Un’offerta di svago tutta svizzera
In Svizzera la popolazione ha un rapporto molto profondo con i boschi che sono fonte di svago e di riposo. Una delle attività più diffuse sono i Percorsi vita. Nate alla fine degli anni '60, queste palestre all'aria aperta si sono poi diffuse in tutto il mondo.
D’estate circa il 13% della popolazione residente in Svizzera si reca nel bosco quasi quotidianamente per camminare o per praticare attività di vario genere. Le attività svolte nei boschi sono oltre 30 e la tendenza è in grande aumento.
Una di queste è costituita dai cosiddetti Percorsi vita. Si tratta di circuiti dotati di postazioni con attrezzature per esercizi da svolgere a passo spedito o correndo. In pratica, una sorta di ‘palestra all’aria aperta’ gratuita, accessibile 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. In Svizzera esistono circa 500 installazioni di questo genere di cui il 95-98% è ubicato in zone boschive.
Idea nata in Svizzera
È nel lontano 1968 che il primo Percorso vita vede la luce. L’iniziativa viene promossa dalla squadra ginnica maschile di Wollishofen, nei pressi di Zurigo. Il gruppo aveva iniziato ad allenarsi nel bosco utilizzando ostacoli naturali come tronchi, rami e ceppi.
Ma i forestali ripulivano regolarmente i boschi e il gruppetto si ritrovava così puntualmente senza i preziosi ‘attrezzi’. Uno di loro pensa allora di rivolgersi direttamente alle autorità proponendo di istituire un vero e proprio percorso dotato di attrezzi naturali e di estendere la possibilità di utilizzare il bosco per allenarsi anche ad altre persone.
E l’idea viene accolta: è stato trovato un importante sponsor, l’assicurazione VITA (oggi assicurazione Zurich), a cui i percorsi devono il nome, e un noto professore del Politecnico di Zurigo, Charly Schneiter, accompagna il progetto dal punto di vista scientifico.
Un vero e proprio boom
«L’assicurazione VITA ha manifestato sin dall’inizio l’interesse di sviluppare una serie di percorsi di questo tipo e non solo uno per i ragazzi di Wollishofen», spiega il responsabile del progetto Josef Bächler della Fondazione Percorsi vita istituita nel 1993.
L’esperimento, una novità a livello mondiale, avviato nella regione zurighese ha un successo enorme. «È stata come una palla di neve che si è trasformata in una valanga. Da Zurigo i Percorsi vita si sono diffusi in tutto il paese», afferma Bächler.
Ideati in un primo tempo per soddisfare le esigenze sportive dei più esperti, nel 1972 sono stati adattati anche alle famiglie e ai meno sportivi. E un anno dopo, nel 1973, a soli cinque anni dal lancio dell’iniziativa, è stato inaugurato il 100° Percorso vita.
È soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta che spuntano ovunque come funghi nei boschi svizzeri. Nel 1990 è stato aperto il 500° e oggi se ne contano esattamente 501.
Ma l’iniziativa ha suscitato interesse anche ai quattro angoli del globo: a livello mondiale, il numero di installazioni di questo tipo è stimato a 2500.
«Nei paesi limitrofi ce ne sono molti, soprattutto in Germania. Ma a volte ricevo anche richieste da paesi più lontani come il Sudafrica, il Canada, gli Stati Uniti o l’Australia. Spesso si tratta di svizzeri residenti all’estero che desiderano aprire un Percorso vita come quelli che conoscono dal loro paese d’origine. In questi casi la nostra fondazione offre il suo know-how su come costruire i percorsi. Inoltre vendiamo i cartelli che descrivono gli esercizi a prezzo di costo», spiega Bächler.
Un sistema federale
La Fondazione si occupa dello sviluppo e del coordinamento di tutti i circuiti svizzeri. Ma senza il sostegno di strutture locali come comuni, organizzazioni turistiche o associazioni private quali sci club, gruppi sportivi, ginnici, ecc., i percorsi non potrebbero essere mantenuti in vita.
Infatti, dopo la costruzione delle postazioni e la messa in funzione iniziale – in collaborazione con l’assicurazione Zurich tramite la fondazione Percorso vita – sono proprio questi organi locali ad occuparsi di manutenzione degli attrezzi, pulizia del bosco e controlli regolari.
