Meno burocrazia per chi vuole cambiare sesso
Facilitare la procedura di cambiamento del sesso per le persone transgender e intersessuali: è l'obiettivo del progetto messo in consultazione giovedì dal governo svizzero. L'associazione Transgender Network Switzerland ritiene però che le modifiche proposte non miglioreranno la situazione.
In Svizzera, una persona che desidera modificare il suo sesso e il suo nome nel registro dello stato civile deve attualmente affrontare una procedura giuridica lunga e costosa. In futuro potrebbe invece bastare una dichiarazione fatta in presenza di un funzionario dell’ufficio di stato civile.
Grazie a questa modificaCollegamento esterno, il governo intende migliorare la situazione delle persone transgender e di quelle che presentano una variante dello sviluppo sessuale. Questo progetto concerne poche persone, ma per esse rappresenta molto, ha sottolineato giovedì la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga.
Scoprite la storia di Stefanie Stalder, contadina e transgender che vive nella campagna lucernese:
Altri sviluppi
Il difficile coming out dei transgender sul posto di lavoro
Dichiarazione all’ufficio di stato civile
Il nuovo articolo del Codice civile prevede che tutte le persone che hanno l’intima e costante convinzione di non appartenere al sesso iscritto nel registro dello stato civile potranno pretendere una modifica. Per questo basterà presentarsi di persona presso un funzionario dell’ufficio di stato civile.
In caso di dubbio, quest’ultimo potrà tuttavia condurre delle indagini complementari, esigendo ad esempio un certificato medico. Se i dubbi dovessero persistere, dovrà rifiutare di procedere alla modifica. Per i minori è necessario il consenso del rappresentante legale.
“I giovani conoscono la loro identità di genere ed è importante che lo Stato dia loro fiducia” Alecs Recher, TGNS
Critiche al progetto
L’associazione svizzera delle persone transgender, transessuali e transidentitarie (TGNSCollegamento esterno) critica il progetto, sostenendo che non rappresenta affatto un passo in avanti. “La procedura non si basa unicamente sull’autodeterminazione, come auspicheremmo, siccome prevede delle ricerche complementari in caso di dubbio”, denuncia Alecs Recher, giurista presso la TGNS.
Recher ritiene che si tratti semplicemente di un trasferimento di competenze: “Invece di dimostrare la propria identità di genere davanti a un tribunale, bisognerà continuare a dimostrarla, ma davanti a un altro organo dello Stato”.
Recher non crede ai possibili abusi in quest’ambito: “La persona che richiede un genere ufficiale che non corrisponde alla sua identità si confronterebbe con le stesse violenze e discriminazioni a cui sono sottoposte le persone transgender. Sarebbe assurdo”.
Citando il Belgio, la Danimarca, la Svezia, la Norvegia, l’Argentina e Malta, il giurista sottolinea poi che i Paesi che basano il cambiamento di sesso soltanto sull’autodeterminazione non hanno mai registrato casi di frode.
Nemmeno l’accordo parentale richiesto nel caso di minori piace a TGNS. “Oggi, i minori non hanno bisogno dell’accordo dei genitori. È una regressione. I giovani conoscono la loro identità di genere ed è importante che lo Stato dia loro fiducia”, afferma Alecs Recher.
Nessun terzo genere
Indipendentemente da questo progetto, il governo svizzero intende prolungare il termine previsto per annunciare il sesso del neonato all’ufficio di stato civile. Numerose soluzioni sono al vaglio. In seguito alla pressione sociale, è già capitato che dei bambini subissero delle operazioni irreversibili, senza necessità medica.
Il governo rinuncia all’introduzione di una terza opzione di genere all’ufficio di stato civile. È però disposto a redigere un rapporto sulla questione.
Alcune persone, come Milusch, incontrato/a da swissinfo.ch, rivendicano tuttavia il diritto di non scegliere, preferendo invece definirsi non binarie.
Altri sviluppi
«Il passaporto non dovrebbe specificare il sesso di una persona»
Traduzione dal francese di Luigi Jorio
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.