“A Londra ho tutto a pochi passi da casa”
Studiare in una metropoli cosmopolita ti dà la possibilità di allacciare contatti con tutto il mondo. La 23enne svizzera all’estero Janina Kauz non poteva scegliere posto migliore di Londra per continuare gli studi di comunicazione interculturale.
swissinfo.ch: Perché ha lasciato la Svizzera?
Janina Kauz: Mi sono trasferita a Londra per motivi di studio. In Svizzera non c’è la possibilità di frequentare un corso di «Intercultural Communications in the Creative Industries». Lo studio è iniziato nel settembre dell’anno scorso e da allora vivo a Londra.
Le opinioni espresse in questo articolo, tra cui quelle riguardanti il paese ospitante e la sua politica, rispecchiano la visione della persona intervistata e non corrispondono necessariamente alla posizione di swissinfo.ch.
I primi tre mesi sono stati appassionanti ed emozionanti, ma anche faticosi. Nonostante Londra disti poco dalla Svizzera e non sia tanto diversa da una città elvetica, ci si deve comunque abituare alle tante novità e particolarità.
È una situazione a cui ci si adatta in fretta. Non è certo un viaggio senza ritorno. Probabilmente rientrerò in Svizzera quando avrò concluso gli studi.
swissinfo.ch: Dopo gli studi dove le piacerebbe lavorare e in quale ambito professionale?
J. K.: Al momento accarezzo l’idea di conseguire il dottorato dopo il master. In questo caso mi fermerei alcuni anni in più a Londra, prima di tornare in Svizzera.
Non so bene cosa farò dopo. Mi piacerebbe lavorare in ambito pubblicitario o televisivo, ma magari con gli anni cambierò idea.
swissinfo.ch: Dove vive con precisione? Ci può descrivere la sua quotidianità e la cucina a Londra?
J. K.: Vivo nel quartiere Lambeth, nei pressi della stazione della metro Vauxhall. Mi trovo nel cuore di Londra e in pochi minuti raggiungo le attrazioni turistiche come il Big Ben o il London Eye. Per questo motivo posso davvero approfittare delle tante offerte culturali della città, poiché ho tutto a pochi passi da casa.
A Londra l’offerta culinaria è molto ampia. Si trovano quasi tutti i piatti del mondo. Ci sono tantissimi ristoranti indiani, ma anche di altri Paesi. La cucina internazionale è solitamente molto buona. Le pietanze tradizionali inglesi sono invece piuttosto monotone. Per questo motivo quando vado al ristorante ordino quasi sempre una specialità estera.
swissinfo.ch: Cosa le piace della Gran Bretagna? E qual è la differenza maggiore tra il suo Paese d’adozione e la Svizzera?
J. K.: La Gran Bretagna è molto più multiculturale della Svizzera. È una caratteristica che la rende molto interessante e fa di questo Paese un luogo ideale per i miei studi. Frequento l’università con giovani di tutto il mondo; un aspetto che apprezzo molto.
A parte questo, la differenza maggiore è la grande cordialità delle persone. Dicono sempre «per favore» e «grazie», e si scusano per ogni cosa, anche se non hanno fatto nulla di male. È un atteggiamento che rende la convivenza molto piacevole. Con ciò non voglio dire che in Svizzera tutti siano scortesi, ma qui la gentilezza è una qualità a cui si tiene molto.
swissinfo.ch: Cosa pensa della Svizzera, osservandola da lontano?
J. K.: Anche se Londra mi piace molto, mi manca la Svizzera, soprattutto Zurigo. È lì che mi sento a casa, una sensazione che non è facile provare a Londra.
Ritengo che in Svizzera godiamo di uno standard di vita molto elevato e di tanti privilegi. È una condizione di cui ci rendiamo conto solo quando la lasciamo per trasferirci in un altro Paese. L’infrastruttura, la formazione, il sistema sanitario e altri aspetti hanno davvero un livello molto elevato in Svizzera.
Non da ultimo apprezzo molto il nostro sistema politico che ritengo relativamente trasparente e grazie al quale possiamo dire la nostra su molte questioni. È un modello che ci invidiano molti di coloro che hanno votato per la Brexit.
swissinfo.ch: Com’è la situazione politica in Gran Bretagna dopo la decisione di uscire dall’UE?
J. K.: Se ho tempo seguo con interesse gli avvenimenti politici. E proprio a causa della Brexit, qui c’è un gran fermento.
Per questo motivo presto particolare attenzione a come evolve la situazione per i cittadini dell’UE, da cui dipende anche il mio diritto di soggiorno. Sono molto contenta di poter studiare in Gran Bretagna senza complicazioni burocratiche e senza un visto. E spero che rimanga così anche in futuro.
swissinfo.ch: Partecipa alle elezioni e alle votazioni in Svizzera? Per corrispondenza o tramite voto elettronico?
J. K.: Torno regolarmente in Svizzera, per esempio, durante i periodi di silenzio didattico all’università. I miei rientri sono sufficientemente frequenti da permettermi di votare per corrispondenza. Anche se vivo altrove, votare è molto importante per me.
swissinfo.ch: Che cosa le manca in maniera particolare della Svizzera?
J. K.: La sensazione di essere a casa e di appartenere al luogo in cui vivo. Un trasloco implica sempre un certo senso di sradicamento. In Svizzera mi sento a casa e mi muovo con una naturalezza che all’estero mi manca.
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(Traduzione dal tedesco: Luca Beti)
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