«I costi annui ammontano a circa 1000-2000 franchi a seconda del luogo e della grandezza del percorso. Con questa somma è possibile rinnovare una o due postazioni e dare la manutenzione generale alla struttura», spiega Bächler.
Esercizi troppo ‘grintosi’
Il modello di successo Percorso vita ha però anche attraversato fasi critiche. Per esempio, gli è stato rinfacciato di contenere esercizi non molto salutari: «fino alla fine degli anni Ottanta, si facevano esercizi un po’ più ‘grintosi’, oggi invece si tende a favorire quelli con un impatto meno forte», sottolinea Bächler.
In 43 anni di storia, le strutture sono state rielaborate più volte: cambia il pubblico, cambiano le esigenze e, soprattutto, cambia lo stato della ricerca in materia di scienze dello sport.
«Per questo, dal 1998, lavoriamo in stretto contatto con l’Istituto federale di scienze dello sport di Macolin. I nostri percorsi sono perfettamente compatibili con i requisiti sportivi attuali. So di squadre di calcio professionali che si allenano sui Percorsi vita», ribadisce il responsabile della fondazione.
«Ma in generale gli esperti sia di medicina sportiva, sia di sicurezza, riservano praticamente solo parole di elogio per i Percorsi vita», aggiunge soddisfatto Bächler.
Futuro
«Stando agli studi effettuati dall’istituto Lamprecht & Stamm, circa il 10% della popolazione utilizza un Percorso vita. Forse è un calcolo un po’ troppo ottimistico, io ritengo comunque che la proporzione si aggiri attorno al 5-7%», afferma Bächler.
Bächler, che lavora per la Fondazione da 20 anni, non pensa che sia necessario ampliare l’offerta. «Gli attuali 500 percorsi sono sufficienti. Sono distribuiti in tutto il paese e chiunque ne ha uno nelle vicinanze».
Ci sono sempre più attività da svolgere nella natura, ma a Bächler non piace parlare di concorrenza. «Basta che le persone si muovano! Se qualcuno che non faceva nulla inizia un’attività, è un grande guadagno in ogni caso, anche se non si reca al Percorso vita!».
Attualmente, in Svizzera, esistono 501 Zurich Percorsi vita. Nella Svizzera italiana se ne contano 36. La somma della distanza di tutti i percorsi vita è di ben 1153,3 km, il dislivello di 29 770 m.
Nel 1998, l’assicurazione Zurich ha nuovamente assicurato il patrocinio delle oltre 500 installazioni presenti in Svizzera, a condizione che il modello venga però adeguato. Perciò i Percorsi vita sono stati ristrutturati in collaborazione con l’Istituto di scienze dello sport dell’Ufficio federale dello sport di Macolin tenendo conto delle ultime conoscenze nell’ambito sportivo e della promozione della salute.
Il Sistema Percorso vita consiste in un circuito con 15 tappe e una zona di riscaldamento di 400 m. Ogni stazione offre diverse possibilità per un totale di 43 esercizi. I cartelli con le indicazioni sono di diversi colori in base alla tipologia: giallo – esercizi per la mobilità e l’agilità, rosso – forza e blu – resistenza.
In altri paesi si contano 1500 Percorsi vita in Germania, 500 in Francia, 100 in Austria, 50-60 in Belgio e Olanda e circa 200 in Italia.
Una delle particolarità svizzere, è che quasi la totalità della popolazione ha un accesso praticamente immediato ai boschi. In base ai sondaggi della Communauté de travail pour la forêt (CLF), la popolazione necessita in media 19 minuti per recarsi in un bosco.
Per la frequenza dei boschi, vi sono tuttavia delle notevoli differenze a livello locale. In Svizzera, in estate si reca quotidianamente nei boschi il 13% delle persone, in inverno il 9%. Nella zona di Lugano è solamente il 2-3%.
Complessivamente, l’atteggiamento dei residenti svizzeri nei confronti dei boschi è simile a quello dei tedeschi: in Germania il 48% delle persone si reca nel bosco almeno una volta al mese, in Svizzera il 34% in estate e il 29% in inverno.
Le attività svolte per ordine di importanza sono: portare a spasso il cane, osservare la natura, equitazione, passeggiata, corsa, camminata, sport su installazioni, ciclismo, relax, giocare con i bambini, festeggiare, raccolta.
Fonte: Comunità di lavoro per le foreste (CLF)
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