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“Il virus non conosce confini nazionali”

Carabineri im Vatikan.
Persino la Piazza San Pietro in Vaticano è stata bloccata, per contenere i contagi da coronavirus. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved.

Come vivono l'esperienza di un intero Paese dichiarato "zona protetta" gli svizzeri in Italia? Ce ne parlano la ventinovenne Angela Katsikantamis, presidente dell'Unione Giovani Svizzeri (UGS), e dei lettori di swissinfo.ch.

“Mi attengo serenamente alle misure imposte dal governo”, dice la ventinovenne. Ma Angela Katsikantamis, che in questi giorni si trova in Italia, non è convinta della situazione in Ticino, dove vive la sua famiglia.

“Spero che la Svizzera segua al più presto l’esempio degli stati con una situazione simile alla sua”. Ad esempio procedendo con la chiusura delle scuole.

La presidente dell’UGSCollegamento esterno, molto attiva nella comunità degli svizzeri all’estero, aggiunge che del resto “il coronavirus non conosce confini nazionali” e si auspica un coordinamento normativo rapido ed efficiente tra gli stati in una situazione di emergenza globale come questa. Facilitare la coordinazione a livello normativo tra i due paesi, anche in situazioni come queste è, del resto, uno dei suoi obbiettivi sia in qualità di avvocato che come presidente dell’UGS.  

E riguardo ad alcune polemiche circa le misure troppe restrittive aggiunge. “Si dovrebbe restare a casa per rispetto della società”.

una giovane donna con in mano un microfono.
Angela Katsikantamis è la presidente dell’Unione Giovani Svizzeri in Italia. ZVG

Congresso ed eventi cancellati

“Poiché il congresso del Collegamento Svizzero previsto in maggio è rimandato, per la prima volta terremo il nostro congresso online.”
Angela Katsikantamis, presidente UGS

L’UGS ha cancellato tutti gli eventi in programma: l’incontro con i giovani connazionali a Roma, il weekend sciistico e le riunioni di coordinamento. Ma i giovani svizzeri all’estero fanno di necessità virtù. “Poiché il congresso del Collegamento Svizzero in ItaliaCollegamento esterno previsto in maggio è rimandato, per la prima volta terremo il nostro congresso online”.

Non è la prima volta che l’UGS ha a che fare con eventi di emergenza del genere. “Quattro mesi fa a causa degli allagamenti di Venezia abbiamo dovuto riorganizzare interamente un Congresso di tre giorni con oltre 160 persone in 24 ore a Mestre”.

Angela Katsikantamis aggiunge che “questa volta ci stiamo trovando davanti a una sfida ancora più grande, ma abbiamo colto l’occasione per proporre qualcosa di totalmente innovativo”.

L’obiettivo? “Riuscire a creare un momento di formazione, aggregazione e divertimento da remoto”. Ma non è l’unica direzione nel quale Angela Katsikantamis e il comitato dell’UGS si stanno muovendo: presto partirà infatti una raccolta fondi per la Croce Rossa da parte del gruppo.

La situazione viene presa sul serio

Angela Katsikantamis coltiva intensamente i suoi contatti sociali. “Organizzo spesso cene o incontri con gli amici”, dice. Ora tutto questo non è più possibile “dal vivo”. Aggiunge però che “alcuni già si stanno organizzando via Skype”. Altri suoi amici sono perfino contenti di poter stare a casa, senza dover cercare una scusa, dice divertita.

“Come la maggior parte delle persone, all’inizio ho sottovalutato questo virus e non l’ho preso sul serio”, confessa. Nel frattempo, come le persone che la circondano, ha cambiato atteggiamento. Si tiene a distanza, si disinfetta le mani ed evita i saluti con il contatto fisico. “Tutti dovrebbero farlo”.

Gli Svizzeri all’estero sopportano con compostezza

Numerosi svizzeri in Italia hanno scritto a swissinfo.ch per descrivere le condizioni in cui si trovano attualmente. La maggior parte di loro non cerca di ribellarsi al proprio “destino” e sta cercando di trarne il meglio.

Ad esempio, Esther Thomann di Levico Terme in provincia di Trento scrive: “Qui va tutto bene, anche se non siamo più completamente liberi. Vuol dire che ce ne staremo a casa”. Susan von Arx, che vive in Piemonte da 17 anni, racconta: “Siamo in ottima forma e dobbiamo mantenere su di giri nostra figlia, visto che le scuole rimarranno chiuse per almeno due settimane e mezzo”. La famiglia affitta case di vacanza nella regione e sta preparando normalmente la stagione. “Speriamo solo che tutto finisca al più tardi entro la fine di aprile. Dato che viviamo esclusivamente dei proventi di locazione, ci colpirebbe molto duramente”.

Secondo Susan von Arx, l’Italia è stata costretta ad adottare queste drastiche misure. “Fino all’altro ieri, i giovani e coloro che si sentono giovani di spirito – ossia quasi tutti – si sono preoccupati delle raccomandazioni”. Alba era piena come sempre il sabato a mezzanotte. “E chi si sentiva super intelligente partiva dalle aree di allerta rossa (Milano, Lombardia, ecc.) in direzione del sud Italia per tornare a casa dalla mamma o andare nella casa di villeggiatura al mare, con il rischio di diffondere il virus nel Sud”.

Una questione di solidarietà

Gli svizzeri in Italia fanno appello alla solidarietà collettiva. Ad esempio, Margrit Schlapfer scrive: “A causa dell’obbligo di dover rimanere in casa, non ci sono lezioni a scuola, non ci sono spettacoli teatrali e la maggior parte dei ristoranti e dei bar sono chiusi”. Nel suo paese di 10’000 abitanti tutto è vuoto e si vedono solo escursionisti solitari. Non c’è alcun contatto con altre persone. “Lentamente, il morale ne risente. Ma questo è l’unico modo con cui abbiamo una possibilità di superare il virus”, afferma.

Anita de Boni, del sud Italia, consiglia ai suoi compagni di sofferenza di guardare meno notiziari possibili alla televisione: “Parlano solo coronavirus”. De Boni assicura che lei e i suoi due figli non si sono ancora annoiati. “La cosa più importante ora è che tutti noi rimaniamo a casa per poter combattere questo brutto virus”.

Secondo l’Ufficio federale di statistica, alla fine del 2018 in Italia vivevano 49’644 cittadini svizzeri, di cui 9’753 sotto i 17 anni.

L’Unione Giovani Svizzeri (UGSCollegamento esterno) è stata fondata per dare voce ai giovani del Collegamento Svizzero.

La rete mira a dare ai giovani l’opportunità di scambiare opinioni e idee. Inoltre, l’UGS tiene aggiornata la comunità sulle informazioni che riguardano gli svizzeri in Italia e sugli avvenimenti di rilievo in Svizzera.

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(Traduzione dal tedesco)

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