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L’occhio del super radar sulle strade svizzere

Il nuovo SR590 può essere facilmente collocato all'interno delle scatole metalliche esistenti, come questa nel centro di Berna. swissinfo.ch

Gli automobilisti sono avvertiti: presto un nuovo "vigile" sorveglierà ogni loro movimento. Il super radar Trafistar SR590 sarà infatti in grado di rilevare tutta una serie di infrazioni, dall'eccesso di velocità all'invasione di corsia.

L’apparecchio costruito in Svizzera potrà misurare simultaneamente la velocità di 22 veicoli su quattro corsie. Il sistema, che sarà attivo a Ginevra dalla fine di agosto, è pure in grado di rilevare fino a nove infrazioni stradali.

Se in un primo tempo l’apparecchio verrà impiegato per individuare le vetture che superano i limiti di velocità o passano con il rosso, ben presto verrà configurato per riconoscere anche gli automobilisti che non rispettano le distanze di sicurezza, che non si fermano davanti alle strisce pedonali oppure che guidano in modo pericoloso.

In futuro verranno inoltre sorvegliati anche i conducenti che sfruttano le piste ciclabili o le corsie degli autobus.

Ultima generazione

Il radar della ditta zurighese Multanova, del costo di 80’000 franchi, è dotato dell’ultima tecnologia in tre dimensioni, la quale consente di localizzare la posizione esatta di ogni veicolo, seguendone il movimento.

«Le telecamere attuali non sono sufficientemente precise e sono soggette alle interferenze dei veicoli vicini. Ciò spiega come mai alcuni automobilisti riescono a schivare le multe», afferma a swissinfo.ch Stefan Guggisberg, direttore di Multanova.

Attualmente le strade ginevrine sono sorvegliate da un centinaio di radar, ma soltanto «un terzo sono dotati di una telecamera», rileva Eric Grandjean, portavoce della polizia ginevrina. Dopo aver testato con successo il nuovo Trafistar SR590 sul ponte del Mont Blanc, nel centro città, la polizia prevede di sostituire i vecchi modelli con tre ulteriori super telecamere.

L’introduzione del nuovo dispositivo è vista positivamente anche da Daniel Menna, portavoce dell’Ufficio prevenzione infortuni (UPI). «Riesce a rilevare altre infrazioni oltre agli eccessi di velocità. Molti incidenti capitano siccome gli automobilisti non rispettano le precedenze».

Congegno mangia soldi?

A seguire da vicino l’utilizzo del super radar vi sarà il Touring Club Svizzero (TCS), la principale associazione nazionale di automobilisti. «Sorveglieremo con attenzione che non venga impiegato soltanto per fare soldi», dice Jean-Marc Thévenaz, responsabile della sicurezza presso il TCS.

In Svizzera, ogni cantone è libero di scegliere come utilizzare i soldi incassati con le multe. Questo denaro, annota Thévenaz, non viene sistematicamente investito nella sicurezza stradale.

Le somme sono considerevoli. Nel 2009 la polizia di Ginevra ha ad esempio emesso 158’823 multe per eccesso di velocità. Complessivamente, nelle casse cantonali sono confluiti 15,8 milioni di franchi.

L’impiego delle nuove telecamere non è tuttavia legato a ragioni finanziarie, assicura Eric Grandjean. «Non vogliamo avere più telecamere per fare più soldi».

Interesse crescente

Gli automobilisti ginevrini non saranno gli unici ad essere sorvegliati dai nuovi “vigili”. Il canton Ticino ha già acquistato un apparecchio e la città di Losanna intende sostituire i dispositivi Multanova esistenti con i nuovi modelli.

I cantoni di Zurigo e Basilea Campagna valuteranno dal canto loro i risultati di Ginevra, prima di decidere.

Per Stefan Guggisberg, il mercato svizzero offre «un ottimo potenziale». Il direttore di Multanova spera di vendere una ventina di SR590 entro la fine dell’anno, 50 nel 2011 e 80 nel 2012.

Migliorare la sicurezza stradale

Negli ultimi dieci anni, in Svizzera sono stati effettuati notevoli progressi in materia di sicurezza stradale. Nel 2009, rileva l’Ufficio federale di statistica, 349 persone sono morte in incidenti stradali e 4’708 sono rimaste ferite. Cifre decisamente inferiori ai dati del 1999, quando i morti sono stati 583 e i feriti 6’299.

Secondo Daniel Menna dell’UPI, il numero di incidenti è diminuito anche grazie ai radar. «Gli studi dimostrano che i controlli di velocità possono ridurre gli incidenti del 17%».

Non tutti però sono convinti dell’utilità degli autovelox. Jean-Marc Thévenaz è dell’avviso che le telecamere non migliorino di molto la sicurezza stradale. Il portavoce del TCS ritiene più importante agire sulla prevenzione e l’educazione nelle scuole. Anche le strade note per la loro pericolosità vanno rese più sicure.

Sulle autostrade, aggiunge Thévenaz, gli automobilisti hanno tendenza a rallentare prima dei radar, per poi accelerare subito dopo. Un comportamento assai pericoloso.

Una valutazione che trova riscontro in un’indagine svolta dall’assicuratore britannico LV, secondo cui le telecamere distraggono i conducenti e li spingono a guidare in modo sbagliato. La ricerca stima che i radar contribuiscano ad aumentare il numero di incidenti nella misura dell’1%.

Per rimediare parzialmente a questo problema, nel mese di settembre l’Ufficio federale delle strade inizierà a testare – sull’autostrada A2 vicino a Basilea e sulla A9 nei pressi di Bex – dei radar capaci di calcolare la velocità media tra due punti.

Simon Bradley e Alexander Thoele, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento di Luigi Jorio)

Entro la fine del 2010 il governo svizzero presenterà il nuovo progetto di sicurezza stradale Via sicura.

Oltre a rafforzare la prevenzione, le misure previste dovrebbero consentire una migliore applicazione delle prescrizioni vigenti.

Tra le misure previste:

controlli medici e oftalmologici ogni dieci anni per gli automobilisti di oltre 69 anni.

test attitudinali per i conducenti che hanno infranto gravemente la legge.

ritiro della patente per sei mesi e corsi di guida obbligatori per gli automobilisti con un tasso di alcolemia eccessivo (limite: 0,5 per mille).

divieto di consumare alcol per i nuovi conducenti e per chi guida autocarri e autobus.

risanamento dei tratti pericolosi e a rischio d’incidente.

confisca del veicolo in caso di gravi infrazioni al codice della strada (come la guida senza patente).

– aumento dei controlli di polizia.

– intensificazione delle ricerche scientifiche sulle cause degli incidenti.

casco obbligatorio per i ciclisti fino a 14 anni.

– età minima di 7 anni per poter circolare in bicicletta.

– obbligo generale di circolare con i fari accesi nelle ore diurne.

I morti sulle strade svizzere nel 2009 sono stati 349, i feriti 4’708, indica l’Ufficio federale di statistica.

Negli ultimi dieci anni il numero di veicoli non commerciali è cresciuto del 13%. Il numero di morti nel 2009 è però calato del 41% rispetto al 2000.

Da uno studio effettuato nel 2006 dalloEuropean Transport Safety Council risulta che le autostrade svizzere sono le più sicure in Europa. Seguono le autostrade danesi, norvegesi e britanniche.

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