Prospettive svizzere in 10 lingue

“Per la Svizzera sono troppo brasiliana”

una donna appoggiata al davanzale di una finestra guarda all esterno della casa.
Béatrice Reichen si reca volentieri in Svizzera, suo Paese d'origine, ma è anche felice di tornare ogni volta in Brasile, la sua patria. Lucas Lacaz Ruiz/latinphoto.org

Figlia di missionari svizzeri, è nata in Brasile. Nonostante le sue origini elvetiche, oggi Béatrice Reichen si sente più brasiliana che svizzera. Soprattutto quando visita il suo Paese d'origine. Testimonianza.

“Mia madre è una discendente della famiglia di pittori RobertCollegamento esterno e io ho avuto il piacere di conoscere mio nonno Paul André Robert, grande artista e conoscitore della natura. Maman è cresciuta nella Svizzera francese, mio padre nella Svizzera tedesca. Da lui ho ereditato una predilezione per la musica e le lingue. Poco dopo il loro matrimonio, i miei genitori sono stati mandati in Brasile in missione cristiana. Io sono nata a San Paolo”, racconta Béatrice Reichen.

“La mia lingua madre è il francese. Capisco anche il dialetto svizzero tedesco, ma non lo parlo. Complessivamente, ho trascorso circa cinque anni in Svizzera, spesso in vacanza, ma anche per lavoro. Non ho mai avuto il desiderio di viverci.

Una coppia in piedi, abbracciata, in mezzo al verde.
Béatrice e il marito nel loro giardino pieno di alberi da frutta. Lucas Lacaz Ruiz/latinphoto.org

Mio marito ed io, quasi 30 anni fa, abbiamo deciso di trasferirci da San Paolo in campagna. Lui è cuoco e artista. Quando siamo arrivati qui, nel villaggio di Monteiro Lobato, la vegetazione era scarsa. A poco a poco abbiamo piantato centinaia di alberi. Abbiamo un piccolo orto e anche un caseificio – che è in funzione quando una delle due mucche dà il latte – un pollaio e un’officina.

una donna svuota un contenitore nella compostiera da giardino.
La svizzera Béatrice Reichen ha una compostiera nel giardino della sua casa in Brasile. Lucas Lacaz Ruiz/latinphoto.org

Riceviamo spesso ospiti provenienti dalla Svizzera. Io lavoro come insegnante di francese nella città di San José, a una quarantina di chilometri da casa. Attualmente tengo i miei corsi su Skype. Per il resto mantengo la mia routine: preparo le lezioni, studio, correggo i compiti degli allievi. Le mie lezioni corrispondono a due giorni di lavoro a tempo pieno. Altri due giorni alla settimana sono dedicati alle faccende domestiche. Il resto del tempo lo dedico ai miei hobby: leggo, scrivo, guardo film, faccio un po’ di esercizi fisici, suono il pianoforte e medito.  

una donna mentre suona il piano.
Nel tempo libero, suonare il piano è uno dei grandi piaceri di Béatrice Reichen. Lucas Lacaz Ruiz/latinphoto.org

Per quanto riguarda le mie radici, spesso dico scherzosamente che sono ‘l’anello mancante’ tra la Svizzera e il Brasile: in Svizzera mi sento brasiliana, qui mi sento molto svizzera. Le caratteristiche tipicamente svizzere che mi piacciono sono le risposte chiare e inequivocabili, la puntualità e il senso del dovere. Ma il Brasile rimane la mia patria. Qui mi sento più a casa. Mi sento libera”.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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