In Svizzera si può (ancora) sfamare una famiglia con un solo stipendio?
Un tempo era la normalità che un uomo mantenesse tutta la famiglia con il suo solo stipendio. Oggi anche la maggior parte delle madri svolge un'attività lucrativa. Perché lo desiderano o perché devono?
Le famiglie che fanno capo a un unico salario dal 1992 sono in netto calo in Svizzera, secondo le cifre dell’Ufficio federale di statistica (USTCollegamento esterno). Nella maggior parte delle famiglie oggi il padre lavora a tempo pieno e la madre a tempo parziale.
Ciò significa che in Svizzera non è più possibile sfamare una famiglia con un solo stipendio? Lo chiediamo a chi se ne intende, perché come consulente di bilancio ha una buona visione della situazione finanziaria degli svizzeri: Andrea Schmid-Fischer, presidente dell’organizzazione di categoria Budget consigli SvizzeraCollegamento esterno.
swissinfo.ch: Secondo i miei calcoli, a Zurigo è possibile mantenere una famiglia con il salario mediano zurighese di 7820 franchi lordi, ma non con quello dei salariati senza diploma, che è di 4600 franchi lordi. Concorda?
Andrea Schmid-Fischer: Sì, sulla base della mia esperienza nella consulenza in materia di budget, farei la stessa valutazione. Purtroppo, in Svizzera ci sono molte persone che non raggiungono il salario mediano di Zurigo di 7820 franchi. Ad esempio, guadagnano 6000 franchi netti e hanno due figli. Allora il bilancio diventa ristretto.
swissinfo.ch: Si può quindi affermare che è un problema per le famiglie di tutto il ceto inferiore fino alla classe media vivere con un solo stipendio?
A.S-F.: Per la classe media inferiore e i genitori single, è un rischio di povertà. Per i lavoratori poveri (working poor), la situazione si aggrava in modo massiccio. La classe media deve semmai adeguare al ribasso il tenore di vita. Può essere doloroso, ma non è esistenziale. Ritengo preoccupante che, poiché viviamo in una società benestante, siamo esposti a un’incredibile marea di pubblicità e che gli istituti di credito hanno il coraggio di collegare la creazione di una famiglia con un prestito per un’auto o una stanza per bambini.
Il salario mediano mensile in SvizzeraCollegamento esterno è di 6502 franchi lordi. Quello degli uomini ammonta a 6830 franchi, quello delle donne a 6011 franchi. Anche il luogo è decisivo: mentre il salario mediano nel cantone del GiuraCollegamento esterno è di 5397 franchi lordi al mese, nella città di ZurigoCollegamento esterno è di 7820 franchi lordi. I lavoratori senza formazione guadagnano in media solo circa 4600 franchi lordi a Zurigo.
Nella città di Zurigo, il salario mediano è certamente molto più alto che nel cantone del Giura, ma a Zurigo in media si pagano 2000 franchi per un appartamento di quattro locali (esclusi i costi accessori), mentre l’affitto medio nel Giura per un appartamento delle stesse dimensioni è di 1036 franchi. Anche gli assegni per i figli sono un po’ più elevati nel cantone del Giura.
Per la stragrande maggioranza delle persone che oggi hanno più di 80 anni, una cosa era chiara fin da giovani: se voglio mettere su famiglia, devo mettermi nella migliore posizione possibile dal punto di vista professionale e risparmiare fin dall’inizio, in modo da poter affrontare in seguito acquisti e costi imprevedibili. In molte famiglie, indebitarsi per quelle spese era un tabù assoluto.
La mia esperienza è che oggi una parte considerevole della popolazione spreca l’occasione di premunirsi, accumulando risparmi nella fase della vita senza figli. Lo considerano addirittura borghese o, a causa dei tassi di interesse negativi, inutile. Le giovani coppie spendono tutto il loro reddito, magari hanno due auto e un bell’appartamento. Questo stile di vita ha come conseguenza un enorme calo del tenore di vita quando si fonda una famiglia.
Se invece una coppia ha un tenore di vita che consente di risparmiare una quota fissa, si troverà in una posizione di partenza completamente diversa. Disporrà poi di riserve per la fase neonatale e potrà permettersi di occuparsi dei bambini in parte o completamente da sola. In ogni caso temporaneamente.
swissinfo.ch: Quindi dobbiamo lavorare in due perché vogliamo un tenore di vita elevato come in passato?
A.S-F.: Questo dipende dai redditi e dalle aspettative personali in ogni singolo caso. Ma già oggi il benessere relativo in Svizzera è accessibile a una parte molto più ampia della popolazione. Per i miei genitori, ad esempio, che ora hanno più di 80 anni, gli arrosti della domenica erano il momento clou della settimana, mentre per il resto della settimana vivevano prevalentemente senza carne.
