I 100 anni della Rivoluzione russa commemorati anche in Svizzera
Diverse mostre, tra cui una grande esposizione al Museo nazionale svizzero, sono consacrate quest’anno al 100esimo anniversario della Rivoluzione russa. Un’occasione per ricordare i complessi rapporti che hanno legato nell’ultimo secolo i due paesi. Qui di seguito vi proponiamo 5 fatti poco conosciuti dei legami storici tra Svizzera e Russia.
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Nato nel 1969, di Mosca, dopo due anni di servizio militare ha studiato storia e sociologia all'Università di Mosca e ha poi svolto un dottorato sul tema della politica estera tedesca durante l'epoca di Gustav Stresemann. Ha lavorato come diplomatico in Germania e Svizzera per quasi 11 anni. È traduttore, interprete e scrittore, parla tedesco e inglese ed è responsabile della redazione russofona di swissinfo.ch dal 2012.
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La vecchia Confederazione – mosaico di 13 cantoni, alleati, baliaggi comuni e altri territori soggetti – scompare con l’invasione francese del 1798. La Svizzera diventa allora una repubblica «una e indivisibile» sul modello francese, in cui i cantoni non sono altro che semplici prefetture. Poiché la situazione politica rimane tesa, Napoleone impone la sua mediazione…
Già nel 1667, Ginevra e lo zar Ivan V hanno allacciato le prime relazioni ufficiali, con l’invio di rispettivi rappresentanti presso la Cancelleria di Mosca e la Repubblica ginevrina. Secondo Michail Schischkin, autore dell’opera “Die russische Schweiz” (La Svizzera russa), a quei tempi l’aristocrazia russa si interessava in particolare all’Accademia di Ginevra, che godeva di un’ottima reputazione. Un interesse legato “ai costumi severi imposti nella città di Calvino, all’alto livello di conoscenze dei docenti e alla chiarezza della lingua”.
2. Lo zar Alessandro I dona 100’000 rubli alla Svizzera
All’inizio del 19esimo secolo lo zar Alessandro I ha donato 100’000 rubli alla Svizzera per aiutare la popolazione a superare una carestia. In base allo storico turgoviese Rolf Soland, il denaro venne ripartito tra alcuni Cantoni orientali nel 1817. La somma maggiore, 66’000 rubli, venne versata al Canton Glarona per finanziare la bonifica di zone paludose e sostenere la popolazione più povera. Appenzello esterno e Appenzello interno ricevettero ciascuno 16’000 rubli, San Gallo 14’000 e Turgovia 4’000 rubli.
All’inizio della Seconda Guerra mondiale, nel settembre 1939, la Svizzera si trovò di fronte ad un contesto difficile non solo a livello politico, ma anche economico. Per garantire la sussistenza alimentare del paese, il governo tentò di rafforzare le relazioni commerciali e lo scambio di merci con l’Unione sovietica. La Svizzera intendeva esportare macchinari, per ricevere in cambio derrate alimentari.
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Zimmerwald, culla della rivoluzione russa
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L’elenco di eventi per commemorare il centenarioCollegamento esterno della conferenza di Zimmerwald è impressionante: una mostra al museo regionale SchwarzwasserCollegamento esterno, a Schwarzenburg nel cantone di Berna, una serie di conferenze presso la Biblioteca svizzera sull’Europa orientale dell’università di Berna, la pubblicazione alle edizioni Chronos del libro “Zimmerwald e KientalCollegamento esterno“, degli storici Julia Richers…
Mosca cercava invece un sostegno tecnico per sviluppare la sua industria orologiera. Un accordo in tal senso, entrato in vigore il 1° marzo 1941, venne congelato pochi mesi dopo in seguito all’inizio del conflitto tra la Germania e l’Unione sovietica.
4. La Svizzera come rifugio per personalità russe perseguitate
Grazie anche alla sua neutralità, la Svizzera attira da molto tempo personalità del mondo politico, economico e culturale della Russia, perseguitate dalle autorità. Tra i più noti, Vladimir Lenin trovò rifugio a Zurigo nel 1916-17 e Aleksandr Solženicyn visse nel 1974-76 nel Canton Zurigo. In tempi più recenti la Svizzera accolse anche l’ex oligarca Michail Khodorkowski, caduto in disgrazia a Mosca.
5. Prima visita ufficiale di un capo dello Stato russo in Svizzera
Nel 2009 l’ex presidente russo Dmitri Medwedew ha compiuto una visita ufficiale di due giorni in Svizzera. Era la prima volta che un capo del governo o dello Stato russo veniva in veste ufficiale in Svizzera. Tra gli obbiettivi del suo viaggio a Berna vi era quello di ottenere il sostegno del governo svizzero per la creazione di una piattaforma di cooperazione a livello di politica e di sicurezza, che avrebbe dovuto riunire tutti i paesi europei.
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La gratitudine di Khodorkovsky per la Svizzera
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«Sono riconoscente alla Svizzera siccome è il primo paese in cui l’affare Yukos è stato studiato in dettaglio dalle istanze giuridiche. Queste, al livello più alto, hanno dichiarato che si tratta di una questione politica», ha affermato domenica Mikhail Khodorkovsky, rispondendo a una domanda di swissinfo.ch durante una conferenza stampa a Berlino. In particolare, l’ex…
L’iniziativa per la responsabilità ambientale vuole che l’economia svizzera rispetti i limiti planetari. Un passo necessario o la prosperità della Confederazione ne risentirebbe troppo?
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Il CIO accusato di inginocchiarsi davanti alla Russia di Putin
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La prova di doping di Stato “non è sufficiente per escludere un paese dalle Olimpiadi”, sottolinea con amarezza l’editorialista di Tages Anzeiger e Der Bund, riferendosi alla decisione presa domenica dal Comitato internazionale olimpico (CIO), che ha rifiutato di escludere in blocco la delegazione russa dai Giochi di Rio. I due quotidiani non esitano a…
«La Svizzera è una meta privilegiata per i russi corrotti»
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In un’intervista per iscritto con swissinfo.ch prima dello scandalo dei Panama Papers, Naval’nyj ha sottolineato che l’interesse della Svizzera a denaro di dubbia provenienza non può essere ignorato. Alla luce delle nuove rivelazioni, le sue dichiarazioni appaiono di scottante attualità. swissinfo.ch: In Svizzera le tradizioni di democrazia diretta sono molto radicate. Cosa significa per lei…
Sanzioni UE-Russia: posizione svizzera controversa
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Mentre gli Stati membri dell’Unione europea (UE) – al più tardi dallo schianto in Ucraina del velivolo della Malaysia Airlines, probabilmente abbattuto da un missile – si sono mostrati uniti e hanno deciso una terza fase di sanzioni contro la Russia, le autorità elvetiche vogliono mantenere la loro posizione neutrale e non aderire all’azione di…
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Equidistanza e offerta di “buoni uffici”: la filosofia della Svizzera, che vuole adoperarsi per risolvere in modo pacifico il conflitto russo-ucraino, non cambia. Si tratta di una filosofia tradizionalmente privilegiata da Berna nei conflitti internazionali. Inoltre ora la Svizzera fa valere l’imperativo di restare neutrale con il fatto che presiede l’Organizzazione per la sicurezza e…
Svizzera-Russia, un bicentenario malgrado la crisi ucraina
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Svizzera-Russia: le celebrazioni del 2014 si svolgono sullo sfondo della crisi ucraina, ciò che lascia poco spazio alle effusioni.
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