Nuovi lefebvriani ordinati in Vallese
Oltre duemila persone hanno assistito lunedì a Ecône, in Vallese, alla cerimonia delle ordinazioni di otto nuovi preti e nove diaconi lefebvriani, la fraternità conservatrice di San Pio X. Il Vaticano, pur non approvando, non è intervenuto.
La messa è stata celebrata – in latino e dando le spalle ai fedeli – dal vescovo Bernard Fellay, uno dei quattro ai quali Benedetto XVI ha revocato lo scorso gennaio la scomunica. Tra i nuovi preti e diaconi figurano 15 francesi (tra cui un frate cappuccino), un belga e uno svizzero. Il numero dei preti della fraternità è così salito a 510 in tutto il mondo.
Il villaggio vallesano di Ecône è considerato la roccaforte dei lefebvriani: nel 1970, l’arcivescovo francese Marcel Lefebvre vi si ritirò con i suoi seminaristi e fondò la Fraternità Sacerdotale San Pio X. La Fraternità, a cui aderirebbero circa 150’000 fedeli, respinge le principali conclusioni adottate dal Concilio Vaticano II (1962-1965), come il dialogo interreligioso, la libertà religiosa e la celebrazione della messa nella lingua locale.
La comunità era stata esclusa dalla Chiesa cattolica dopo che, nel 1988, monsignor Lefebvre aveva ordinato quattro vescovi, tutti scomunicati da papa Giovanni Paolo II.
«Siamo stupiti dal clamore attorno a queste ordinazioni, quando vediamo tante anime che muoiono di fame spirituale poiché non hanno preti», ha commentato lunedì il vescovo Bernard Fellay. Roma aveva infatti chiesto di non procedere alle nuove ordinazioni.
Fellay ha precisato che dal Vaticano non è giunto «nessun divieto esplicito»; da parte di Roma vi sarebbe piuttosto una «tacita tolleranza», in quanto vi sono «questioni ben più importanti».
swissinfo.ch e agenzie

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