Molte questioni aperte dopo i due incidenti aerei in Svizzera
Continuano le indagini sui due incidenti aerei che sabato a distanza di poche ore sono costati la vita a 24 persone. È stata una delle giornate più funeste nella storia dell'aviazione civile svizzera: nel primo schianto è perita un'intera famiglia di 4 persone, nel secondo sono morte 20 persone.
Il sinistro con il bilancio più pesante si è verificato sabato 4 agosto poco prima delle 17:00 sulle pendici occidentali del Piz Segnas, una vetta di 3’099 metri a cavallo tra i cantoni di Glarona e dei Grigioni. Uno storico trimotore Ju-52 della JU-AirCollegamento esterno si è schiantato in territorio grigionese, sopra a Flims, in una zona a circa 2’540 metri di altitudine.
A bordo dell’apparecchio c’erano 17 passeggeri e tre membri dell’equipaggio (due piloti e una hostess). Sul luogo dell’incidente è stato rapidamente dispiegato un ampio dispositivo di salvataggio. L’intervento dei soccorritori è però stato vano: nessuno è sopravvissuto all’impatto, ha annunciato domenica in una conferenza stampa a Flims, la polizia cantonale dei Grigioni.
Le vittime sono 11 uomini e 9 donne di età compresa tra i 42 e gli 84 anni. Si tratta di otto coppie e altre quattro persone: 17 svizzeri e una coppia di austriaci con il figlio. Il recupero dei corpi è ancora in corso e la loro identificazione richiederà giorni, ha precisato il responsabile dell’intervento di soccorso Andreas Tobler.
#BundespräsidentCHCollegamento esterno Alain Berset zu den Flugzeugabstürzen in Graubünden und Nidwalden pic.twitter.com/oOwJYP4D5pCollegamento esterno
— André Simonazzi (@BR_Sprecher) 5 agosto 2018Collegamento esterno
Una famiglia annientata
Circa sette ore prima del crash dello Ju-52, un altro schianto aereo ha annientato un’intera famiglia – padre, madre e due figli minorenni – in territorio di Hergiswil, nel cantone di Nidwaldo.
Il monomotore da cinque posti Socata TB-10 a bordo del quale viaggiavano era decollato alle 09:30 dall’aerodromo di Kägiswil, frazione di Sarnen, nel cantone di Obwaldo, ed era diretto in Francia. Una ventina di minuti dopo è avvenuto il crash, in una zona boscosa difficilmente accessibile.
L’incidente ha provocato un incendio: prima di poter intervenire è stato quindi necessario spegnere le fiamme con un elicottero. I soccorritori giunti poi sul posto hanno trovato il rottame del velivolo completamente carbonizzato, con le quattro vittime.
Inchieste in corso
Per elucidare quanto successo in entrambi gli incidenti si è attivato il Ministero pubblico della Confederazione, che lavora in collaborazione con Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) nonché con le procure e le polizie dei due cantoni interessati.
Se la dinamica dello schianto dello Ju 52 non è ancora chiara, l’analisi del luogo dell’incidente consente di trarre qualche prima conclusione: “L’aereo è precipitato al suolo quasi verticalmente e a velocità relativamente elevata”, ha dichiarato nella conferenza stampa a Flims Daniel Knecht, del SISI.
La causa del sinistro, tuttavia, deve ancora essere determinata: il SISI ritiene, sulla base delle prime informazioni, che non vi sia stata una collisione con un altro aeromobile o un cavo. “Non vi è stata alcuna interferenza esterna”, ha precisato Knecht.
Il velivolo non avrebbe perso componenti prima dell’incidente, tuttavia “nulla è da escludere”, ha ribadito l’esperto, sottolineando che il SISI sta indagando in tutte le direzioni, anche per chiarire se le alte temperature o la situazione meteorologica abbiano avuto un ruolo importante.
L’aria calda può influire sulla prestazione dei motori e quindi sulla quota operativa, ma questo scompenso può essere gestito – per esempio diminuendo il peso – e non può perciò essere considerato la causa principale di un crash, ha spiegato lo specialista
Le indagini sono tuttavia complesse, poiché il vecchio aeromobile non è dotato di dispositivi di registrazione resistenti agli urti: niente scatola nera quindi.
Daniel Knecht ha puntualizzato che non vi è fondamentalmente alcuna correlazione fra l’anzianità di un aereo e la sua sicurezza in volo. “Anche gli aeromobili più vecchi possono essere utilizzati in condizioni di sicurezza se sottoposti a una buona manutenzione”, ha dichiarato.
Secondo JU-Air, l’apparecchio veniva sottoposto a controlli ogni 35 ore di volo. Lo Ju-52 HB-HOT era passato sotto la lente dei meccanici l’ultima volta alla fine di luglio ed era stato sottoposto all’ultima revisione annuale lo scorso inverno.
Una gita di piacere conclusasi in catastrofe
Soprannominato “Tante Ju” (zia Ju), il velivolo costruito nel 1939 apparteneva alla JU-Air, un’associazione che propone voli panoramici con i celebri aerei che per anni furono la colonna portante dell’aeronautica elvetica e, ancora prima, della Luftwaffe tedesca. In una nota in cui esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime, la JU-Air ha annunciato di avere immediatamente sospeso le operazioni di volo fino a nuovo avviso.
Lo Ju-52 HB-HOT era decollato venerdì 3 agosto dall’aerodromo di Dübendorf, nel cantone di Zurigo, in direzione di Magadino, presso Locarno, per una gita di due giorni, che comprendeva vari mezzi di trasporto, tra il Ticino e l’Italia. Il ritorno era programmato per sabato pomeriggio, con atterraggio a Dübendorf attorno alle 17:00, ma si è tragicamente concluso una decina di minuti prima nei Grigioni.
In questo video del sito RSI News, lo Ju-52 è filmato mentre decolla dalla pista dell’aerodromo di Locarno-Magadino:
Il passaggio dell’apparecchio nei cieli sopra il Ticino e sopra le Alpi è tra l’altro testimoniato anche da diverse foto scattate da lettori di siti di informazione online.
Un pezzo di storia
Lo Ju 52 è un aereo da trasporto tedesco costruito negli anni ’30 del secolo scorso dalla Junkers, di uso sia civile che militare, in alcuni casi anche come bombardiere. Fu fra l’altro protagonista del ponte aereo organizzato nell’inverno 1942/1943 per venire in soccorso alla Sesta armata nazista accerchiata a Stalingrado.
L’aeronautica militare elvetica acquistò tre Ju 52 nel 1939 e per oltre 40 anni li usò come velivoli da trasporto: vennero abbandonati dall’esercito svizzero solo nel 1981. Da allora i tre apparecchi – che hanno le matricole HB-HOS, HB-HOP e HB-HOT – vengono usati per voli panoramici.
La più grave sciagura da 17 anni
La sciagura aerea avvenuta il sul Piz Segnas è la più grave dal 2001 in Svizzera. Ecco una cronologia storica degli incidenti con i più pesanti bilanci di vittime:
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