in grado di scoprire che l’uomo ha già pronto altri due trasferimenti.

“Cosa ne pensate?” chiede l’assistente sociale.

Il presidente dell’APMA riassume la questione in una domanda: «Abbiamo l’obbligo di tutela?» I collaboratori si guardano pensosi e riflettono.

«Non è vietato regalare il proprio patrimonio e vivere al di sopra dei propri mezzi», afferma la giurista.

L’ assistente sociale sottolinea che, secondo i suoi parenti, l’uomo è socialmente isolato perché non può più permettersi viaggi o pranzi o cene nei ristoranti.

Infine i collaboratori concordano di invitare ancora una volta l’uomo per una conversazione finale per mostrargli tutti i pericoli. «Una misura di più ampia portata non sarebbe né proporzionata né in linea con il principio di sussidiarietà», afferma Hildebrand in “legalese”. Nel senso che, sebbene la situazione sia grave, lo Stato non può intervenire nella libertà di decisione di quest’ uomo attraverso una misura di applicazione della legge sulla protezione degli adulti.

«Se i membri della tua famiglia fossero animali…?»

Dopo la riunione, accompagniamo la psicologa nel suo studio sotto il tetto. Metà della stanza luminosa è occupata da una scrivania con computer, l’altra metà è riempita di giocattoli e mobili per bambini. «È qui che faccio le audizioni dei bambini», spiega la collaboratrice che è stata anche psicologa scolastica. Ciò significa che i bambini possono esprimere le loro opinioni e desideri che saranno presi in considerazione per quanto possibile.

una bambina con i genitori su una spiaggia
Le costellazioni familiari sono a volte più complesse del classico schema madre, padre e figli. Oltre a un patrigno, un fratellastro o una sorella adottiva ci sono forse anche dei genitori affidatari o una nonna. Andreas Gebert/DPA

La psicologa ci mostra una mensola con grandi figure di legno. «Con le figure i bambini possono spiegare la costellazione famigliare». Spesso non si tratta semplicemente di madre, padre e figli. La psicologa chiede anche ai bambini: «Se i tuoi famigliari fossero animali, chi sarebbe quale animale?» Con l’aiuto degli animali, i bambini iniziano a raccontare e descrivono idealmente le caratteristiche e i ruoli dei membri della famiglia. Molti casi trattati dall’APMA sono controversie sui diritti di visita dei genitori separati.

Al contrario, i casi di abuso sessuale sono molto rari. «Statisticamente, non è credibile. Purtroppo, dobbiamo supporre che non veniamo a conoscenza della stragrande maggioranza dei casi», dice la psicologa. Il suo tono è triste e rassegnato allo stesso tempo. Ha evidentemente imparato a convivere con ciò che non si può cambiare.

«Molti psicologi hanno abbandonato l’APMA», confida la psicologa parlando della fase iniziale dell’APMA in Svizzera. «Gli psicologi vogliono essere empatici», spiega la donna. «Ma all’APMA devi essere in grado di sopportare il fatto che spesso non c’ è molto da fare». Si tratta più che altro di limitare i danni.

Insulti ai membri delle autorità

Soprattutto da quando la copertura mediatica è negativa, non è sempre facile lavorare all’APMA. I collaboratori non sono solo insultati dai diretti interessati. Secondo una collaboratrice dell’APMA di Gossau, anche nel proprio ambiente c’è spesso una mancanza di comprensione.

Leggete qui un riassunto della copertura mediatica negativa delle APMA

Il presidente dell’APMA di Thun – dove swissinfo ha dato anche uno sguardo – ci dice che al culmine della copertura mediatica negativa, le persone erano molto insicure e si sono rifiutate di parlare. «La gente in parte pensava che l’APMA fosse un’organizzazione criminale».

In entrambe le autorità – a Gossau nel canton San Gallo e a Thun nel canton Berna – diversi dipendenti riconoscono le stesse carenze: all’inizio, c’era davvero troppo lavoro per la ancora giovane autorità e soprattutto non si è saputo comunicare a sufficienza. Tuttavia, entrambi i presidenti sono ottimisti sul fatto che la maggior parte delle autorità sarà in grado nel tempo di trovare una professionalità ed eliminare così questa immagine negativa.

Occorre anche dire, e diversi collaboratori di entrambe le autorità lo confermano, che le differenze regionali in Svizzera sono piuttosto ampie. Va anche aggiunto che le due autorità, aperte alle visite dei media, sono diventate moderne e gestite in modo professionale.

È già tardo pomeriggio quando il presidente dell’APMA di Gossau bussa alla porta per congedarsi, dato che ha ancora un appuntamento fuori sede. Un fatto non raro: l’APMA effettua spesso visite domiciliari, si reca dai pazienti nelle cliniche psichiatriche o nelle case di riposo o si fa un’idea di un appartamento fatiscente. Il lavoro di un membro dell’APMA è forse attualmente uno dei più esposti in Svizzera, ma è anche uno dei più variegati.

Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA)

In passato, in particolare nella Svizzera tedesca, il consiglio comunale fungeva anche da autorità di tutela. Questo ha spesso portato a decisioni dilettantistiche. Le autorità professionali sono state quindi introdotte in tutta la Svizzera nel 2013, ovvero L’Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA). Le nuove autorità sono politicamente indipendenti e interdisciplinari, cioè sono costituite da giuristi, assistenti sociali, psicologi e, in alcuni casi, anche da medici o educatori.

La nuova autorità è stata screditata nella Svizzera tedesca a causa di notizie negative sui media. Numerose interpellanze politicheCollegamento esterno hanno richiesto maggiore trasparenzaCollegamento esterno, maggiori garanzie giuridicheCollegamento esterno e più diritti di partecipazione per i famigliari.Collegamento esterno Nel canton Svitto, un’iniziativa popolare che voleva restituire la tutela ai comuni è stata respinta per pochi voti. Attualmente è prevista un’iniziativa popolareCollegamento esterno a livello nazionale che vuole dare la priorità ai famigliari rispetto ai rappresentanti delle autorità.

Traduzione dal tedesco di Riccardo Franciolli

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