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Oggi c’è una generazione di genitori abituati ad avere tutto a disposizione ogni giorno. Non si tratta di questioni o di minacce esistenziali, bensì di sentimenti soggettivi.
swissinfo.ch: La questione è dunque quale tenore di vita è ormai considerato come “normale” nella società? Ad esempio, quando ci si sente a disagio se non si possono offrire ai bambini hobby o viaggi?
A.S-F.: Chi si confronta con chi ha di più, di solito vive meno felicemente di chi si concentra su ciò che è giusto per lui, ciò che ha un senso a lungo termine e corrisponde anche al proprio reddito. Grazie al dibattito sulla sostenibilità, uno stile di vita un po’ più semplice potrebbe forse tornare ad essere chic.
swissinfo.ch: Esiste un effetto soglia? Non è meno vantaggioso per una famiglia che entrambi i genitori lavorino, se poi superano una certa soglia di reddito e perdono così dei sussidi per l’alloggio, la custodia dei bambini e i premi dell’assicurazione sanitaria, e sono inoltre penalizzati dalla tassazione progressiva?
A.S-F.: Sì, esiste sicuramente. Il punto esatto di questa soglia deve essere determinato in ogni singolo caso. Penso che sia importante considerare non solo il beneficio materiale a breve termine. Eventualmente, vale la pena di accettare zero guadagni o addirittura costi aggiuntivi per una fase della vita e di considerare l’esercizio della professione sotto altri aspetti. Si tratta di prestazioni a lungo termine per quanto concerne le assicurazioni sociali, la previdenza pensionistica, le opportunità di sviluppo della carriera e l’equilibrio tra vita professionale e vita privata. C’è ancora un lungo periodo di lavoro dopo i figli. Chi non ha perso completamente il contatto con la propria carriera ha più probabilità di trovare un lavoro che corrisponda alle proprie capacità e quindi garantisca un alto livello di soddisfazione.
swissinfo.ch: Una famiglia a Ginevra o a Zurigo potrebbe essere costretta a guadagnare più di un reddito semplicemente a causa degli alti affitti. Che ruolo ha il luogo di residenza?
A.S-F.: Il luogo di residenza naturalmente ha un ruolo importante. Per quanto riguarda il costo generale della vita, la pressione fiscale – ci sono grandi differenze – ma anche in termini di sostegno statale. Ci sono comuni che hanno crediti per la custodia dei bambini in strutture esterne, altri no. Vale quindi la pena di fare un esame completo. Affitto, imposte, crediti per la custodia dei bambini, pranzi, contributi all’associazione professionale, costi per la formazione continua, così come per la mobilità – cioè il costo per recarsi al lavoro – sono fattori decisivi.
swissinfo.ch: In altri Paesi è normale che entrambi i genitori debbano lavorare. Perché in Svizzera è considerato ideale poter vivere con un solo reddito?
A.S-F.: Penso che derivi da una vecchia concezione dei ruoli di prima del 1988, quando gli uomini erano obbligati per legge a portare a casa un salario per mantenere la famiglia. L’intera economia si era adattata a questo. Per quanto riguarda la morte o il divorzio, e naturalmente per altri motivi, non ha senso rimanere in questo modello. Ma capisco i genitori che amano avere tempo per i loro figli e vogliono ridurre il carico di lavoro. Ma secondo me, una classica divisione dei ruoli – poco importa che sia la donna o l’uomo a rinunciare al lavoro – per ragioni puramente esistenziali, non è saggia.
swissinfo.ch: Perché così si è totalmente dipendenti dal proprio partner?
A.S-F.: L’indipendenza dal o dalla partner non esiste in nessun modello. Entrambi sono sempre dipendenti l’uno dall’altro. Tuttavia, la vita lavorativa quotidiana mostra che il periodo in cui qualcuno può prendersi una pausa completa e poi riprendere l’attività professionale è diventato sempre più breve. Ci sono stati momenti in cui una donna a 50 anni poteva tornare al lavoro senza problemi, anche se non lo faceva da 20 anni. Questo periodo si è continuamente accorciato. Oggi, se ci si prende una pausa di più di quattro anni, le cose si complicano.
swissinfo.ch: Quindi la pressione finanziaria per tornare rapidamente al lavoro non è completamente negativa?
A.S-F.: L’attività professionale può anche permettere un grande equilibrio con il lavoro familiare e arricchire la partnership. Occorrono semplicemente dei datori di lavoro comprensivi, che sanno che i bambini possono ammalarsi e che l’asilo nido non è aperto 24 ore su 24. Conciliare le esigenze dei bambini e la vita lavorativa, resta una sfida organizzativa.
(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)
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