La Svizzera perde il primato di paese più felice del mondo
La Danimarca scalza la Confederazione dal primo posto della classifica del World Happiness Report, presentato mercoledì a Roma, nell’ambito della Giornata internazionale della felicità, celebrata dall’ONU ogni 20 marzo.
Lo studio, realizzato dal programma Rete di soluzioni per lo sviluppo sostenibileCollegamento esterno dell’ONU, analizza la condizione di 157 paesi, considerando 38 indicatori, che vanno dal sistema politico al grado di corruzione nella società, dall’istruzione al sistema sanitario. La novità di questo quarto rapporto (gli altri sono stati pubblicati nel 2012, 2013 e 2015) è che misura e tiene in considerazione anche le conseguenze della disuguaglianza nella distribuzione del benessere.
Dai dati, che abbracciano il biennio 2013-2015, emerge ancora una volta una sorta di partita a quattro tra Danimarca, Islanda, Norvegia e Svizzera, che figurano permanentemente ai posti alti della classifica. Quest’anno, però, la Danimarca (terza un anno fa) è riuscita a scalzare la Confederazione dal gradino più alto del podio. La Svizzera giunge seconda, seguita dagli altri due paesi nordici.
Con l’eccezione di Australia, Nuova Zelanda e Canada, tutti gli Stati nella top ten si trovano in Europa.
Il flusso di migranti che sta raggiungendo il Vecchio Continente dalla scorsa estate non ha alterato la percezione della felicità, così come gli attentati terroristici: la Francia è al 32° posto (nel 2015 era al 29°), l’Austria avanza di una posizione e si attesta alla 12°, mentre è ancora più grande il balzo in avanti della Germania, dal 26° al 16° posto. L’Italia, dal canto suo, si conferma alla 50° posizione.
Se si fa affidamento unicamente ai fattori presi in considerazione nel rapporto, l’Africa subsahariana rimane invece di gran lunga la regione più infelice, con otto paesi tra gli ultimi dieci e il Burundi a chiudere la classifica, preceduto dalla Siria.
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