Svizzeri all’estero bloccati in patria dal coronavirus
Non ci sono solo molti cittadini elvetici bloccati in giro per il mondo a causa della rapida diffusione del coronavirus. L'epidemia di Covid-19 impedisce anche a svizzeri all'estero che stavano trascorrendo le loro vacanze nella Confederazione di tornare nel loro Paese d'adozione.
“Sono ancora riuscita a tornare, ma con grandi sforzi e difficoltà”, racconta Anita Stoppini dall’Egitto. L’istruttrice subacquea 35enne è tornata martedì al Cairo, via Parigi, dopo diverse prenotazioni di voli fallite. “Il volo era estremamente caro, ma quel che contava era trovare ancora un posto e poter tornare a Sharm-el-Sheikh”, dice la donna nata a Zurigo.
I piani di Anita Stoppini per il futuro sono stati bruscamente sconvolti. Dopo tre anni in Egitto, il 21 febbraio è rientrata in Svizzera per rivedere la famiglia e gli amici e festeggiare a casa il suo 35° compleanno.
In seguito, avrebbe dovuto andare a Fuerteventura per rilevare un centro di immersione. Tuttavia, a causa del coronavirus, il volo per le Canarie è stato cancellato. Benché avesse già levato le tende in Egitto, Anita Stoppini si è immediatamente fissata un obiettivo: tornare a Sharm-el-Sheikh il prima possibile.
“Dato che guadagno molto poco come istruttrice subacquea in Egitto, per me vivere in Svizzera è finanziariamente difficile”, spiega . Inoltre, il suo partner è ancora in Egitto. La donna non ha timori esistenziali in Egitto a causa della mancanza di turisti. “Se qualcosa non andasse, la mia famiglia mi sosterrebbe”.
Anche Silvia Christen e suo marito hanno avuto fortuna nella sfortuna: hanno reagito appena in tempo e hanno ottenuto i posti su un volo di ritorno in Costa Rica. “Mio marito, dopo diverse telefonate, è andato direttamente all’aeroporto ed è riuscito ad ottenere il cambiamento di volo”, dice la cinquantacinquenne.
La coppia era venuta in Svizzera all’inizio di marzo per il matrimonio del figlio. “Altrimenti non saremmo venuti qui nella situazione attuale”, sottolinea. I due svizzeri all’estero erano sicuri che sarebbero tornati in Costa Rica. “Come andranno le cose non è chiaro in nessun paese del mondo al momento”. Hanno animali che dipendono da loro. Inoltre, vivono piuttosto appartati.
Decisione sbagliata
Anche Rolf Schoch spera di riuscire a tornare a casa in Brasile: “Le valigie sono pronte”, dice, ma il volo per il Paese latino-americano è stato cancellato. Il 66enne di Winterthur vive da oltre 23 anni nel nord-est del Brasile. Ogni anno rientra in Svizzera per sette settimane di ferie.
Lui e il suo ex socio in affari sono arrivati in Svizzera il 4 marzo. All’epoca il coronavirus non era ancora un pericolo immediato. “Poi gli eventi hanno preso una brutta piega”. Entrambi hanno reagito immediatamente. “Siamo andati direttamente all’aeroporto di Zurigo per prenotare un altro volo”.
“Stupidamente”, afferma, hanno scelto il mercoledì. Il volo del martedì è ancora partito secondo il piano orario. Ora Rolf Schoch spera di riuscire a tornare a casa passando per San Paolo. “Lì ho la mia cerchia di amici, la mia casa, i miei animali domestici”, dice. “Vogliamo tornare a casa”.
Aspettare e vedere
Dal canto suo, Esther Spori, 72 anni, è bloccata a Berna con la sorella. Dopo innumerevoli tentativi di ottenere un volo per il Marocco, ha rinunciato. In realtà voleva tornare il 14 marzo. “Aspetterò e vedrò”. Al momento è inutile insistere, non ci sono più voli, aggiunge.
Come lei, sono bloccati anche altri svizzeri all’estero che vengono dal Marocco. “Sono in contatto con altri tre”, dice. Esther Spori ha passato gli ultimi giorni ad aiutare turisti elvetici bloccati in Marocco a trovare una via d’uscita per rimpatriare. Si è anche informata presso l’ambasciata svizzera a Rabat. “Non è possibile che gli svizzeri non vengano aiutati”, dice, aggiungendo che si è rallegrata quando ha saputo che Berna è intervenuta presso le autorità marocchine.
Esther Spori affronta la sua situazione con relativa calma. “Mio marito, che è in Marocco, è preoccupato, ma sono riuscita a calmarlo”.
Ora Esther Spori passa il suo tempo a lavorare a maglia e a dipingere. “Quanto accade riguarda tutto il mondo, perché dovrei fare una crisi di nervi?”
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Coronavirus: la situazione in Svizzera
(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)
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